La spedizione bianco verde all’Emil Zatopek ha prodotto i risultati sperati. Forte di 15462 punti su diciotto prestazioni, la squadra maschile è praticamente sicura della finale Argento dei Campionati di Società. Ci saranno altre occasioni per migliorare e sperare nel miracolo della finale Oro, ma intanto: che performance questa due giorni di gare! Quarantasette dei nostri hanno sfoderato tutta la loro grinta nell’onorare al meglio l’appuntamento clou della stagione. E, infatti, mai come ai CDS l’Atletica Livorno si sente squadra: atleti di tutti i settori si incitano a vicenda in una sinergia magica che non si ritrova in nessuna delle altre società. Da questo punto di vista, guardiamo dall’alto gli atleti di squadre come la Firenze Marathon e la Virtus Lucca: saranno anche stati più bravi di noi, ma ancora non conoscono tutto il bello di fare parte di un’anima comune.
Due perle hanno impreziosito la giornata di domenica: la prima è opera di Andrea Lemmi. La lunga carriera del saltatore in alto sembra essere tornata su quella strada trionfalmente intrapresa nelle categorie giovanili. Esperienza e sangue freddo sono gli ingredienti di una gara straordinaria. Cinque salti da manuale, e l’asticella s’innalza in un amen dalla misura d’ingresso ai 2.23. Poi due errori millimetrici, e il gioco d’azzardo di passare direttamente ai 2.26. Il salto riesce e per Andrea è il nuovo record personale all’aperto. In questa prima giornata di Campionati, nessuno in Italia è andato più in alto di lui. L’impressionante regolarità cui ci aveva abituato durante l’inverno trova conferma in questa prima uscita della stagione estiva.
La seconda perla è il 5000 metri di Samuele Dini. Più fortunato del gemello Lorenzo, che manca alle gare da ormai più di un anno, Samuele ha avuto comunque una preparazione invernale travagliata, che solo negli ultimi mesi ha preso la direzione giusta. Se a fine aprile era arrivato il primato personale sui 3000 metri a Milano, il 14:07.53 di questa domenica gli valgono la qualifica per gli Europei Under 23 di Tallinn. Una prestazione maiuscola, quella del giovane mezzofondista di Saverio Marconi: il ritmo imposto dai keniani Rukundo e Kisorio, primo e secondo al traguardo, era sostenuto ma regolare. Samuele ha resistito fino agli ultimi duecento metri, quando tra i due è partito lo sprint.
I soli Andrea e Samuele hanno offerto alla causa bianco verde un bottino di quasi duemila punti: un contributo notevole, ma in fin dei conti solo una piccola frazione del malloppo. Non avranno avuto prestazioni altrettanto sensazionali, ma sono molti a meritare un po’ di spazio in questo resoconto. A cominciare da chi, rallentato negli ultimi giorni da qualche problema fisico, non ha comunque voluto mancare l’appuntamento: Joao Bussotti, 5° nei 1500 metri con 3:53.64 in una gara che non rende ragione del suo effettivo valore. Altro mezzofondista di spessore è Luca Lemmi, capace di spaziare con naturalezza dai 3000 siepi al doppio giro di pista. Nella prima gara conquista il podio con 9:22.32; nella seconda, una rimonta delle sue gli giova il 5° posto conclusivo ed un 1:55.20 ad un pugno di decimi dal personale.
Capitano di una folta schiera di velocisti era la testa di serie Marco Landi, impegnato sui 100 e sui 200 metri. Nelle prime due gare dell’anno, per Marco – anche lui reduce da una preparazione invernale sfortunata – sono arrivati due sesti posti discreti ma non eccelsi: 10.92 per il rettilineo, 22.19 sulla doppia distanza. Continua a crescere il giovane Andrea Antongiovanni, alle prime esperienze tra i bianco verdi. Con 11.33 (ventoso) è 16° e primo degli allievi sui 100. Alessandro Bacci si conferma poi specialista nel giro di pista: 4° con 49.56 e l’impressione di poter agguantare il podio fino agli ultimi metri. Il fratello Andrea aveva intanto il suo da fare a superare ostacoli: 6° nei 110 in 15.99 – e ha dovuto ripetere la prova per un guasto nel cronometraggio – e 4° nei 400 con 53.57. Nella stessa gara, Emilio Marconi domina la seconda serie in 54.91; per lui arriva un discreto 8° posto.
La nostra cronaca approda ai salti, dove un Andrea Rinaldi sempre più in palla conquista il 2° posto nella gara del lungo. L’argento è frutto di un 6.94 che è primato personale all’aperto. D’argento è anche il triplice salto a 14.25 di Gianmarco Carlà, 2° in una gara di triplo dalle gerarchie cristallizzate ai piani alti della classifica. Michel Mazzantini (8° nel lungo), Tommaso Pistolesi (4° nel triplo), e Manuel Lenzi (rispettivamente 7° e 5°) si confermano uomini da finale in queste due gare. Mancava in pedana Nicola Vizzoni, ma i bianco verdi esultano anche nel martello, con Eric Fantazzini e Mattia Crivelli che monopolizzano i primi due posti con 54.19 e 50.67. Entrambi hanno calato il jolly nel superare i propri limiti; una gioia in più per Mattia, che agguanta l’argento proprio agli ultimi lanci.
Nel giavellotto arriva un 4° posto di spessore per Andrea Picchi. Ancora allievo, Andrea corona con 58.62 una serie di lanci caratterizzata da una grande regolarità. Altro risultato utile è opera di Filippo Girardi, alle prese con i 10 kilometri di marcia. Una gara impostata in crescendo gli ha permesso di superare uno dopo l’altro i pretendenti alla vittoria, indossando la medaglia d’oro proprio nelle fasi finali; 44:54.25 il suo tempo. Ci sono poi le staffette, un vero e proprio “marchio di fabbrica” della nostra società. 43.39 e 3:22.41, validi per il 6° e il 5° posto, non sono i tempi degli exploit degli anni passati, ci si avvicinano molto in termini di punteggio. Ringraziamo per lo sforzo Andrea Foresi e Alessandro Bacci, al servizio sia della 4×100 sia della 4×400, affiancati nel primo caso da Luca Poggianti e Marco Landi, nel secondo da Andrea Bacci ed Emilio Marconi.
Gianmarco Lazzeri