Aveva preparato nel miglior modo possibile la sua partecipazione ai Campionati Europei Juniores di Grosseto Alessio Mannucci, quasi trascurando l’importante impegno dell’esame di maturità, ma non aveva previsto che le gambe sarebbero diventate molli al momento dell’importante evento. Assistito dal prof. Renato Carnevali, si era adeguatamente riscaldato nell’adiacente campo scuola, ma una volta entrato allo Stadio Zecchini, pomposamente chiamato “olimpico” per aver ospitato una semifinale di calcio nel 1960, si è sentito “stranito”. Nei due lanci di prova consentiti, uno era talmente basso da tosare l’erba e il secondo addirittura finiva nella rete della gabbia. Il due volte campione italiano junior iniziava con un nullo che accresceva l’ansia, seguito da un secondo nullo e da un modestissimo lancio di 50,19 addirittura inferiore a quello che era riuscito a fare a Livorno una settimana prima con l’attrezzo più pesante di 250 gr.
Delusione infinita perché l’entrata in finale era l’obiettivo minimo ed uscire con la 17esima misura un’onta. Probabilmente una delle cause è la difficoltà di trovare in Italia competizioni di buon livello, con il ragazzo costretto a vagare su campi senza avversari all’altezza e quando ha visto chi lancia veramente lontano ha avuto cattivi presagi. Ora per lui la cosa migliore è staccare per un po’ di tempo andando in vacanza con gli amici e poi discutere con la famiglia e il tecnico cosa vorrà fare da grande. Una scelta importante sarà quella della facoltà universitaria e questa condizionerà il suo futuro. Grazie lo stesso Alessio, il mondo bianco verde sarà sempre con te qualsiasi decisione tu prenda.