BIANCHINI SBANCA A FIRENZE

7_14_09_2016Manifestazione dal doppio volto, quella di sabato a Firenze. Gli allievi vanno agguerriti alla caccia del titolo toscano; gli assoluti approfittano della prima gara disponibile per testare la condizione. Un po’ meno per onorare uno scialbo Gran Prix, edizione pure quest’anno aggiornata al ribasso. Mancano i grandi nomi, se non qualche eccezione. Il bel tempo – guastato da un vento un po’ ballerino – e la piacevole organizzazione ci hanno comunque regalato delle belle gare. Un solo Campione riportiamo indietro a fine giornata, ed è Giacomo Bianchini autore di una grande prova sui metri 400 (52.32).5_14_09_2016

Si comincia nel primo pomeriggio con salto in lungo femminile ed il rettilineo con ostacoli. Il pugno di atleti iscritti – ma non è una novità – permette di sbrigare velocemente le gare con barriere. Facevamo la nostra parte con gli allievi Margherita Guarducci (17.60 per una prova onesta) e Fabio Denza. Campione toscano uscente, Fabio cede di misura ad un arrembante Righi. Ne esce comunque con una gran gara: nuovo PB a 14.80.

Ilaria Cariello è ancora una volta la trascinatrice della pedana. In testa fin dal primo salto (5.68), trova il 5.75 con la clap del quinto tentativo, e un nullo finale col quale poteva6_14_09_2016 rincarare la dose di altri dieci centimetri. Atterrano lontano anche Sara Biricotti e Alessandra Pacicca (5.30): duello tutto bianco verde con in palio la terza posizione. Per Elisa Gigoni un balzo a 3.71.

8_14_09_2016Lungo maschile: Dennis Nesimoski pesta ben tre volte i 6.61, una “maledizione” che lo porta non oltre il terzo posto. 6.15 la misura di Michael Mazzantini nella gara9_14_09_2016 dei grandi. I giovani discoboli Mirco Colia e Giulia Grossi sono gli unici lanciatori bianco verdi di un drappello solitamente folto. Maggiori aspettative per Mirco: il disco finisce a 39.22 ed è secondo con il record personale. Giulia fa quinta con 23.23. Alessio Rosi e Marzio Signorini s’innalzano in tandem sul podio del salto in alto: terzi ad 1.60.

2_14_09_2016Partite con le batterie dei 100 allieve (14.30 per Vittoria Marzana), le gare di velocità focalizzano man mano l’attenzione. Doppio impegno per uno stacanovista Marco Landi, alle prese col giro di pista oltre che con la prova corta. Incomincia con un secondo posto (11.14) agganciando sul filo di lana lo sprinter pratese Angeli. La “sua” gara la vince con autorevolezza in 49.17, con un occhio ai 200 metri del giorno dopo.

4_14_09_2016Bianco verdi che prendono il via a coppie in altre tre serie dei 100. Prima sfida vinta da un reattivo Andrea Foresi (11.68) su Matteo Michelotti (11.77). C’è poi il bel 11.66 di Luca Poggianti (stagionale mancato di un centesimo) ad avere la meglio su un po’ spento Matteo Rinaldi (12.09); quindi Massimiliano Dello Iacono (12.18) davanti a Lorenzo Messeri (12.33).

Alla caccia del titolo sui 400, Margherita Guarducci osa in partenza ma finisce in evidente debito di energie. Gestione perfetta invece per Giacomo Bianchini, che a pugno chiuso si va a prendere la meritata vittoria. Tra le assolute, dovendo purtroppo fare a meno di Ilaria Germani, puntiamo tutto su Maria Vittoria Maggi. A distanza di due anni dall’ultima apparizione sulla disciplina, riassaggia la distanza con un discreto 1:02.32. Bentornata, Maria!

10_14_09_2016Non era dato in partenza, ma solo per errore. Sulla scia dei recenti miglioramenti, difficile che Emilio Marconi desse buca all’appuntamento. Partito tranquillo, trova nel finale le 1_14_09_2016energie per rimontare fino al terzo posto (soffiatogli proprio in ultima serie da Fedi, contro 50.73). Arrivo con tanto d’urlo in 52.44, e Nicholas Tori non sfigura nella serie dei migliori. Diby Kouassi conclude a 56.12.

3_14_09_2016Un bel personale per la mezzofondista Valentina Spagnoli, argento nei 1500 metri con 4:49.27. Valentina ha sfruttato fin quasi all’ultimo il traino della favorita Grifoni, tenendo testa con grinta fino ai 300 metri finali. Dario Guidi ha dovuto fare i conti con uno schema di gara lenta a lui non congeniale. All’ultimo giro sembrava fatta per il secondo posto, salvo essere bruciato da un sorprendente Papi che per poco non si prendeva la vittoria. E malgrado tutto, 4:21.19 non è certo un tempo da buttar via.

Gianmarco Lazzeri

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