BOTTINO E QUARRATESI CAMPIONI TOSCANI A CAMPI

La breve seconda parte della stagione toscana all’aperto 2017 avrà una coda per l’annullamento della seconda giornata dei Campionati Allievi, vista l’impraticabilità dello Zatopek per l’allagamento delle piste e pedane. Salvo uno scroscio di pioggia poco prima dell’inizio delle gare si è potuto gareggiare in tranquillità sul rinnovato impianto di Campi Bisenzio.

I nostri giovani sono usciti con cinque medaglie che sono un buon risultato in un momento della stagione che risente delle vacanze e della lunga inattività agonistica. I due che hanno vinto l’oro, invece, si sono presentati in grande spolvero stracciando il loro personale. Bella a vedersi Chanda Bottino nei 400. Partita in sesta corsia con grande baldanza ha fatto subito il vuoto e ha resistito senza problemi alla fiorentina Capacci che, essendo in seconda corsia, l’aveva come punto di riferimento. E’ il terzo 400 dell’anno per Chanda ed è stato tutto un crescendo ed il suo 59”03 è diventato il secondo tempo di sempre di un’atleta bianco verde dietro il 58”85 della compagna d’allenamenti Caterina Bianchini. Bella la continua crescita fisica e tecnica di Jacopo Quarratesi che raggiunge il suo primo titolo toscano nel salto in lungo, ottenuto con un salto di m. 6,40 che è il suo nuovo PB. L’atleta di Massimo

Favoriti quasi non credeva alle sue orecchie quando ha sentito la misura scandita da giudice ed è saltato con gioia ad abbracciare, riconoscente, il suo tecnico.

Viste alcune assenze poteva aspirare all’oro Valentina Arcamoni dall’alto del suo personale di 5,37, ma è incappata in una di quelle giornate nelle quali non riusciva ad assestare la rincorsa. Due soli salti buoni, il primo di 4,95 e l’ultimo di 5,06 che le permetteva di salire sul secondo gradino del podio. Un peccato perché l’oro era solo 8 cm. più lontano. Marta Giaele Giovannini era la favorita dei 100 ostacoli e la batteria, corsa facilmente in 15”27, aveva confermato la sue possibilità ma, in finale, dopo una buona partenza si è progressivamente spenta facendosi rimontare dalla piombinese della Libertas Runners Daria Lyadova che andava a vincere in 15”21 contro i 15”35 della bianco verde. L’ultimo podio, terzo gradino, della giornata, è andato alla saltatrice con l’asta Rebecca Raiola che ha saltato alla prima prova per l’ennesima volta m. 2,80 ponendosi alle spalle, ma molto vicina alla pisana Gushchina e alla fiorentina Torricini.

Due finaliste nei 100: sesta Margherita Guarducci in 13”57 (ma in batteria era stata capace di 13”25 pur con vento oltre i limiti) e settima l’altra Margherita, Del Corona in 13”60 (anche lei in batteria era riuscita a correre in 13”41) ma il vento in finale (-1,3) aveva sicuramente danneggiato le prestazioni. Rimasta fuori per un posto dalla finale Dalia Carcea che aveva corso in 13”81, ma aveva sulle gambe la batteria dei 100 ostacoli, e Matilde Baldanzi che continua a rosicchiare centesimi al suo personale ora portato a 14”64. Ritornando ai 100 ostacoli Dalia Carcea aveva strappato un posto in finale per un centesimo (17”59 contro il 17”60 della fiorentina dell’Assi Razzolini). In finale, pur essendo alla terza gara in poco tempo , ritoccava il tempo della batteria con 17”47 per un settimo posto.

I nostri colori nel disco venivano difesi da Giulia Grossi con un quinto posto, lanciando l’attrezzo da 1 kg. a 23,25 al primo tentativo che metteva qualche speranza, andata però delusa da una gara in decrescita. Abbiamo parlato fino ad ora quasi essenzialmente delle allieve ma c’era anche qualche maschietto, non molti, solo due. Il più brillante, e sfortunato, è stato Marzio Signorini. Marzio proviene da un decathlon fatto solo una settimana fa e si è schierato alla partenza dei 110 ostacoli. Bella gara per un possibile bronzo fino all’ultimo ostacolo impattato con violenza e che lo costringeva alla medaglia di legno con 17”04. Poi subito alla pedana del salto in alto dove la posizione non cambiava, ancora quarto, superando alla prima prova 1,60. Tommaso Savoca Corona finiva sesto nei 400 con 54”49 ma l’unica soddisfazione dell’atleta di Luciano Benvenuti è quella di avere davanti solo nati del 2000 e una anno di differenza a quell’età è abbastanza importante.

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