Negli oltre sessanta anni di storia dell’Atletica Livorno non c’è mai stato un campionato italiano giovanile con tanti successi. Due medaglie anche nella terza ed ultima giornata. Ilaria Cariello, nome relativamente nuovo nel firmamento bianco verde, ha piazzato la zampata da leonessa conquistando nel salto in lungo un argento pienamente legittimo. Veniva da una gara anonima del giorno prima nel triplo, ma già nei tre salti di qualificazione sentiva odor di medaglia, anche se di bronzo. Al primo salto di finale finiva fuori dal podio, ma già dal salto successivo dimostrava di essere in buona giornata riconquistando con 5,87 la terza posizione. Il suo capolavoro era l’ultimo salto dove piazzava una zampata da 5,91 che le consentiva di mettersi davanti alla bresciana Guerreschi ed immediatamente alle spalle della vincitrice, la vicentina dell’Esercito Laura Strati. La 21enne bianco verde, allenata da Massimo Favoriti, è una delle più piacevoli sorprese della stagione 2012 e può diventare una protagonista anche in campo nazionale.
Samuele Dini si era incaricato di condurre un 1500 tirato per aiutare il compagno d’allenamenti Joao Bussotti a fare il minimo per i mondiali juniores, ma è purtroppo rimasto a lungo imbottigliato nel gruppo dei partenti e l’ex mozambicano, dal puro slang labronico, ha dovuto fare tutto da se. Non ha fatto il minimo, che era il suo maggior obiettivo, ma almeno ha conquistato un secondo bronzo che in parte gli solleva l’animo dalla delusione. Ha terminato i 1500 in 3’49”29 che è il suo nuovo record personale sulla distanza ed ha trascinato sulla sua scia al quarto posto Lorenzo Dini (3’50”69) ed al quinto Samuele Dini anche lui al personale di 3’51”07 per un successo corale della scuola livornese di Saverio Marconi.
Eccellente finale dei 200 anche per lo sprinter Marco Landi che per la prima volta si affacciava ad un palcoscenico importante come una finale italiana. Anche lui, come la Cariello e Bussotti, non ha una carriera lunga alle spalle. Sta maturando giorno per giorno ed il suo sesto posto con il personale uguagliato di 21”88 è foriero di ulteriori successi, forse anche sulla distanza doppia.
Sonia Ruffini dopo la bella prestazione dei 5000 si è schierata alla partenza dei 1500 ma le gambe non c’erano più. Troppo poche 15 ore tra una gara (tiratissima) e l’altra per poter recuperare le energie. Ha finito in nona posizione in 4’49”08 accogliendo il risultato con filosofia.
Chiediamo venia della dimenticanza, causata dai tanti risultati positivi della seconda giornata, di non aver citato adeguatamente la soddisfacente prestazione di Gianmarco Carlà nel triplo. Aveva fatto il minimo all’ultimo tuffo ma ai campionati non si è sgonfiato e si è ripetuto su prestazione in linea con le sue attuali possibilità conquistando la dodicesima piazza con l’unico salto buono di m. 13,93.