Sapevamo che quest’anno sarebbe stata una impresa disperata tentare di combattere per la permanenza nella serie A Argento ma ci abbiamo provato con tutte le forza, purtroppo rivelatasi vane: dopo un lustro, la squadra maschile biancoverde è infatti retrocessa, senza rimpianti però, perchè coscenti che questo passo falso non è scaturito da controprestazioni ma solo da sfortuna ed assenze importanti come Joao Bussotti (impegnato in azzurro), i gemelli Dini, Marco Landi, Luca Marsi, Andrea Bacci e per ultimo capitan Andrea Lemmi, fermato dal mal di schiena proprio il giorno della partenza che ha provato fino alla fine a gareggiare ma senza possibilità.
Il primo a scendere in campo sul bicromatico campo di Bergamo è stato un eroico Marzio Signorini, senza paura sugli ostacoli degli assoluti alti 106 cm. Marzio ha diligentemente portato in fondo la sua gara in 16”97 giungendo ben ottavo.
Dopo Marzio è stata la volta del più giovane esponente della compagine biancoverde, ovvero Matteo Ciulli, il quale ha coperto i 100m in 11”46. Ricordiamo che Matteo è reduce dall’ottimo 22”63 corso sui 200m ai Campionati Italiani di Rieti.
Grintoso e sempre arrembante nei momenti che contano Giacomo Bianchini che, schierato titolare sui 400m, ha provato a forzare il passaggio ai 200m, chiudendo stanco ma sempre sotto i 50 secondi: 49”71, tempo che dimostra la sicurezza che ha trovato Giacomo. Purtroppo in gara, Giacomo ha rimediato un dolore ad un piede, evento che ha inficiato sulle prestazioni nei 200m (23”25) e nella 4x400m ma non sulla sua voglia di correre nonostante tutto.
Sugli 800m il compito di difendere i colori è stata affidata al sempre pimpante Mauro Giuliano che dopo metà gara si è trovato esattamente a metà tra il gruppo di testa ed il gruppo di inseguitori, dovendo quindi stringere i denti per mantenere la posizione fin sull’arrivo; tempo di Mauro: 1’58”99.
Gara decisamente impegnativa per Alessio Ristori nei 1500m, il quale ha tenuto la scia del gruppetto tattico fino all’ultimo giro, momento in cui i favoriti hanno messo la quinta ed allungato l’andatura (54” l’ultimo giro). Alessio ha concluso la sua fatica in 4’07”87.
Quello che Alessio non aveva pronosticato era che il giorno dopo avrebbe dovuto correre un bel 5000m senza riscaldamento e senza preavviso: per un disguido tecnico, invece di Dario Guidi, già pronto per correre, sulle liste di partenza figurava ancora Ristori che è stato costretto suo maglrado a correre. Con baldanza e lucidità, Alessio ha comunque portato 2 punti alla causa livornese in 15’59”80.
Sempre dal mezzofondo, ma con siepi di mezzo, troviamo un Luca Lemmi in grande spolvero.
Dopo una partenza veloce, Luca si è tenuto sul passo dei due atleti subito davanti a lui e quando ha notato segni di sfiancamento, incitato dai compagni sugli spalti, ha iniziato la rimonta fino al quinto posto in 9’22”85 (SB).
Restiamo sulle barriere, ma questa volta rappresentate dai 400hs. Con la defezione di Andrea Bacci, è toccato a Nicholas Tori l’arduo compito di sostituirlo sul giro della morte con ostacoli, gara che Nicholas non correva da cinque anni. Nonostante tutto, Nicholas è riuscito ad ottenere 2 preziosi punti finendo sull’arrivo a braccio alzato verso i compagni sulle tribune in 1’00”59.
Passiamo alle pedane, specialità da cui è uscita la maggior parte dei punti di squadra.
