Arezzo è famosa per l’omonima Giostra. Ma la “Corsa Del Saracino” – come direbbe il governatore De Luca – l’abbiamo portata noi. O meglio Joao Bussotti, che questo ruolo per forza di cose gli si addice molto bene. Il suo 800 in 1:49.93 è stato uno dei pezzi forti del CDS. Al di là del tempo sul display, colpisce il capolavoro di stile, regolarità e autorevolezza con cui ha condotto tutta la gara. Il raduno mensile di Palo Alto ci ha restituito un atleta che è un mostro di professionalità quando calza le scarpette chiodate. Per il resto, è il Joao di sempre! Naturalmente dedito alla causa bianco verde.
Per la prima fase dei Campionati rispondono all’appello anche gli altri “grandi” in dote ai gruppi militari. Andrea Lemmi s’innalza senza problemi fino a 2.22 fallendo non di troppo l’assalto a 2.26; 1000 punti tondi sono la migliore prestazione tecnica del nostro fine settimana. Sempre nell’alto, Filippo Lari ritrova pur se al terzo tentativo i 2.06, con tanto di medaglia di bronzo; l’allievo Gabriele Melani paga purtroppo con tre nulli l’approccio a 1.50. Un altro finanziere, Samuele Dini, corre i 5000 con una discreta progressione finale. Due terzi di gara li aveva fatti in compagnia degli africani Kisorio e Kiplimo. All’affondo di quest’ultimo, Samuele ha preferito non rispondere. Tiene un ritmo regolare fino all’ultimo kilometro, chiuso in 2:43. Quanto basta per portarsi a 14:01.60, e al secondo posto. Nella stessa serie, Lorenzo Bottazzoli pagava la solita partenza garibaldina: 21esimo in 17:02.98.
Nicola Vizzoni è tornato, anche se non ci sta a rovinare le statistiche con una “misurina” qualunque. Tre lanci al di sotto dei settanta metri? Non si fa problemi ad annullarli! Perciò saluta Arezzo da “non classificato”, ma a sentire i suoi discorsi, una prestazione “come si deve” dovrebbe sfornarla a breve. Fortuna che in quanto a martellisti possiamo contare su un gruppo florido. Se non è Nicola, a vincere ci pensa Eric Fantazzini, in 56.59; terzi e quarti sono Dario Ceccarini (53.81, SB) e Matteo Crivelli (52.02, a mezzo metro dal personale).
Sarà stata la doppia trasferta in pullman, ma questa fase regionale aveva un po’ l’aria di una finale in grande stile. Questione di atmosfera, come alla premiazione della 4×400, bella vittoria (3:19.09) di Matteo Michelotti, Emilio Marconi, Alessandro Bacci e Marco Landi con “rimontone” ai danni di Virtus Lucca e Firenze Marathon. I quattro sono saliti sul podio pieni di gadget, accompagnati da musica truzza sparata a tutto volume. E ovviamente, gran tifo ovunque. In auto-celebrazioni del genere non ci batte nessuno.
Non era andata male pure alla 4×100 del giorno precedente: sempre Michelotti (4a frazione), assieme a Luca Poggianti, Andrea Bacci e Nicholas Tori. Se alla fine è venuto 43.64 (quinti), dobbiamo ringraziare tre cambi perfetti. Una nota di merito per Giuseppe Pucini, che alla cura delle staffette ci tiene particolarmente. Sempre in tema di velocità, passiamo alle discipline individuali. Marco Landi pesca due volte la settima posizione: 11.11 nei cento e 22.45 nella doppia distanza. Tempi distanti dai rispettivi primati. Se col testimone in mano ha fatto vedere ottime cose, quando gareggia in proprio deve ancora mettersi a punto.
100-200 è un’accoppiata classica sperimentata da molti dei nostri velocisti. Luca Poggianti fa 11.73 nei primi e 23.71 nei secondi, cogliendo per l’occasione il PB. Poi ci sono Nicholas Tori (11.79 e 24.07), Massimiliano Dello Iacono (12.16 e 25.27), Giorgio Giola (12.33 d’esordio e 24.89, PB) e Lorenzo Messeri (12.48 e 25.23). Non manca chi ha abbinato i 400 metri al mezzo giro di pista: Matteo Rinaldi (52.68 e 24.15) e Diby Kouassi (56.38 e 25.49). Tutti e due stampano grandi personali nella gara lunga. Complimenti soprattutto a Matteo, che dopo il record di Livorno ha alzato ulteriormente il tiro. Stessa gara, prima serie: un’altra coppia bianco verde al via. Alessandro Bacci è quarto in 49.36, precedendo Serafini e Giangravé di una manciata di centesimi. Matteo Michelotti è ottavo (poi decimo, 51.23), tenendo duro contro l’acido lattico.
