Il bilancio delle medaglie conquistate ai Campionati Italiani Indoor junior e promesse non si è fermato all’argento conquistato da Jacopo Quarratesi, ma nella seconda giornata se ne sono aggiunte due ad opera di Tommaso Boninti (argento nei 400 juniores) e Diego Vernaccini (bronzo negli 800 sempre juniores), ma va guardata con soddisfazione la classifica per società dei due settori maschili. L’Atletica Livorno è terza nel settore under 23 dietro l’Atletica Vicentina e l’Atletica Lecco e nona in quello juniores. Le nostre donne hanno fatto classifica nelle promesse, diciannovesime, mentre non era presente nessuna junior e questo deve essere oggetto di studio perché a livello giovanile (ragazze e cadette) sono in netta maggioranza sui maschi, ma ben poche arrivano ad essere atlete di successo.
La seconda giornata è iniziata bene con la seconda medaglia nei 400 junior. In pista, su sei atleti due erano bianco verdi: Federico Garofoli e Tommaso Boninti. Il primo, molto carico, cerca di bruciare la partenza ma anticipa troppo ed il sistema lo individua e la squalifica è inevitabile. Fino ad ora era vissuto di gloria riflessa dai risultati della 4×100 ma l’arrivo in una finale, anche se sfortunata, è la certificazione che l’atleta c’è e si può sperare sul suo futuro. Tommaso, in base ai tempi di accredito poteva aspirare all’argento e questo è arrivato considerando il romano Benati al momento irraggiungibile. Non è che Tommaso si sia accontentato, ha lottato, ha stampato un crono di 48”02 che è il suo migliore di sempre e solo 5 centesimi superiore a quanto era riuscito a fare outdoor a Baku, ha ottenuto un’altra medaglia di pregio ma d’ora in avanti cercherà di arrivare all’oro, dopo tanto argento.
Si va poi in pista per i 60 ostacoli junior per osservare il nostro Nicolas Ugati. Nicolas i diciotto anni li compirà il 31 dicembre ed è il più giovane della compagnia. Nessuna ambizione di finale ma di fare una gara onesta e questo è stato. Sesto nella terza batteria e quarto totale tra i nati 2003 con 8”68, tempo che indica che su lui potremo contare sempre di più quando il gap dell’età sarà molto meno importante.
Abbassati gli ostacoli ai 60 femminile under 23, scende subito in pista la stakanovista Marta Giaele Giovannini. Abituata alle prove multiple, fare solo una gara al giorno, le sembra di riposare. Un buon 8”78 in batteria le consente di entrare tra le prime otto che faranno la finale un’ora dopo. Grande grinta e buona tecnica le permettono di fare il nuovo personale di 8”67, due centesimi meno di quanto fatto in gennaio a Padova, di conquistare un settimo posto di tutto rispetto e di rimandare i sogni di gloria a quando ci saranno i campionati di prove multiple.
Il mezzofondo viene messo alla fine della giornata e si incomincia con gli 800 junior. In pista nella prima serie Diego Vernaccini che era al terzo viaggio ad Ancona in quindici giorni per fare esperienza con la pista indoor. Determinato e grintoso come sempre, Diego fa una gara di testa che sorprende anche lo speaker della manifestazione. Ci si poteva attendere che saltasse per aria da un momento all’altro ed invece resiste fino in fondo abbassando il suo personale da 1’55”64 a 1’55”14. Nella seconda serie, dove erano iscritti i tempi migliori, si guardano un po’ troppo rimanendo per i primi due giri in svantaggio, ma negli ultimi 200 la maggiore esperienza di Pernici e Galimi ha il sopravvento e Diego dovrà accontentarsi di una medaglia di bronzo probabilmente mai immaginata.
Ancora 800 per l’ultima apparizione di una maglia bianco verde, quella di Mauro Giuliano. L’amiantino non aveva in calendario l’obiettivo di partecipare ai campionati indoor per alcuni problemini fisici e di organizzazione dell’allenamento post maturità, ma una volta entrato di diritto tra i finalisti non ha saputo confermare la rinuncia. Inserito nella serie migliore, faceva il trenino di coda senza mai affacciarsi alla ribalta, ma quando ha sentito odor di traguardo ha fatto un buon finale che lo portava in quinta posizione con 1’52”75 che è, di ben 3 secondi, il suo miglior tempo.
Congratulazini al tecnico Alberto Di Petrillo ma anche a tutti gli altri tecnici a partire da Saverio Marconi, Stefano Giovannini, Alessandro Bacci e Giuseppe Pucini, che nella giornata hanno diretto i nostri bravi atleti.
Nel pomeriggio a Firenze, la seconda giornata dei Campionati Toscani Indoor allievi. Un titolo regionale anche oggi e nel salto in lungo allievi. Davide Giusti, che solo fino a qualche mese fa faceva buone cose pur rimanendo nell’anonimato, ha messo tutti dietro ripetendo quasi al centimetro con m. 6,57 quanto fatto una settimana prima (6,58) e vestendo la maglietta di Campione Toscano. Nella stessa gara anche Manaseb Scotto con 5,55 che, essendo atleta da prove multiple, si era schierato anche nel salto in alto dove superava 1,62.
La riunione era però incominciata con il salto in alto allieve e qui conquistava il terzo posto con il suo nuovo record personale di 1,51 Federica D’Agostino che partiva addirittura da un 1,42 dello scorso anno. In contemporanea nell’altro spicchio dell’impianto coperto dell’Asics Firenze ben 19 concorrenti nel salto in lungo dove gareggiava un terzetto di atlete bianco verdi. La misgliore, sesta con il nuovo personale di m. 4,80 è stata la minore delle sorelle Guarducci, Beatrice, che ha preceduto la più accreditata Giulia Quochi (4,71) e Emma Canessa (4,67) quest’ultima più conosciuta come saltatrice con l’asta. Nel salto in alto si apprezza il secondo posto, ma facendo un passo indietro con 1,74, Cesare Bertini, il ritorno a 1.65 di Alessio Spagnoli, l’esordio sempre con 1,65 di Francesco Mattolini e il già citato 1,62 di Scotto in ambasce per la seconda gara (il lungo) che stava per incominciare.
Poche cose buone da Modena dove si erano recati tre bianco verdi del settore assoluto per cercare la misura utile per gli assoluti indoor. Continua il cattivo momento di Francesca Boccia che, dopo aver attentato alle coronarie di coach Giusti facendo al terzo tentativo 3,50, si infortuna al primo salto a 3,70, mettendo un piede nella cassetta di stacco nel tentativo, vano, di rinuncia a saltare procurandosi una distorsione, speriamo non grave. Ennesimo 3,10 della ventenne Rebecca Raiola che trova una barriera invalicabile, ormai da tanto tempo, dell’asticella a 3,20. Non è andata molto meglio a Andrea Rinaldi nel lungo. Dopo un assaggio a 6,89 del salto di entrata, inanellava cinque salti nulli, vanificando una possibile occasione di implementare la misura necessaria per andare ad un suo ennesimo campionato italiano.
B.G.