RINALDI 7.18 A FIRENZE

Siamo arrivati alla fine delle indoor toscane. Dopo l’impianto di Marina di Carrara chiude i battenti anche l’impianto coperto della Firenze Marathon. Si incomincia a pensare all’attività all’aperto e tante sono state le rinunce a gareggiare anche da parte dei nostri. Ha fatto impressione che nel folto gruppo degli atleti di Massimo Favoriti il solo Andrea Rinaldi abbia risposto all’appello e si sia presentato in pedana. Quella fiorentina è ormai una pedana usurata e che risponde poco, ma Andrea, che veniva da un inizio di stagione buono ma non all’altezza dei desideri, ci ha messo tutta la grinta del momento. Quattro salti buoni nell’ambito di 6 cm. Iniziava con 7.13 e dopo un nullo saliva a m. 7,18 che gli darà la vittoria e poi dopo un secondo nullo farà anche 7.13 e 7.12. Per uno che fino a pochi giorni fa era in lotta, con il compagno d’allenamento Quarratesi, per cancellare dal libro dei primati sociali Luigi Ulivelli era poca cosa, ma che insegna tanto. Se in inverno si vuole fare una prestazione bisogna andare in uno dei due impianti coperti (Ancona e Padova) che sono i soli a garantire una prestazione di livello.

Nell’attigua pedana del salto in alto si apprezzava il nuovo primato personale indoor di Cesare Bertini. Con il suo salto di m. 1,80 migliorava il suo ex massimo di 1.75 con una progressione sicura e senza errori iniziata a 1,68 e proseguita con 1.74, 1.77 e 1.80 confermando i suoi progressi che Andrea Lemmi spera siano ancora maggiori per avere nel gruppo uno che lo possa mandare in pensione. Meno brillante e sicuro Alessio Spagnoli che, dopo un 1,60 d’apertura trovava difficoltà a 1,65 e 1.68 superati al secondo tentativo arenandosi poi a 1,71. Andrà sicuramente meglio all’aperto.

Non hanno voluto rinunciare a gareggiare anche i saltatori con l’asta pur essendo a conoscenza che coach Giusti non sarebbe potuto essere in pedana a consigliarli. Si è salvato nell’autogestione Federico Di Napoli. Brividi alla misura d’ingresso di 3,80 superata solo al terzo tentativo. Un po’ meglio il 3,90 superato al secondo ma, praticamente, la gara finiva li fallendo poi il primo tentativo a 4,00 metri e i due successivi a 4,10. Davide Garzelli, neo allievo e praticamente al primo anno di attività, andava in confusione e falliva la misura d’ingresso come il più esperto, ma poco allenato causa Covid, Jacopo Naele Fiorini. Non miglior fortuna aveva Francesca Boccia anche lei fuori senza misure.

B.G.

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