Ancora due medaglie nella seconda giornata dei Campionati Italiani Junior e Promesse in Alto Adige, entrambe d’argento e per merito di due atlete, Giulia Morelli e Valentina Spagnoli che tirano la carretta con intensità dal mese di dicembre e che si poteva immaginare che sarebbero arrivate un po’ scariche al più importante appuntamento dell’anno. Paolo Angioni, invece, aveva visto giusto e modulato la preparazione per raggiungere il top proprio in questi campionati. Giulia e Valentina, da ragazze e da cadette non erano nessuno, per trovarle bisognava scorrere a lungo le classifiche, ma si sono costruite con criterio e con calma credendo sempre di poter raggiungere qualcosa d’importante. Particolarmente interessante è che entrambe hanno conquistato la medaglia d’argento nella stessa gara, i 3000 siepi, che interpretano con criterio e buona tecnica. Giulia, junior, ha stabilito nell’occasione anche il suo personale con 11’05”63 mentre Valentina, che ha un ginocchio che prima o poi dovrà avere un aggiustatina, ha stretto i denti e finito in 11’48”36 tra le promesse. E’ la terza medaglia di questi campionati che rimarranno negli annali bianco verdi tra i più positivi.
Ha sfiorato una medaglia anche Francesca Boccia nel salto con l’asta under 23, quarta con 3,80, un’atleta abbonata fin da allieva ai piazzamenti a ridosso delle migliori ma che continua a progredire ogni anno sotto la paziente e competente guida di coach Giacomo Giusti e che speriamo di vedere tra non molto come la prima bianco verde in grado di superare l’asticella a 4 metri.
Andrea Rinaldi, nella finale del salto in lungo junior, ha fatto un altro passo avanti aggiungendo 2 cm. al suo recentissimo primato personale. Il suo miglior salto di mt. 7,13 non è stato isolato perché l’atleta di Massimo Favoriti è stato capace di saltare anche 7,07 e 7,08, segno che la barriera ormai è superata e può procedere spedito nella sua affermazione come saltatore in lungo.
Splendida anche Natalia Novi nel martello junior. L’atleta cresciuta da Cristina Sanfilippo e ora affinata da Massimo Terreni non è rimasta appagata di aver conquistato la finale ma, in grande condizione tecnica, ha allungato ancora la gittata superando anche lei con mt. 50,39 una barriera psicologica.
Alessio Mannucci, discobolo curato da Renato Carnevali, ha rinunciato al getto del peso che poteva deconcentrarlo nella specialità preferita e ha conquistato la finale superando con 49,36 la misura di qualificazione già al primo tentativo.
Sfortunata Sara Biricotti. L’atleta di Massimo Favoriti aveva ripreso a saltare da poco, dopo i suoi ricorrenti problemi muscolari, e pur con rincorsa ridotta aveva ottenuto il minimo uguagliando il suo personale risalente addirittura a quando era cadetta. In finale andavano in dodici e lei è arrivata tredicesima con la stessa misura, 11,38, ma con un secondo salto inferiore. C’è da mangiarsi le mani e probabilmente Sara qualche morso se l’è dato.
Non ha brillato Andrea Bacci nei 400 ostacoli under 23 con 55”85, la peggior prestazione da qualche tempo a ora per l’atleta di Mauro Telleschi, ed è un vero peccato perché due anni fa a Torino era stato un protagonista. Stessa sorte nei 5000 per Alessio Ristori, che ha finito la gara in 15’41”26, un tempo che rispecchia le difficoltà incontrate nella preparazione quest’anno per i tanti malanni fisici dell’atleta di Saverio Marconi.