João Bussotti Neves Junior e Andrea Lemmi hanno scritto questo week-end un altro piccolo (e neanche troppo piccolo) pezzo di storia dell’Atletica Livorno. Per diversi motivi, le loro convocazioni avevano portato ancora più della normale gioia di una convocazione in nazionale assoluta: per João era la prima uscita con la maglia della nazionale assoluta (aveva già vestito quella giovanile ai mondiali juniores di Barcellona nel 2012 e quella promesse ai Giochi del Mediterraneo nel 2014), mentre per Andrea era finalmente il coronamento del ritorno ai livelli che aveva raggiunto da junior (2.25 nel 2003, terza misura di sempre per uno junior italiano).
Le loro gare non erano facili e l’idea di vedere uno dei due in una finale europea assoluta sembrava soltanto utopia. Andrea ha iniziato molto bene, facendosi subito notare dai cronisti di Rai Sport ed Eurosport per una caratteristica che ormai “lo precede”: gareggiare con i calzettoni amaranto, cosa che ormai fa sia che vesta la maglia dell’Atletica Livorno, delle Fiamme Gialle o della Nazionale Assoluta. Ha iniziato molto bene, saltando al primo tentativo la misura d’ingresso posta a 2.14. L’asticella è stata poi alzata a 2.19 e il nostro Andrea è tornato in pedana carico e convinto ed ha superato ancora al primo tentativo la misura, compiendo un salto pulito senza toccare l’asticella e lasciando sperare per un qualcosa di più.
Sono stati aggiunti altri cinque centimetri alla misura, portando l’asticella a 2.24, misura mai saltata da Andrea (per una questione di progressioni) e che forse gli ha fatto perdere un po’ della sicurezza accumulata e che l’ha fatto rimanere un po’ col passo aperto in prossimità dello stacco, compromettendo leggermente la fase aerea e impedendogli di riavvicinarsi ai suoi migliori salti di quest’anno (e di sempre). Il risultato raggiunto è comunque davvero ottimo, con un piazzamento finale (sedicesimo) che considerando la strapotenza dei saltatori europei (la finale era a 2.28, due cm di più del personale di Andrea) è ancor più lodevole. Tutti speriamo che questo sia davvero un nuovo inizio e che Andrea torni a farci sognare sempre più spesso.
Nei confronti della gara di João c’era forse ancor più timore, considerando la giovane età e la “scarsa” esperienza in gare così importanti, ma ormai João è abituato a stupire ed anche questa volta non ha voluto smentirsi. Alla vigilia invocava su facebook l’aiuto da parte di Steve Bradbury (per chi non lo conoscesse:http://www.youtube.com/watch?v=rYQXDn0lYa4), ma Joao ha dovuto contare solo sulle sue forze e probabilmente avendo anche solo un pelo di fortuna in più, lo avremmo visto in finale. João era chiamato a partecipare alla seconda batteria, con atleti del calibro del turco Ilham Tanui Özbilen (3’34”76 di personale indoor, 13” meno del precedente record indoor di João). Come da pronostico, il turco si è subito portato in testa ed ha distanziato il gruppetto degli altri di quasi mezzo rettilineo, lasciando João alla testa del gruppo degli inseguitori. Quando il nostro si è reso conto che non doveva essere lui a trainare il gruppo e che questo avrebbe comportato solo una maggior fatica, è rientrato nel gruppo, ma ha rischiato più volte lo sgambetto da chi lo stava superando, facendosi tagliare la strada, ma dando i giusti spintoni per non cadere (dimostrando qualche errore tattico, ma compensandolo con un po’ di giovanile esperienza). All’ultimo giro il turco era ancora avanti di un bel po’ di metri ma João ha iniziato la sua ormai famosa scavallata finale e ha tentato di seguire la volata del britannico O’Hare (PB indoor di 3’37”25, sempre 10” meno dell’ex PB indoor di Jo), tenendo incollati tutti i suoi amici e fans agli schermi a urlare incitandolo. Sembrava che potesse essere cosa fatta, perché a 100 metri dal traguardo il turco stava rallentando, mentre Joao era ancora in spinta con le ginocchia alte, ma era solo un’illusione. Il turco ha controllato l’arrivo degli altri sul teleschermo, si è fatto superare dal britannico e Joao è potuto giungere “soltanto” terzo, abbassando il suo PB indoor di quasi 5” e portandolo a 3’42”82, a 1”30 dal personale outdoor, cosa che fa molto ben sperare.
Rimane il rammarico di un settimo posto nelle qualificazioni che non gli ha permesso di entrare in finale (si qualificavano i primi due di ogni batteria). L’amaro in bocca aumenta se si pensa che le batterie successive sono state vinte in 3’48” e 3’46”, tempi che avrebbero forse permesso a João di fare gara tattica e tentare l’impresa, ma il mezzofondo (quello indoor ancora di più) è fatto anche di un po’ di fortuna e di tanta esperienza e sicuramente ora João ne ha molta di più. Ha stupito tutti con le sue doti atletiche e speriamo sia solo un grande inizio.
Andrea e João hanno regalato grandi emozioni, hanno tenuto incollati agli schermi amici, parenti e conoscenti e hanno tentato quella che sarebbe stata un’impresa, ma ne hanno sicuramente raggiunta un’altra: far amare ancora di più questo sport che può regalare tanto.
Complimenti da tutti, grandi ragazzi, avanti così!
Francesco Peroni