Spazio alle donne e non per cavalleria. Gli uomini hanno gareggiato con il numero 1 perchè arrivati a Fermo con il miglior risultato di squadra e, dopo la prima giornata, sono sesti, le donne sono ugualmente seste ma sono giunte alla finale come settime.
L’impegno agonistico e la sportività (tifo, calore e simpatia) hanno raggiunto livelli alti ed hanno reso tutte le gare molto godibili. La grande e compatta macchia bianco verde in tribuna si distingueva da lontano, gli sprazzi sul campo erano quelli che lo speaker richiamava di più. Bravi, bravi tutti per aver gareggiato con lo spirito giusto per una finale italiana del CdS. Nota: unica società presente con entrambe le squadre.
Cos’e’ andato male? togliamoci subito il pensiero: le staffette 4 x 100. La femminile addirittura squalificata per il secondo cambio fatto fuori settore, e con questi zero punti sono seste!!! nella classifica per società; i maschi hanno toppato due cambi – il secondo schiacciato, il terzo lungo – e sono giunti ottavi nella gara. Entrambe erano accreditate per una possibile vittoria. Archiviamo e passiamo oltre. Sempre dalle femmine il miglior piazzamento, la Guidi nella marcia che vince con il personale stagionale. Gara accorta, fatta di impegno e fatica ma gestita con intelligenza e caparbietà, seppur marciasse con le spalle non rilassate come invece le chiede sempre il suo tecnico Bruno Gabbi.
Sempre per le femmine, ad un centesimo dal personale, nei 100 ostacoli, la Repeti, con una bella gara fluida, corsa con determinazione, giungeva prima nella sua serie e terza assoluta.
Due quarti posti venivano dalla Lensi e dalla Ruffini rispettivamente nei 100 con un 12″66 e leggero vento contro ma con grinta e sicurezza, e nei 1500 corsi con accortezza perché reduce da un leggero stato febbrile dei giorni precedenti, da un esame universitario del giorno prima e da cinque ore di macchina fatte nella mattinata. Una Becuzzi, pesista improvvisata – ha dovuto coprire la gara senza preavviso e preparazione -, e’ giunta quinta con un lancio sopra i 10 metri, battendo addirittura la Salis campionessa italiana, nonché olimpionica, di martello.
Una discreta gara nel triplo per la Degl’innocenti, che otteneva il sesto posto; un discreto record personale, con ottavo posto, per la quattrocentista Germani – grande rimonta la sua nel finale della serie dove ha corso -, e della Melis nei 3000 siepi dove la fatica, le siepi e la riviera, per la minuscola mezzofondista, rappresentano una montagna difficile da scalare ma che le riesce per quanto impegno ci mette. Infine gara senza anima e tanto timore per una Fiorelli che si ferma ad appena 1,40 – misura lontana dalle sue ultime prestazioni – ottenendo un modesto nono posto.
Nei maschi, detto della staffetta veloce, notiamo subito il “sempreinforma” – bellissima tutta la stagione agonistica – Luca Lemmi che corre su tempi del suo pb ottenendo un significativo terzo posto dopo una gara condotta insieme ai battistrada fino a 800 metri dalla fine, per cedere un po ed avere un bel ritorno nel finale. Un altro bel terzo posto per Bacci Alessandro nei 400 che correva forte i primi duecento, pagando qualcosa – ma non più di tanto – nel finale seppur tenuto con i denti. Una sorpresa viene da Luca Marsi, che ha dovuto sostituire il fratello nel salto con l’asta, ottenendo la misura di 4,30 alla prima (pulita) prova mentre nel giavellotto stavano già scaldandosi. Prova i 4,40 – non poi male – per correre nell’altra pedana dove faceva un solo lancio di prova e poi, andando in finale, i sei canonici, ottenendo un settimo posto con un buon 52,04. Sempre quarti arrivano: Carla’ nel triplo, non riuscendo a superare la barriera dei 14 mt., nelle gambe e nella test ha ben di più, e Girardi nei 5 km di marcia fatti a ritmi elevati (vicino il pb), ma, senza il suo tecnico, aveva delle lievi flessioni di ritmo – rispetto ai primi tre – che lo costringevano a brevi riprese che spezzavano più la testa che le gambe, tant’e’ che all’arrivo, a mente fresca, diceva: potevo fare di più e forse il record. Un bel sesto posto per Tori, che correva tutti i 110 con tre passi tra le barriere, dimostrando coraggio e grinta a differenza di altri due concorrenti che cadevano e venivano squaificati. Nella gara dei 1500 sembrava di essere nella piscina dei recenti tuffi olimpici, infatti Neves/Bussotti, sul rettilineo di arrivo, in vista dell’ultimo giro, faceva un bel volo con capovolta e leggero avvitamento, cadendo rovinosamente in terra, perché , per tutta la gara – corsa a ritmi lenti – non e’ mai voluto stare con i battistrada, rifugiandosi nella bagarre del gruppo dove trovava l’inciampo per il volo. Si rialzava e, caparbiamente, tentava una rimonta impossibile che dopo trecento metri trovava termine per correre i 100 finali stanchissimo. Un altro ottavo posto lo otteneva, nei 100, Landi che, con un po di vento contro, non andava oltre un 11″28. Onorevole la gara di Lodovichi nel disco dove, facendosi male, otteneva il 10 posto con un 35,06.
Domani, seconda giornata, con altre belle gare che, fortuna permettendo, potrebbero farci guadagnare posti di vertice dai quali non siamo lontani.