Quattro ori, due argenti e cinque bronzi sono il raccolto bianco verde della seconda giornata dei Campionati Toscani Assoluti disputati a Montespertoli, prodotto di una presenza numerosa e qualificata tipica del mondo dell’Atletica Livorno nell’ambito regionale.
Si incomincia subito con il martello maschile, territorio di caccia ormai da decenni dei lanciatori di Riccardo Ceccarini. In quest’occasione è il figlio Dario a mettere il timbro sulla prima vittoria della giornata. Già dopo la prima serie di lanci il bianco verde era in testa e sarebbe bastato per vincere ma, con il suo terzo lancio di m. 53,03, nobilitava con una misura degna il suo ennesimo titolo regionale.
In contemporanea, in un programma che ricalcava la prima giornata, le astiste si contendevano il titolo, sicuramente più incerto per l’assenza della nostra Francesca Boccia. L’onore del gruppo di coach Giusti era tenuto alto dalla junior Rebecca Raiola che conquistava l’argento con un secondo tentativo riuscito a m. 3,00. Dietro di lei, ma ai piedi del podio, Veronica Domenici, testa libera essendo arrivata alla vigilia della laurea, che per la terza volta consecutiva eguaglia il suo PB con m. 2,80. Un po’ in calo la condizione di Giulia Chelini (2,60) che il meglio di sé l’ha messo in mostra ai campionati italiani allieve, Vittoria Favilla e Emma Nosiglia Martinez accomunate anch’esse a 2,60 e un po’ in difficoltà per la pioggia leggera che non impediva di gareggiare ma sicuramente disturbava i salti.
Nessun maschio bianco verde ai blocchi dei 400 ostacoli e una rappresentante in quelli femminili. Dalia Carcea, incurante dell’ustione ad un polpaccio accusata da un incontro troppo ravvicinato con la marmitta del motorino, dopo il primato del giorno prima ne fa un altro scendendo a 1’12”51. Due buoni giorni per la brava Dalia.
Nella defilata pedana del getto del peso un bianco verde, Diego Paolini, conquista il secondo oro della giornata ribadendo la sua supremazia dello scorso anno. Ha fatto comunque il suo vero record personale con m, 12,82 perché quello attribuitigli in una gara a Pistoia era stato ottenuto con un attrezzo più leggero. Il giovane gigante di Collemezzano è comunque atteso a superare al più presto la fettuccia dei 13 metri.
In pista scendevano gli ottocentisti. Come al solito i bianco verdi erano ben sette nelle quattro serie e tra questi l’amiantino Mauro Giuliano che ci ha provato a vincere con una gara di testa come è sua abitudine, ma in quest’occasione nulla ha potuto con Ferrara e si è dovuto accontentare di salire sul secondo gradino del podio con 1’55”37. Poco lontano Diego Vernaccini (1’59”64) e più defilati Mattia Barlantini (2’01”40) e Gabriele Spadoni (2’03”53) non più nella condizione di inizio stagione. In serie precedente si è apprezzato il progresso costante di Augusto Casella capace di scendere per la prima volta sotto la barriera psicologica dei 2 minuti con 1’59”83. In serie ancora precedente si apprezza il divertimento con il quale corre il 32enne Curzio Pulidori capace di vincere in 2’03”90 e dentro di sé con un po’ di rammarico, forse, per una carriera giovanile che poteva essere più brillante. Non smette i suoi piccoli passi avanti Luca Solfato, al suo decimo miglioramento tra 1500 e 800 e che ora è fissato a 2’05”88.
Coraggiosa nella gara femminile Sharon Guerrazzi, sempre in prima fila nel giro iniziale degli 800 ma la condizione non le permette di tenere finali brillanti. Ha però esperienza e senso tattico che le permettono ancora di salire, come terza, sul podio con un accettabile 2’19”04.
