QUANDO ARRIVA LA MARATONA…

 SONY DSC  Quando arriva la maratona, i mezzofondisti bianco verdi non possono fare a meno di partire! La varietà di soluzioni disponibili permette a ciascuno di trovare la sua distanza e correre la sua gara. Stralivorno, mezza maratona, maratona e maratona a staffetta hanno visto tutte quante rappresentanti dell’Atletica Livorno al via. I primi a calcare il fatidico giro di pista dell’arrivo, al termine del primo giro del percorso, sono stati quelli della Stralivorno. Al di là di chi alle corse lunghe c’è ormai abituato, ricordo con piacere la presenza della “velocista” Sharon Guerrazzi e di Giacomo Guglielmi, che 7.5 km se li è fatti tutti di marcia.

SONY DSCAltri quattordici kilometri per le strade del centro, splendidi quanto impegnativi – con tutte quelle curve, stradine, quei ponti in Venezia! – e s’arriva alla mezza. Qui ad animare le speranze di vittoria c’era Luca Lemmi: il suo tentativo di riacciuffare Stefano Politi (Atletica Pietrasanta, 1h13’15”) è durato una gara intera e purtroppo è stato compromesso dai crampi che lo hanno preso nel tratto finale. Luca taglia il traguardo secondo in 1h13’45”; non passa molto e Fabio Salotti (Orecchiella Garfagnana) si aggiudica la volata del terzo ai danni di Andy Dibra e del sottoscritto Gianmarco Lazzeri (1h14’25”). Alla prima esperienza sulla distanza, decido di tenere un passo regolare fino agli ultimi kilometri, quando tento la progressione per farmi sotto Salotti. Quest’ultimo stava in realtà gestendo la sua posizione, che è riuscito a difendere anche dal prorompente ritorno di Dibra.SONY DSC

SONY DSCScorro la classifica e trovo un buon Manuel Lucioli al 25° posto. La sua prima mezza la chiude in 1h22’14”, con un avvio tranquillo che era nei suoi propositi. Sulla linea d’arrivo, uno sprint a tre in cui paga da Carlo Semino (GP Solvay) avendo però la meglio su Atanas Craparo (Atletica Prato), tutti arrivati in un fazzoletto. 1h22’53” il tempo finale di Lapo Bardi, 35°. Anche se è mancata la preparazione specifica, la gara è stata una delle sue: a carburazione lenta, ma continua e inarrestabile. Sistematosi bene in fondo dietro allo striscione del via, il “real time” di Lapo è di ben trenta secondi inferiore rispetto al risultato finale: a conferma della sua partenza tranquilla…SONY DSC

SONY DSCMatteo Citti (104°, 1h28”59), Filippo Brambilla (120°, 1h29’51”), Giorgio Bernard (597° e 224° veterano in 1h53’34”), Marie Angelique Mori (117° donna in 2h06’54”) sono gli altri bianco verdi in gara. In tutto ci sono stati 888 arrivati, un record rispetto alle edizioni recenti. Alcuni, alla prova del GPS, hanno riscontrato una distanza leggermente superiore ai 21,098 km previsti: più o meno 300 metri, mettendo assieme le varie misure. C’entra qualcosa il fatto che il nuovo percorso, pur suggestivo, non ha ottenuto quest’anno l’omologazione FIDAL?

Ancora due volte su e giù per il lungomare, prima del traguardo della maratona. Il lombardo Federico Cagliani vince in 2h31’33” ed interrompe la serie positiva del marocchino Jilali Jamali, giunto svuotato e terzo. Prima donna è Elehanna Silvani (GP Solvay) con 3h04’04”. I tempi dei vincitori sono entrambi al terzultimo posto nell’albo d’oro. Particolarmente significativo il caso degli uomini: a partire dal 2013, non si riesce proprio a far meglio dei podisti degli anni ’80 e ’90; figuriamoci dei keniani, saliti alla ribalta nei primi anni duemila.

A una settimana dalle fatiche di New York, non ci potevamo certo aspettare un’altra maratona di Federico Meini, che pure ha preso parte, con passo relativamente tranquillo, alla seconda frazione della gara a staffetta – era la punta di diamante della “Schiappe e campioni”… Sempre in tema di staffetta, quinto posto per i cecinesi del “Rione Palazzi”, che con Lorenzo Bottazzoli e Paolo Cerrone erano anche per tre quarti bianco verdi.

L’unico dei nostri ad aver corso la distanza completa, supremo campione di grinta, avventatezza e forza di volontà, è l’instancabile Francesco Balestrini. Difficile scendere sotto le tre ore di qualche secondo (2h59’49”, 13°), soprattutto se la decisione di partecipare arriva a due sole settimane dalla partenza! A lui tutti il merito di aver corso contro se stesso per 42 lunghi kilometri, ed anche un po’ di aver sopportato la fin troppo calorosa compagnia dei gemelli Dini e dei fratelli Rachedi, che erano di scorta in bicicletta nell’ultima metà di gara.

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