Come ormai avviene dal 2013 ogni estate un nucleo considerevole di marciatori e marciatrici bianco verdi ha passato una settimana di allenamento collegiale in Val di Sole. Ospitati presso il Camping Redorta di Ossana, località a 925 metri sul livello del mare, gestito da volontari ex alpini bergamaschi, un posto ideale per allenarsi senza problemi due volte al giorno e privo di quelle distrazioni che ci possono essere in centri più noti di villeggiatura montana. Due/tre percorsi su livellatissime piste ciclabili dal fondo sicuramente migliore di qualche pista toscana, una piscina naturale dall’acqua gelida su un affluente del fiume Toce per il recupero, una gelateria, una pasticceria ed un bar dove andare la sera a fraternizzare. Qualcuno dei nostri ci va da sei anni e quando viene via lo fa con dispiacere. Tutto grazie all’organizzazione di Giancarlo Corazza, un tecnico lombardo che a 80 anni ancora si fa 60 km. tre volte la settimana per andare da Bergamo e Villa di Serio ad avviare e allenare i bambini alla marcia. Ma anche di Antonio, il gestore del camping, coadiuvato da un formidabile ed enorme cuoco come Gianfranco che ogni anno viene solo quando ci siamo noi e che riesce a soddisfare i gusti di lupi affamati.
Da qualche tempo si sono aggiunti ai livornesi anche i grossetani di Fabrizio Pezzuto che collabora con Giorgio Favati e i lombardi Andrea Previtali, Massimiliano Cortinovis e Vittorio Zeni (il più noto per essere stato lo scopritore della marciatrice Giorgi) nella gestione tecnica degli allenamenti. Del gruppo dei bianco verdi c’erano Fabio Barattini, Giulio Scoli, Jacopo Farnesi, Sara Perullo (in veste di chaperon e dispensiera a causa del recente intervento al ginocchio), Matilde Minuti, Martina Quartararo, Marc Mathilde, Giada Traina, Valentina Piserini e l’indispensabile Lorenzo Grossi, mentre da Grosseto erano venuti Michele Panconi, Giulia Panconi, Silvia Neva, Matilde Capitani e Alessia Frezza. Sentita la mancanza quest’anno di Giada Ciabini che ha dovuto rinunciare all’ultimo momento per problemi fisici che le avrebbero impedito di allenarsi.
Nonostante questa defezione il camping era al completo con 57 persone tra atleti, tecnici e personale di supporto. Il problema più duro era quello di mandare a letto, specialmente le femmine, ad un ora decente della notte. Tante le amicizie rafforzate, tanto che abbiamo già visto in questi giorni al campo scuola di Livorno un giovane marciatore lombardo ospite dei nostri e sono già partite le richieste di passare qualche giorno a Bergamo come fatto quest’inverno.
B.G.