Nei 200 maschili nessuno sale sul podio, ma si deve apprezzare l’esordio del neo allievo Federico Garofoli che vince la prima serie con 23”04 e rimane il miglior tempo per altre tre serie. Ha scelto di fare gli ostacoli, ma quelli alti lo sono ancora troppo per lui, e non dimostra certo di esser fermo nello sprint. Nella serie ha esordito sui 200 anche un altro giovanissimo, Giacomo Luppichini, capace di un discreto 24”77, visto che è giunto all’atletica da poco più di un mese. Ha sbagliato giorno Giulio Meini, convinto di fare 100 e 400 che si erano disputati il giorno prima, ha chiesto di fare i 200 e ha scaricato la rabbia polverizzando il suo personale sceso a 24”54. Se per il solvayno l’effetto è questo in futuro sbagli pure spesso. Un 24”98 per Lorenzo Messeri e un 23”67 per l’ex ostacolista Andrea Bacci che, però, sembra aver intrapreso una fase calante della sua carriera iniziata con ben altri auspici.
Un’altra medaglia di bronzo la conquistiamo nei 200 femminili con Chanda Bottino. Senza tempi di accredito per la lunga sosta, ha vinto senza stimoli la seconda serie in 26”01, tempo comunque sufficiente per salire sul terzo gradino del podio. In una verosimile classifica finale si sarebbero inserite anche Marta Giale Giovannini che ha corso con il quinto tempo in 26”19 e la sorprendente Margherita Guarducci che, grazie al suo ennesimo nuovo primato personale sulla distanza di 26”50, sarebbe stata poi sesta. Volonterosa la giovanissima Virginia Del Corona (29”89) e la sempre presente Matilde Baldanzi (32”30).
Un oro ed un bronzo era il bottino del salto in alto. L’anno scorso il titolo era andato a Carollo, quest’anno Andrea Lemmi ha voluto dimostrare di essere ancora il migliore. Due salti, uno a 2,00 metri ed uno a 2,06 erano sufficienti per mettere dietro il lucchese. Al terzo posto è salito, con 1,91, Stefano Borea che però il suo capolavoro l’aveva fatto una settimana prima al Gran Prix del Salto in Alto.
Erano bel tre le bianco verdi nella pedana del triplo e anche da qui veniva una medaglia: Alessandra Demi Pacicca, in ansia per una rincorsa che non le tornava, piazza poi, al quinto salto, un accettabile 11,19 che le regala un bronzo. Per la prima volta sotto gli 11 metri (10,96) l’ex saltatrice in alto Melissa Becherini che si piazza due posizioni più giù e con ben sei salti validi, cosa insolita per lei, Valentina Arcamoni si piazza settima con 10,81. Nella gara maschile non supera le qualificazioni, e non è certo contento, Riccardo Ciucci decimo con m. 12,45 che ha però un primato scolastico di tutto rispetto: è lo studente livornese con 6 “dieci” in pagella (inglese, matematica, informatica, fisica, scienze naturali e scienze motorie) alla barba di chi dice che non si possa essere ottimi studenti e buoni atleti.
Un compagno di allenamenti, Martiniano, aveva vinto la gara maschile del giavellotto e Pollyana Gurrieri non è voluta essere da meno, mettendo subito in chiaro con 36,00 metri al secondo tentativo, che la vincitrice sarebbe stata lei. E così è stato per la gioia di coach Poropat che ha fatto una ennesima accoppiata vincente.
In pista si chiudeva con i 5000 e davanti per 12 giri si è vista una maglia bianca con le due strisce diagonali verdi, quella dello junior Dario Guidi. In gara c’erano atleti ben più accreditati ma, appena lui accennava ad allargarsi per permettere loro di condurre, nessuno si faceva avanti. Non c’era niente da fare se non quello di continuare e di sgretolare il gruppo con un passo spedito. L’atleta di Saverio Marconi è dotato di un buon passo, aveva sbriciolato il suo primato personale il giorno prima nei 1500, ma non ha lo sprint del possibile vincitore. Destinato a soccombere ha però avuto la gioia di polverizzare il suo personale da 15’50”37 a 15’20”83 contando solo sulle sue forze e conquistando anche una medaglia, quella di bronzo. Ottimo Dario!
B.G.