CIAO ALBERTO

Si sapeva che aveva avuto problemi di salute ma, quando lo si incontrava, aveva sempre l’aspetto e lo spirito dei suoi anni giovanili. Alberto Cavallini, ex dipendente del Cantiere, sindacalista della UIL, consigliere comunale nell’era Lamberti e attualmente gestore del Bar Orlando ci ha lasciato improvvisamente a 75 anni. Da giovane Alberto era stato un atleta bianco verde. Mezzofondista nel primo quinquennio degli anni sessanta ha fatto parte del numerosissimo gruppo di giovani del prof. Renato Carnevali che aveva affidato all’allora principiante coach Bruno Gabbi. Un gruppo che aveva come stella Canzio Nevini (che aveva sicuramente più carisma di qualsiasi tecnico), ma che vantava tanti promettenti giovani come Duccio Arrighi, Paolo Chiaverini, Bruno Damari, Mario Ercole, Folco Galeazzi, Maurizio Motroni, il futuro tecnico Ciro Marrapese, Enrico Orlandi, i fratelli Giorgio e Roberto Orani e Maurizio Vernazza. In questo gruppo Alberto si era messo in evidenza per la sua simpatia e nella capacità di far gruppo. Durante il riscaldamento, almeno finché Canzio non dava un accelerata, si sentiva solo la sua voce e coraggiosi erano i suoi interventi per contrattare la seduta d’allenamento. Immaginate la faccia di Renato! Farlo allenare d’estate era quasi impossibile perché il mare era troppo attraente per lui e l’abbandono definitivo dell’atletica è coinciso con l’entrata in Marina e l’ottenimento della specializzazione come sommozzatore. La sua vita pubblica è nota ed apprezzata da tutti, noi lo ricordiamo con simpatia e siamo vicini alla moglie Laura e alla figlia Silvia per questa grave perdita.

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