A Piacenza si sono svolti i campionati toscani di prove multiple nei giorni 16 e 17 scorsi. Si, avete capito bene, i campionati toscani si sono svolti in Emilia.Ciò è dovuto al fatto che in Toscana nessuna società ha voluto organizzare queste gare; noi, dopo due edizioni, avevamo deciso un anno di sospensione fidando nel fatto che c’erano altri impianti nuovi o rifatti e che, qualcuno, si sarebbe fatto avanti: invece niente, valutazioni errate che fanno memoria. Ci è costato quasi come organizzarla in casa nostra. Andiamo avanti e parliamo delle gare dove i nostri atleti/e si sono comportati bene, partiamo dai giovani.
Presenti Di Napoli e Signorini che si cimentavano per la prima volta con un decathlon al termine del quale, sfatti, hanno detto però che si sono divertiti e che lo rifaranno con piacere, non subito; pensate che Federico aveva pensato di andare a fare un secondo decathlon a Genova tra cinque giorni, al termine del 1.500 ha detto … fossi matto.
Partiamo da lui: la sua esuberanza, la sua carica, la voglia di fare, a volte non lo aiuta, vedi cosa è successo nel disco dove, dopo due lanci nulli con il giro è stato costretto a fare un lancio da fermo per racimolare qualche centinaio di punti, ma così anche nelle altre gare. Crescendo capirà. E’ salito sul podio e si è preso un meritato argento con un punteggio complessivo vicino al minimo per gli italiani, bastava non “toppare” il disco e forse era fatta, comunque record. Bene, per lui come per Marzio, che hanno iniziato solo ad ottobre. Tra le gare migliori: un buon 110 hs (16.96) con vento contro; il 1.500 (4.55.86) che, da ex mezzofondista, non aveva mai fatto; il giavellotto con un buon 35.27 ma al terzo e ultimo lancio, ha rischiato come per il disco; un 2.40 di asta da trampoliere con tecnica a sforbiciata. Nelle altre gare, salvo alto, lungo, peso e tranne nei 400 dove lo ha eguagliato, ha ottenuto i pb in quanto non le aveva mai fatte ma potrà migliorare molto.
Marzio Signorini, al primo anno allievo e con soli cinque mesi di preparazione, dei quali solo un mese e mezzo per disco, asta, giavellotto, ha provato il morso delle quindici ore di gara e delle due giornate, dopo che la prima ti lascia un buon acido lattico del 400 di fine giornata. Tranne alto e lungo, dove i record risalgono alle recenti indoor, nelle altre specialità tutti pb compreso il punteggio finale. Gara degli ostacoli molto disturbata dal vento tant’è che, tra il quarto ed il quinto, una folata lo ha spinto quasi fuori pista (era in prima corsia), ha dovuto saltare il quinto per poi riprendere il ritmo, ovviamente più lento, sugli altri, finendo la gara con un 18.90 di buon auspicio per il futuro; miglior miglioramento nel peso che, con l’esile struttura che si ritrova, è tutto dire. Nell’alto avrebbe gareggiato al meglio, forse facendo il record se, il dolore ad un piede, che lo tormenta da tempo (seppur non ci siano indicazioni mediche di problemi), dopo il lungo non lo avesse accompagnato per tutto il resto delle gare, ha finito una bomboletta di ghiaccio spray per completare la prima giornata e fare tutta la seconda, stoico.
Altre buone cose giungono dalle gare femminili dove Valentina D’Agostino ha fatto il suo miglior eptathlon di sempre giungendo al bronzo nelle juniores con un punteggio finale di 2967 (pb) di poco sotto la soglia dei 3000. La miglior gara, con notevole miglioramento, il giavellotto con la misura di 30.04. Buona anche la prova sugli 800 dove, con piglio, prende la testa della gara che poi lascia per strada pur continuando a tenere e facendo il pb a 2.43.77; migliora anche il peso arrivando a 8.70; negli ostacoli alti ottiene la sua mp seppur si ostini a non provare i tre passi ma neppure i quattro che ha sempre fatto; record anche nei 200.
Eva Guantini, dopo l’1.35 nell’alto (pb), ha poi sfiorato l’1.41, saltava di gioia come una bambina a cui era stato fatto il regalo più bello che aspettava da anni; in effetti per lei era un muro più psicologico (“paura”) e tecnico che non fisico; altro record nel peso con mt. 9.43 anche se l’obiettivo è superare i 10 metri. Le altre gare nella norma, vicina ai propri records, tranne il lungo dove ha “toppato” di brutto con due nulli ed un salto a 4.35 inferiore di quasi un metro al primo salto, purtroppo nullo di una punta. Nella sua specialità (hs), prima gara della prima giornata, l’emozione – lei che è veterana ?! – le ha giocato il brutto scherzo di farla partire piano con passi strani, meno male si è ripresa da metà gara raggiungendo il pb delle prove multiple in questa gara.
Il CdS ci ha visti secondi nelle donne e nei maschi, seppur con soli due punteggi in entrambi i settori.