JOAO CAMPIONE ITALIANO A TRIESTE

Era il favorito, ma aveva già sperimentato a sue spese in passato che le sorprese sono sempre dietro l’angolo; questa volta Joao Neves Junior Bussotti ha mantenuto fede al pronostico di vincitore dei 1500. Come sempre quando c’è di mezzo un titolo importante, la gara di mezzofondo diventa tattica con avvio sonnolento e finale scoppiettante e a Trieste il vecchio copione è stato lo stesso. L’atleta tesserato per l’Esercito, ma che si allena a Livorno con programmi di coach Marconi, questa volta non ha fallito. Tempo da gara regionale (3’46”12) con Joao che riusciva a precedere Ali Sheik Abdikadar di 14 centesimi e poco più Merihum Crespi, ma la maglia di campione era per lui. Doppia la gioia per aver potuto festeggiare insieme alla fidanzata Giulia Aprile anche lei al titolo femminile.

Ci ha provato anche Lorenzo Dini, quando al 2 km. dei 5000 ha dato uno scrollone che spezzava il gruppo, ma tre gli rimanevano attaccati e tutti e tre Salami, El Otmani e Guidotti nella volatona finale lo buttavano giù dal podio con un tempo finale per lui di 14’07”59. Peccato, ma almeno lui gareggia mentre Samuele è ancora costretto ai box per problemi muscolari.

 

Numerosa come mai la compagine bianco verde a questi campionati e avrebbe potuto esserla molto di più se non si fosse fatto male Marco Landi facendo saltare oltre la sua gara anche la 4×400. Hanno superato le qualificazioni in due con Alessio Mannucci nono e per due volte oltre il suo personale: 49,62 in qualificazione e 49,64 in finale. Il discobolo di Carnevali lancia poco l’attrezzo da 2 kg. essendo ancora maggiormente concentrato sul suo obiettivo degli europei junior dove si lancia con un attrezzo più leggero di 250 grammi ma l’impressione è stata molto buona. Eccellente in qualificazione la saltatrice con l’asta Francesca Boccia, che superava il turno con 3,90 che eguagliava il suo PB, ma in finale si fermava a 3,70 come le era già successo a Torino per un modesto per lei 11esimo posto. Non le si può però imputare niente perché in un decennio di attività da allieva in poi è sempre approdata alle finali facendosi trovare pronta al momento opportuno.

 

Le delusioni sono arrivate da Andrea Lemmi ed Eric Fantazzini. Il saltatore in alto che solo una settimana fa aveva saltato 2,11 non è riuscito a superare le qualificazioni fallendo la non insuperabile misura di 2,05 e il lanciatore di martello nell’occasione è andato a fare la peggior gara (54,69) da quando è a Livorno. Un vero peccato.

Bene il resto con Natalia Novi che sa farsi valere nel mondo delle grandi del martello rimanendo esclusa, con 51,08, dalla finale per soli 36 cm. Il marciatore Fabio Barattini arrivava, provato, ma in fondo a un difficile 10000, con una giuria molto severa. Undicesimo con 45’49”77 che è il secondo tempo della sua ancor breve carriera. Ilaria Cariello che, prudentemente, aveva saltato i toscani per accenni di problemi muscolari, non ha superato le qualificazioni giungendo 16esima nel lungo con 5,68, misura per lei di ordinaria amministrazione. La 4×100, priva anche qui della n. 1 Caterina Bianchini, si classificava 16esima con il quartetto Irene Buselli, Chanda Bottino, Ilaria Germani e Ilaria Cariello con 48”34 che è l’undicesimo di sempre di un quartetto bianco verde.

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