La terza edizione del Gran Galà di salto in alto, dedicata all’indimenticato Vittoriano Drovandi, si è chiusa nel migliore dei modi, ovvero con il tentativo, da parte dell’allievo di Vitto – Andrea Lemmi – di superare il suo attuale pb di 2,26 con due prove a 2.27. Partiamo da qui.
Alla gara hanno partecipato i migliori italiani del momento in quanto Tamberi è infortunato ed ha inviato i suoi auguri per la riuscita della manifestazione, Chesani,
dopo Rio, ha rimesso le scarpette in attesa di riprendere la preparazione per il 2017 e si è scusato di non aver potuto mantenere l’impegno preso a suo tempo di partecipare; così dicasi per la Rossit mentre per la Trost il discorso è ben diverso e si farebbe lungo. Andrea, numero tre italiano era in gara con altri due over 220sti cioè Meloni (campione europeo U23) e Sottile, venuto dalla lontana Valsesia, campione mondiale allievi 2015.
La gara maschile: si apre alla misura di 1.90 (ai partecipanti era chiesto di possedere un pb di almeno 2 metri) dove entrano in gara coloro che hanno record al di sotto dei 2.10 e che si danno battaglia per un posto sul podio dato che anche Sottile – non in forma – entra basso (2.00) e sembra da subito in difficoltà, tant’è che finisce presto la sua gara a 2.06 ma giunge terzo. L’agonismo si sposta su Lemmi-Meloni; il secondo, che pare essere in discreta condizione, fa dei bei salti ma, tecnicamente, commette errori anche “antichi” e non va oltre i 2.09 dopo tre nulli a 2.12. Meloni decide di passare 2.03m e di provare direttamente 2.06m che passa agilmente al primo tentativo, così come 2.09m, misura d’ingresso di Lemmi; che prosegue in solitaria a 2,15 alla prima e 2.20 alla terza. Prima di dare l’assalto al pb fa un assaggio a 2.24 che sbaglia di poco ed allora decide di andare a 2.27 con le due prove che gli rimangono. Il pubblico è caldo ed è tutto per lui e Andrea lo sente, chiede la clap e con la sua musica in sottofondo ci prova, pur sbagliando nettamente non ha dato l’impressione dell’impossibilità a farlo.
Nella gara femminile, assenti le big per quanto detto, è presente la n° 3 italiana che vanta un buon 1.91 ma non trova stimoli perché, quando entra il gara lei, le altre tre (poche, formula da rivedere) sono già uscite, la seconda – Allegra Patterlini – infatti fallisce le tre prove a 1.66 mentre Erika entra a 1.72 che supera come l’1.76 anche con una buona tecnica, poi si scompone, mancando di stimoli agonistici, e si ferma a questa misura dopo aver provato inutilmente l’1.81. Da evidenziare la presenza in pedana di due giovani livornesi, cat. Allievi, della Libertas Runners , nel femminile Sofia Carta che si aggiudica la terza piazza con la misura di 1.60, nel maschile Giacomo Belli che, per il riacutizzarsi di un dolore al piede, lascia la gara quando si era sui due metri.
Nel giovanile buone prove e tanto sano agonismo. Per le cadette vince Idea Pieroni, della Virtus Lucca, con la buona misura di 1.59 davanti a Becherini e Gigena, questa seconda al pb, che si fermano a 1.51. Nei ragazzi vince Edoardo Pasquale (Libertas) con la normale misura di 1.50; dietro di lui, per i biancoverdi, il poliedrico Giorgio Gori con 1.40, stessa misura per Nicolas Ugatti sempre dell’Atletica Livorno. Da notare la presenza, ormai consueta e simpatica, di Mattia Furlani (fratello di Erika) che, da esordiente, si posiziona secondo nella classifica dei ragazzi con la buona misura di 1.50.
Le gare sono finite con le premiazioni effettuate tutte insieme (novità che ha fatto trattenere tutti sul campo) e con l’abbraccio di Andrea a Luciana per ricordare il nostro Vittoriano. Un grazie sincero alla famiglia che, come per le altre due edizioni, ha messo in palio i premi; quest’anno, come lo scorso, l’ex atleta di Drovandi (F.Canaccini), a ricordo del suo maestro, ha donato il premio per il miglior risultato tecnico.
Alcune novità volute dagli organizzatori hanno caratterizzato questa edizione: allestimento di un mercatino di artigiani che ha suscitato interesse e che ha permesso anche di gustare ottimi gelati così come consumare una cena sul campo, sotto gli alberi al suono delle cicale; altra novità è rappresentata dalla musica individuale, ogni atleta ha portato una chiavetta con la musica che voleva avere in sottofondo quando saltava ed il DJ Nico (il dirigente atleta Nicola Tori) ha rispettato i desiderata degli atleti intervallando con altra musica, predisposta da Alessandro Bacci, che ha fatto anche il cineasta così come la compagna, e valida atleta, Ilaria Cariello ha fatto un ottimo servizio fotografico con ben oltre 500 foto che si trovano su face book; ancora novità quella del pubblico – numeroso – che ha fatto sentire la clap ed il fiato sul collo agli atleti in quanto collocato a sedere subito dietro le spalle dei concorrenti. Cena ai partecipanti, alloggio per alcuni, rimborsi per altri, magliette ricordo (quest’anno verdi – belle -), sistemazione dei sacconi, nuovi ritti, medaglie ed altro hanno condito questa manifestazione al meglio, anche con uno sforzo economico della nostra società che si sta impegnando perché l’evento assuma carattere nazionale e … chissà.
Foto di Ilaria Cariello