La data è infelice perché di questi tempi all’università iniziano gli esami della sessione estiva, alle superiori ci sono, per molti, gli esami di maturità che, quest’anno, sono anche nuovi e preoccupano più del previsto. Prossimamente ci saranno i campionati italiani individuali per le stesse categorie ed il discorso si fa ancor più serio. Fattori questi che rendono i partecipanti impegnati mentalmente e quindi stanchi e con la testa ancora sui libri. Già le prove multiple, discorso di sempre, sono poco o niente considerate, poi anche i calendari non aiutano; il discorso vale per le indoor, per le regionali ed anche per gli italiani. Sempre troppo presto. La sede, a parte i complimenti agli organizzatori che in venti giorni hanno messo su un campionato italiano complesso come quello delle prove multiple, la sede è stata “forzata” perché nessuno li voleva organizzare, non si è prestata perché con una sola pedana di asta, di disco, ecc. gli orari devono per forza dilatarsi – gli junior maschi hanno terminato l’ultima gara e le premiazioni con la luce artificiale.
Questa volta le lacrime sono per la gioia e per la tristezza di non aver vinto il titolo per soli nove punti su circa 5.000 ma non sono state di delusione come spesso accadeva nel passato. In mezzo a pianto ci sono stati ampi e soddisfacenti sorrisi. Parliamo di Marta Giovannini che ha fatto ben sei record, eguagliato uno e pelato di due centesimi l’altro. Andiamo in ordine.
Prima gara gli ostacoli, si vede subito che Marta in questo campionato ci crede, occhi da tigre, arrossati dall’adrenalina, parte molto decisa ed è subito davanti a tutte, vento contrario ma non fa niente, se la gioca fino in fondo, vince, ed il responso è un ottimo 14.93 a due cent dal pb ma con vento a – 0.8. Si va sulla pedana del salto in alto dove Marta ha sempre un po’ sofferto perché la gara la sente, le piace ma non riesce ad esprimersi per quello che vale. In questi ultimi tempi è migliorata è più serena, eguaglia il suo 1.60 ma due prove maiuscole a 1.63 (con quei punti in più avrebbe vinto) fanno cadere l’asticella per un soffio. Tocca ora al peso dove è migliorata tanto, seppur i lanci ancora non li digerisca. Ecco il pb a 10.28 con buone prove e tanto temperamento. La giornata termina con i 200 mt. E’ nella serie delle migliori, le brucia subito tutte, sente solo l’aria che le sfiora le orecchie e le carezza il volto tiratissimo dalla grinta che ci sta mettendo , infatti è così, grande prova, grande pb sotto i 26” (25.89) anche questo con vento a – 1,3. La successiva gara è con la cena, buona e abbondante con un finale alla crepes di nutella e frutti di bosco. Meritata !!
Il giorno successivo ha due gare a suo favore (lungo e 800) ed una, rieccoci ai lanci, dove ancora crede poco in ciò che può valere, il giavellotto. Cerca di dare più del massimo nella sua gara preferita, il lungo, infatti è così: grandi spinte, rincorsa efficace, stacco deciso, bella apertura in aria con braccia molto coordinate e giù nella sabbia a 5.80, ancora un grande pb che le consente di prendere il largo rispetto all’avversaria del giorno prima dalla quale era distanziata solo da 16 punti; nella stessa gara comincia a rinvenire la Chiaratti (poi vincitrice) e la lotta sarà tra loro due fino alla fine. Nel giavellotto Marta ottiene un 27.64 che la lascia lontana dall’avversaria che fa un buon 40.08, troppi i punti persi ed infatti si va alla partenza degli 800 con Marta sotto di una trentina di punti, tanti, ma fattibile. Gara molto intelligente, astuta, di controllo delle avversarie dirette, condotta senza strafare e con ritmi alti ma senza strappi, ai 150 finali si trova un po’ imbottigliata ma sul rettilineo ce la mette tutta, deve guadagnare qualcosa in più di tre secondi, Sara scoppia, Marta la supera ma la differenza è di poco più di 2”, non bastano, seppur anche questo sia un ottimo pb. Soli nove punti la tengono lontana dal titolo che meritava, così le dice anche la vincitrice in un abbraccio liberatorio per entrambe con lacrime reciproche. Record abbondante nel punteggio con 4.949 e appuntamento rimandato per l’attacco al muro dei 5000. Finisce così e tornate all’inizio per capire.
