Massimo Fiorini non si smentisce e conquista l’ennesimo oro della sua carriera di master. Il bianco verde che, allontanatosi da Livorno per motivi di lavoro, ha da sempre indossato la maglia dell’Atletica Livorno allenandosi con costanza al Centro Coni di Tirrenia con un gruppo di appassionati master. All’inizio della sua carriera era uno dei pupilli di Vittoriano Drovandi saltando nel lontano 1980 m. 2,08, poi aveva dirottato il suo interesse nel salto triplo raggiungendo, a trenta anni nel 1988 il suo record di m. 14,70. Passato tra i master alterna, in base allo stato delle sue articolazioni le due specialità ed è da anni uno dei protagonisti con medaglie a bizzeffe nelle manifestazioni nazionali master. A Orvieto ha conquistato il titolo di campione italiano SM55 nel salto triplo con m. 11,54 salendo sul podio affiancato al torinese Giorgio Poggioli (11,15) e al senese Fabrizio Finetti (11,16). Da quest’anno lo si vede molto di più anche alle manifestazioni giovanili dove ha esordito con successo il figlio Naele.
La medaglia d’argento è stata appannaggio di Stefano Meazza, allievo da sempre di Massimo Favoriti. Nel 1991, a 24 anni, saltava m. 7,25 e una volta lasciata l’attività agonistica insieme alla moglie Tiziana Rela ha lanciato e gestito a lungo il primo sito Web della società ed è stato anche consigliere sociale. Non ha mai abbandonato completamente l’attività fisica anche se i suoi spostamenti per lavoro e la nascita di Alessandro ne limitavano l’attività, ha incominciato a frequentare il mondo master. A Orvieto ha avuto una bella serie culminata con m. 5,94 che gli ha regalato il secondo gradino del podio SM50 dietro al trentino Michele Ticò (6,01) e davanti al perugino Marco Bianchi (5,60).
Agli italiani master c’era anche Marina Mariottini, più conosciuta come madre di Sonia Ruffini. Non è una mezzofondista come la figlia, ma una velocista. Nelle sue due gare SF50 è giunta sesta nei 400 con 1’14”29 e nona nei 200 con 31”98. Non è riuscito a gareggiare il velocista, allenato da Patrizio Serru, Alessandro Garofoli, infortunatosi alla vigilia.
IN CIMA AL TERMINILLO
Bella esperienza, anche se molto faticosa, con sveglia alle cinque di mattina e partenza per Firenze dove un bus portava la rappresentativa toscana allievi prima a Rieti e poi in cima agli oltre 1600 metri del Terminillo. Li c’è un impianto di atletica che si tenta di rilanciare dopo il quasi abbandono di quello costruito al Sestriere. Della comitiva facevano parte due bianco verdi. Non male la velocista Chanda Bottino giunta terza nei 200 con il tempo di 25”93 e vento contrario di 0,4 m/s, non benissimo nell’alto Marzio Signorini che si è fermato a 1,60 dopo l’exploit di pochi giorni prima ad Arezzo. Divertimento comunque assicurato ed esperienza sempre positiva.
TRAIL BIELLA – MONTE CAMINO
Non è il primo bianco verde ad affrontare questo tipo di massacranti manifestazioni. Fino a qualche anno fa c’era il fratello maggiore del nostro responsabile del sito internet, Gabriele Semboloni, ex ostacolista che con alcuni amici emiliani si era lanciato in manifestazioni di 100 km. con almeno 5000 metri dislivello. Ora ha esordito nella Biella – Santuario di Oropa – Monte Camino Mirko Becherini, ventiseienne sanvincenzino al quale le salite non fanno un baffo avendone fatte a bizzeffe quando praticava il ciclismo. E’ alla sua seconda esperienza di runner e l’ha portata a termine in 28esima posizione in 2h58’46” su un campo di circa 200 partenti, assistito all’arrivo dalla fidanzata, anche lei mezzofondista bianco verde, Sonia Ruffini.