Nei giorni scorsi è deceduto Mario Milani, una persona che ha vissuto intensamente l’atletica leggera dalle tribune tanto da diventare il “babbo” per antonomasia. Personaggio sempre presente alle gare e quasi quotidianamente agli allenamenti, ha contribuito fortemente alle fortune dell’Atletica Livorno indirizzando tutti i suoi sei figli verso i colori bianco verdi e quasi tutti nel settore del mezzofondo. Dal primogenito Massimo, quello che ha frequentato forse meno il campo essendosi inserito prestissimo nel mondo del lavoro e poi con Marco il più celebrato. Marco, entrato giovanissimo nelle Fiamme Gialle ha vestito la maglia azzurra nei Giochi del Mediterraneo ed ha vinto due maratone importanti come quella di Venezia e la prima edizione di Roma. Poi è venuto Maurizio che ha iniziato col mezzofondo ma poi ha virato con grande successo nel salto in alto (2,20 il suo personale) e vestendo anche lui la divisa delle Fiamme Gialle. E’ poi arrivata Monica la prima femmina che ha inaugurato negli anni ’70 il settore mezzofondo bianco verde correndo gli 800 in 2’17”2, i 1500 in 4’42”4 e i 3000 in 10’20”4, seguita dalla sorella minore Michela, per finire a Mauro, buon 800ista che, da qualche tempo, frequenta il campo scuola in compagnia di uno splendido cane, guardando con piacere gli allenamenti delle figlie Alessia, che si mette in evidenza nel gruppo delle velociste di coach Pucini, e della più piccola Margherita, ancora esordiente, ma che continua nella tradizione della sigla MM inaugurata dal patriarca.
Chi ha vissuto da vicino l’Atletica Livorno dalla fine degli anni ’60 agli anni ’90 dello scorso secolo lo ricorda con piacere e la nuova dirigenza, per bocca del presidente Marco Marsi, porge le più sentite condoglianze alla numerosissima famiglia di Mario.