Andrea Foresi, sotto intenso studio universitario e con alcuni acciacchi avuti negli ultimi mesi, dove la continuità è stata poca, fa un campionato molto dignitoso, ci crede e molla solo nei 1500, gara che solitamente corre in modo garibaldino, questa volta no, è stanco e tutte le sue prove risentono di questa stanchezza, comunque è nono, bene così. In ordine abbiamo un discreto 100 mt. finito in 11.75, va al lungo e con un discreto 6.28 racimola un po’ si punti per risalire; segue sulla pedana del peso un 10,70 che avvicina molto il suo pb. E’ poi la volta del salto in alto dove manca pochissimo per fare 1.80, peccato chiude con 1.78 ma con una buona gara seppur interrotta e ripresa per il primo degli acquazzoni della giornata. Finisce le gare del sabato con un 400 corso con impegno e coraggio, molla solo sul finale ma il tempo (53.77) non è dei peggiori. Pizza, doccia e a letto, la mattina per lui comincerà molto presto, gara degli ostacoli alle 9.00, riscaldamento alle 8.00 e sveglia alle 6.30.
Il secondo giorno inizia bene con una prova nei 110 di buon livello 16.86 con vento contro (pb 16.36), sarà poi la volta del disco, prova che lui ritiene deludente (26.08), in effetti i punti sono molto pochi e lo standard suo sta sopra i 35 mt. Eccolo nella pedana dell’asta dove si risolleva con un buon 4.00 mt. che eguaglia il suo pb di un anno prima, è soddisfatto e si prepara per il giavellotto, fa un 42.92 che, invece, non lo soddisfa, comincia la stanchezza che lo porta ai 1500 mt. come detto, tempo 5.16.95. che è lontano dai suoi tempi migliori di circa 47”. Gare con andamento altalenante, però si è divertito e, considerato tutto, è anche moderatamente soddisfatto, Bravo Andrea.
Capitolo a parte per Signorini che non lo trovate neppure in classifica perché non ha preso il via all’ultima gara in quanto non ne valeva assolutamente la pena; oltretutto saremmo arrivati di notte e non avremmo potuto esercitare il nostro diritto al voto. Qui il discorso ci riporta agli esami di maturità. La scuola non è ancora terminata, gli insegnanti insitono con compiti e interrogazioni ed in più c’è da studiare per i nuovi esami tutti da scoprire. Un mese fa vinceva il titolo regionale ed era abbastanza in forma, ora il tono è sotto i piedi perché il cervello ha staccato l’interruttore incanalando le risorse restanti sui libri, note, appunti ecc.
La dimostrazione sta nel fatto che ultimamente nell’alto viaggiava sempre intorno agli 1.80, sia in gara che in allenamento, oggi, entrato basso (1.65) proprio perché la testa non comandava il corpo, fa tre nulli e quindi zero punti a quel momento si poteva venire a casa perché in un decathlon agli Italiani se sbagli una gara sei out. Però discrete le prove dei 100 e 110 hs con vento contro, pb nel disco, giavellotto sui suoi attuali limiti, nel lungo sembrava la volta buona per gli over 6 mt ma gli stacchi lontani non lo hanno permesso, il resto al buio. Ecco i risultati: 100 =11.82; lungo = 5.83; peso = 8.19; alto tre nulli; 400 = 54.81; 100hs = 17.00; disco = 24.37; asta = 3.00; giavellotto = 33.71. Per concludere una battuta. Chi ha visto su fb la condizione della pista prima dei 400 del primo giorno avrà notato il lago d’acqua e i ragazzi che, preso un gazebo per ripararsi, correvano per venire al coperto; sono state rifatte le serie evitando le prime due corsie e si è partiti sotto un’acqua battente. Marzio ci ha provato ugualmente e finita la gara ha continuato per venire in palestra (tot. 550 mt.), arrivato bagnato grondante ha detto ; … mamma mia, ai 300 ho visto una cernia così … Ovviamente correre subacqueo e con l’acido lattico alle stelle ha prodotto questo effetto.
Fabio Canaccini