Doppio podio per Alessio Mannucci, che nel disco si prende l’oro come da pronostico con 50,10m litigando con una pedana scivolosa, mentre nel peso si è esaltato, alzando l’asticella del suo personale di ben 60cm: 16,62m per Alessio, che già per il secondo anno di fila arriva al CDS per strapazzare il proprio PB di peso. Con questo risultato, Mannucci sale al secondo posto sociale all time della specialità, superando il 16,49m di Gino Fioravanti, mentre in testa rimane il poderoso 17,53m di Paolo Marconcini.
Sul podio meritatamente anche Eric Fantazzini, che dopo un viaggio in solitaria, si è preso l’argento con 62,38m nel lancio del martello, in una gara gestita fin dal primo lancio per assicurare punti preziosi alla squadra.
Poca fortuna invece per Denis Martiniano nel giavellotto, il quale purtroppo non è riuscito a dare l’angolazione giusta al suo attrezzo, segnando il miglior lancio a 44,28m.
Una certezza: Andrea Rinaldi. Andrea è uomo da competizione, sempre pronto a dare il meglio di sé, sia quando si parli di medaglie sia quando si parli di punti per la squadra.
In prima giornata, Rinaldi ha gestito la sua gara di triplo atterrando a 14,30m, specialità traumatica da cui Andrea, purtroppo, esce sempre con qualche acciacco.
La domenica, dopo un pomeriggio passato col ghiaccio sulla caviglia ed una robusta scocciatura stabilizzante, Andrea si è espresso ancora sopra i 7 metri nel salto in lungo: 7,12m. Da notare che, per la conformazione del campo bergamasco, la pedana del lungo risultava essere corta, quindi il risultato di Andrea è ancor più da lodare.
Fuori dai giochi capitan Lemmi, il salto in alto è stato affidato al jolly Marzio Signorini, il quale senza scarpe chiodate e con poco preavviso si è espresso sui suoi limiti migliori, portando a casa un salto ad 1,70m.
Senza chiodate ma per dolori ai tendini Andrea Foresi che si è comunque ben difeso nel salto con l’asta, andando a pareggiare il suo PB di 3,80m mostrando inoltre di esser pronto per valicare anche i 4 metri.
Soddisfazione e punti preziosi anche dalla marcia maschile, in cui Fabio Barattini si è preso un difficile podio nella 5km col nuovo PB di 22’24”77. Gara quella della marcia, delineata negativamente dalla giuria arbitrale: tutti i concorrenti avevano due proposte di squalifica, evento che ha fatto tirare il freno a mano alla competizione.
Chiudiamo quindi con le staffette.
Ottimi cambi e bella decisione mostrata nella 4×100, magistralmente gestita da Luca Poggianti, Davide Spagnoli, Jacopo Quarratesi e Matteo Ciulli, al traguardo nel miglior tempo dell’anno di 43”43.
Più difficoltosa la situazione della 4×400 con Luca Poggianti in prima, l’esordiente sulla distanza Matteo Ciulli in seconda, Alessandro Bacci in terza e Giacomo Bianchini in quarta, entrambi fiaccati da dolori.
Il quartetto del miglio ha chiuso in 3’26”63.
Purtroppo quest’anno è andata così, senza possibilità di lotta, ma permettetemi una divagazione, non come narratore in terza persona ma come Alessandro Bacci, presente al CDS assoluto dal 2008, quando si militava in A2. Nonostante tutto, Il premio più grande per noi veterani è stato il sentirsi dire: “Grazie, mi sono proprio divertito!” dagli allievi o da coloro che non avevano mai potuto vivere un CDS assoluto; questo vuol dire che anche nelle avversità la squadra c’è ed è viva, non c’è retrocessione che abbatta il morale e la compattezza di una formazione che negli anni ha sempre dimostrato il proprio valore ed attaccamento sul campo, passando di generazione in generazione, quell’amore biancoverde che sempre ci ha contraddistinto.
Ci riproveremo il prossimo anno. Forza Biancoverdi!
Alessandro Bacci