L’impatto delle nostre cadette ai Campionati Italiani di Sulmona è stato positivo ma nello stesso tempo ha evidenziato la necessità di un’ulteriore salto di qualità per poter competere a livello nazionale. Le nostre ragazze sono indubbiamente di buon livello e in Toscana spopolano nelle loro specialità ma l’insegnamento che è arrivato da Sulmona è che l’impegno in campo non deve rallentare anzi, se si vuol emergere, bisogna intensificare e soprattutto mettere ancora maggior attenzione a quello che si fa. Il campo è un buon punto di aggregazione ma quando ci si allena ci si concentra al massimo su quello che si deve fare.
Le migliori prestazioni sono arrivate dalle saltatrici. Dodicesime sia Silvia Dini che Marta Giale Giovannini. Silvia era al secondo anno e purtroppo si è presentata alla gara più importante non in perfette condizioni. La distorsione a una caviglia, infortunio di non poco conto per una che dall’esplosività deve avere il massimo apporto, ne ha frenata la crescita nella seconda parte della stagione. Non era la titolare del lungo ma, avendo fatto il minimo, ha partecipato e nonostante tutto é anche arrivata davanti alla titolare della Toscana, ma il suo miglior salto di 4,90, ottenuto al terzo di qualificazione dopo un 4,75 e un nullo, non è stato certamente all’altezza delle sue attese. Ora bisogna resettare tutto e tra qualche giorno riprendere con buona lena per raggiungere obiettivi alla sua portata.
Marta Giaele è al primo anno di categoria, è una combattiva (anche se qualche lacrimuccia le scappa quando le cose non vanno bene), ha ottenuto il suo massimo quindici giorni prima dei campionati nel buio e nel freddo di Arezzo e sembrava una delle più in forma del gruppo. La pioggia e il freddo di Sulmona le hanno bagnato le polveri. Ha iniziato con un salto triplo di 10,41 ha proseguito con un nullo per poi piazzare con rabbia un 10,76 che prima di Arezzo avrebbe considerato buono. Avrà modo e maniera di rifarsi nel 2016.
Chanda Bottino, anche lei alla prima esperienza essendo del 2001, dopo una discreta batteria degli 80 corsi in 10”59 con vento perfettamente regolare è giunta quinta nella finale B con 10”63. Chanda è una buona atleta ma per le sue caratteristiche fisiche gli 80 sono troppo corti e le sue lunghe leve si mettono in moto quando la gara sta per finire. Infatti, è stata sicuramente più determinante nel quarto posto della 4×100 toscana dove ha corso la seconda frazione, dai tecnici considerata importante perché la più lunga in rettilineo e dove può esprimere appieno la sua fase di allungo progressivo. Dicevamo quarto posto in 49”14 con le compagne di Sesto Sarti, l’ostacolista empolese Bruscoli e l’altra velocista aretina Lugugnani.
Sedicesima la lanciatrice di martello curata da Cristina Sanfilippo Ilaria Sangiacomo. Gli si può rimproverare poco perché il suo miglior lancio di 34,70, giunto al primo tentativo, è comunque il secondo della sua breve carriera e i progressi in questa stagione sono stati sicuramente superiori anche alle attese. Ora sotto per una buona stagione da allieva.