CINQUE MEDAGLIE AGLI ITALIANI ALLIEVI DI MILANO

 SONY DSC La vetusta Arena Napoleonica, tempio dell’atletica italiana, ha ospitato una buona edizione dei Campionati Italiani Allievi, dove i colori bianco verdi dell’Atletica Livorno hanno potuto mettersi in evidenza. Cinque finalisti e tutti sul podio in una tre giorni da ricordare a lungo. Grande protagonista Alessio Mannucci, il giovane gigante di Collesalvetti che in poche ore ha partecipato, tra qualificazioni e finali, a quattro gare stabilendo per quattro volte il primato personale. Ha iniziato con la qualificazione nel disco (4° con il personale di 47,70), ha proseguito poche ore dopo con la qualificazione nel getto del peso (4° con 15,86) ha concluso la prima giornata con il disco lanciato a 50,11 che voleva dire quarto posto sul podio. La mattina dopo faceva ancora meglio lanciando il peso a 17,37 che gli valeva la terza posizione in classifica. Il vecchio prof. Carnevali alla notizia gli sono venuti gli occhi lucidi perché si aspettava qualcosa di buono, ma dubitava sulla tenuta nervosa del ragazzo poco abituato a impegni importanti così ravvicinati.SONY DSC

SONY DSC Bravissimo anche il giavellottista di Torre del Lago Andrea Picchi. Il ragazzo, allenato da Mottola e Poropat, in qualificazione era il primo a lanciare e si è subito levato il pensiero facendo atterrare l’attrezzo a 57,24 ben oltre il minimo stabilito dal delegato tecnico. In finale, dopo due lanci molto corti, sparava rabbioso una bordata con il giavellotto che andava ben oltre la fettuccia dei 60 metri e con 62,66, nuovo PB, portava a casa un buon terzo posto. Nella stessa gara buona prestazione di Denis Martiniano che, essendo impegnato la mattina con gli esami di licenza media è arrivato, insieme a Nesimoski, all’ultimo minuto mangiando un panino in macchina e riuscendo comunque a lanciare a 47,72 che lo metteva in buona evidenza tra i sedicenni e 18° assoluto.

Senza la buona volontà del delegato tecnico, Dennis Nesimoski, avrebbe avuto grosse difficoltà nel primo turno di qualificazione del lungo, ma il giudice capiva il problema e lo spostava nella seconda serie. Il ragazzo di Collesalvetti poteva almeno fare il riscaldamento ed entrare in finale come sesto con la misura di 6,58. Il giorno dopo riusciva a fare ancora meglio classificandosi 5° con 6,67 e un grande ringraziamento al dirigente del GP Arcobaleno Nicola Grossi che volando in autostrada, senza fare nemmeno una sosta, era riuscito a portarlo a Milano in tempo. Non è andata bene ad Andrea Rinaldi, rimasto fuori dalla finale per 1 cm., ma il ragazzo non era ancora guarito dall’infortunio di Bressanone ed infatti, gareggiando, il dolore al piede è ricomparso ed ora dovrà fermarsi abbastanza a lungo.SONY DSC

Ha ottenuto il minimo nel triplo tre giorni prima ad Arezzo Sara Biricotti. Ha chiesto di gareggiare, anche se c’era un fondato timore di un nuovo infortunio nel fare tre gare in sei giorni dopo sedici mesi di cure. E’ andata bene, qualificata come 11° con 11,12, in finale si è esaltata raggiungendo un insperato 7° posto con 11,42 e vento regolare. La lunga sosta agonistica l’ha leggermente appesantita ma la forza e la determinazione sono intatte. Un atleta ritrovata. Angelica Liut aveva fatto il minimo anche lei all’ultimo tuffo ma, emozionatissima, si è arenata a 10,56. Un’esperienza importante.

SONY DSCAndrea Antongiovanni aveva limitato la sua partecipazione ai 200 per centrare la finale ma il vento ballerino gli si è rivoltato contro e pur correndo in 23”01 è rimasto fuori dalla finale B per 2 posti e pochi centesimi. Sarà per la prossima volta. Non avrà un’altra occasione, almeno da allieva, Martina Pellegrini, ma almeno come misura (44,87) quest’anno è andata meglio per la lanciatrice di martello rispetto a Rieti. Dei tre marciatori in competizione non si aspettavano grandi prestazioni. Fabio Barattini sapeva che la sua condizione era precaria, ma rinunciare a un campionato italiano per un giovanissimo non è facile. Ha finito sedicesimo in 51’03”45 poco avanti a Lorenzo Grossi che, nonostante i consueti due cartellini rossi, è riuscito a fare 51’26”40 che è il suo personale. Sara Perullo ha finito la gara in 29’28”53, due minuti più del suo personale di 15 giorni fa, accusando il caldo e la condizione non eccelsa.

Sfortunato Fabio Denza, il primo bianco verde a scendere in pista. Ha bisticciato già sul primo ostacolo, si è trovato in difficoltà sull’ottavo quando era ancora sul ritmo da personale, ma la benzina stava per finire ed infatti ha centrato in pieno il decimo ostacolo ruzzolando sulla pista e trovando comunque la forza di rialzarsi e finire in 59”45. Tutto ammaccato due giorni dopo ha preso parte anche alle batterie dei 110 ostacoli, ma vento contrario ed i lividi gli permettevano un modesto 15”67. Il prossimo anno Fabio ci sarà ancora e speriamo con più fortuna.

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