Non è stata un’edizione memorabile per i colori bianco verdi quella dei Campionati Italiani Cadetti a Borgo Valsugana. Iniziata con la mancata partenza di Fabio Denza, colpito da febbre alta nella notte, è terminata con la non gara di Diego Paolini che, equivocando sull’orario della sua gara non si è presentato alla call room in tempo utile per entrare in campo ed una giuria estremamente fiscale per un campionato giovanile lo ha estromesso dalla competizione. Nel mezzo alcune grosse delusioni, una conferma ed un bel exploit. Le note liete vengono dal marciatore di Giorgio Favati Fabio Barattini autore di una prestazione maiuscola. Il cadetto, che a inizio stagione vagava in mezzo al gruppo dei marciatori toscani, ben lontano con il pensiero anche dall’ottenere il minimo di partecipazione, grazie ad un lavoro continuo ed impegnato ha fatto in pochi mesi un bel salto di qualità confermato dal nuovo personale di 24’25”58 sui 5 km. che gli è valso un decimo posto finale. C’è ancora tanto da lavorare, ma considerato il suo buon assetto tecnico e lo sviluppo fisico ancora in divenire, si può ben sperare per il suo futuro.
Un’altra che non ha deluso è Silvia Dini. Campionessa toscana di salto triplo, rende un anno alle sue avversarie, ma in pedana sa essere lo stesso protagonista. Sperava di entrare in finale, non ce l’ha fatta ma ha saltato m. 10,86 misura non lontana dal suo personal best che le ha assegnato un più che onorevole undicesimo posto e la consapevolezza di poter diventare una prim’attrice nel 2016 quando il fisico, ancora adolescenziale si sarà rafforzato. La sua soddisfazione è che dopo aver peregrinato per il mondo a veder gareggiare i fratelli, sono questi che ora vengono a vedere lei e questo la riempie di soddisfazione.
Le delusioni vengono dalla marciatrice Sara Perullo che, a lungo ferma quest’estate ed anche a ridosso della gara per una infiammazione tendinea, non ha riacquistato una condizione accettabile naufragando al ventiseiesimo posto in 16’32”56. Un peccato anche perché le qualità fisiche e tecniche ci sono, ma spesso manca l’applicazione nella preparazione, la sagacia tattica e un po’ di capacità di soffrire.
L’altra delusione è di Pollyana Gurrieri. La velocista si è trovata sbalzata nel lancio del giavellotto quasi per caso. Aveva avuto un settembre pieno di progressi, con misure di un certo interesse, ma nell’appuntamento importante non ha capito più nulla ed ha fatto la peggior gara dell’anno con un modesto miglior lancio di m. 28,72 che la relegava al diciottesimo posto. Andrà meglio in futuro perché la ragazzina venuta dal Brasile è seria ed impegnata e vorrà sicuramente dimostrare che è soltanto un incidente di percorso.