Quattro velocisti concentratisi su una singola gara: Federico Banchini (100 metri, 11.88, PB), Alessandro Garofoli (12.26, PB), Federico Cerrai (200 metri, 24.58) ed Andrea Antongiovanni (22.88). Da bravo atleta di prove multiple, Federico Di Napoli accoppia lo sprint sul rettilineo (12.17) al lancio del giavellotto (30.67). E qui abbandoniamo il gruppo dei “piedi veloci” per venire incontro ad un terzetto di lanciatori: Ivan Senegaglia (47.03, bel quinto posto), Denis Martiniano (45.82, settimo) e Mario Iengo (42 metri tondi, 11esimo).
Decine di bianco verdi che esauriscono quasi tutte le combinazioni. Ma ci sono settori in cui trovare qualcuno disposto a coprire le gare è ben più difficile. Così spuntano i veri uomini-squadra, come Andrea Bacci e Luca Lemmi. Entrambi hanno a che fare con le barriere: uno nei 400 ostacoli (54.27), l’altro nei 3000 siepi (9:28.40). I due fanno quarti, con maggior rammarico di Luca, che è andato a spegnersi nel finale. C’è poi un immenso Alessio Mannucci nel disco (44.46) e nel peso (13.85), a caccia di podi (un argento e un bronzo) e di migliori prestazioni. Nella prima gara, il record è arrivato proprio all’ultimo tentativo. Nella seconda, per l’oro bastavano tre centimetri appena: il 13.88 di Possidente. L’altro discobolo Diego Paolini chiude decimo con 33.30.
Per chi non se ne fosse accorto (difficile, con tutto quel chiasso in pullman) erano della partita ancora cinque mezzofondisti, tutti schierati sui 1500 metri. Manuel Lucioli riesce a concentrarsi quanto basta per scendere nuovamente sotto i 4:30 (4:29.88). Appassionante la sfida tra Gianmarco Lazzeri ed Alessio Ristori, risolta in favore di quest’ultimo per soli due decimi. 4:06.51 (personale) contro 4:06.70, e intanto nella volata finale avevano fatto incetta di avversari. Ma la chiusura più sorprendente è ad opera di Gabriele Spadoni. Con uno scatto da leoni agguanta la vittoria nella terza serie. 4:23.11, e dallo scorso anno ha già abbassato di undici secondi! Nel mentre la pioggia comincia a cadere, ed è il momento più difficile della prima giornata. Dario Guidi esordisce sotto il diluvio in quarta serie, parte forte per poi cedere sulla distanza: 4:37 netto.
Più fortunati i saltatori con l’asta, rimasti all’asciutto per una decina di minuti. In gara avevamo Francesco Peroni ed Andrea Foresi, bloccati all’unico salto valido a 3.30. 3.60 la quota successiva di una progressione fin troppo impegnativa. Andrea ritenta nel lungo e incappa in tre nulli, uno dei quali millimetrico. Per i ragazzi di Massimo Favoriti misure non eccezionali, con Michael Mazzantini (6.45), Manuel Lenzi (6.43) e Tommaso Pistolesi (6.26, problemi a centrare la pedana) rispettivamente decimo, 11esimo e 16esimo. Marzio Signorini salta 5.05, Andrea Warin si ferma addirittura a 3.72. Assente Andrea Rinaldi, nel triplo portavamo Luca Secchi (12.11) e Lorenzo Russo (11.54).
Cosa non si farebbe per una gara di marcia. Per vedere i suoi atleti, Giorgio Favati ha fatto la spola tra Arezzo e i Mondiali di Roma. I dieci kilometri in programma si sono tirati avanti fino alle dieci di sera e non li ha visti quasi nessuno. E anche in questo articolo, capita di parlarne quasi in fondo! Restituiamo dignità a questa disciplina, citando le discrete prestazioni di Fabio Barattini, Giacomo Guglielmi e Lorenzo Grossi. Fabio migliora il suo precedente limite in pista portandosi a 47:55.20 per un bel bronzo. Giacomo è quinto in 49:46.21, Lorenzo settimo in 50:49.09 (PB).
E infine, una chicca per gli statistici. In classifica regionale siamo al momento terzi a una manciata di punti dalla Firenze Marathon e a quattrocento dalla Virtus Lucca. 15321 punti contando i 18 migliori punteggi su 14 gare. Nelle fasi successive i punteggi utili saranno venti: un breve conticino e si capisce subito che abbiamo superato quota 16400, il che rende matematicamente certa la qualifica per la finale Argento. Intanto i bianco verdi più solerti già ci sfornano le graduatorie nazionali. Attualmente dovremmo essere 14esimi, a un tiro di schioppo dalla CaRiRi e dalla finale Oro. Quanti discorsi per dire che si deve andare ancora più forte!
Gianmarco Lazzeri