Matteo Ciulli aveva corso gli 80 in 9”1 nel 2017, ma per l’assenza dell’anemometro il tempo, che era “minimo” per la partecipazione ai Campionati Italiani Indoor Allievi sui 60, non era valido. Gli rimaneva l’opzione di fare i 400 per i quali il suo 37”1 sui 300 era invece valido. Da promettente velocista, dopo la buona ma non sufficiente prestazione sui 50, si è messo di buzzo buono e nella seconda indoor fiorentina ha subito centrato l’obiettivo correndo in batteria la distanza in 7”31 e poi progredendo in finale a 7”30. Non sarà facile fare le due gare che saranno nella stessa giornata a poche ore di distanza ma ci sarà tempo di decidere insieme ai suoi tecnici.
Numerosi i partecipanti bianco verdi nello sprint al Ridolfi ma con le polveri un po’ bagnate. Andrea Foresi che i 60 li ha corsi nel mezzo di due prove con gli ostacoli ha fatto fermare i cronometri in 7”46 (13 centesimi più lenti del suo PB), Luca Poggianti (7”53) non è sembrato brillantissimo e Alessandro Bacci (7”65) li ha corsi di malavoglia e per quest’anno le gare di sprint per lui sembrano chiuse. Lo junior di Rosignano Giulio Meini, fisico imponente e che a Livorno sarebbe stato guardato con interesse dai tecnici dei lanci, è passato dal suo PB di 7”83 al nuovo di 7”75 e Marco Pellegrini, inattivo da mesi e pur sembrando aver dimenticato come si parte, è sceso da 7”89 a 7”85. Il figlio d’arte Jacopo Naele Fiorini dopo aver assaggiato i 50 la settimana precedente a Parma con 6”76 ha ben esordito sui 60 con7”84. Molto meglio questa volta anche Jonathan Marcuccio che si è levato la calzamaglia e ha corso in 8”01.
Il male di stagione, che ha lasciato a lungo lontano dal campo scuola Irene Buselli, non le ha impedito di fare il PB di 7”95, ma in finale le gambe proprio non la assecondavano. Imbronciata più che mai Caterina Bianchini dopo aver visto il suo 8”14, mentre l’allieva Greta Morreale esordiva sulla distanza in 8”40 avendo la soddisfazione di vincere poi la sua finale con un buon 8”30. Delusa Margherita Guarducci per il suo 8”41 (aveva 8”33), sorridente Ludovica Raiola che la distanza l’aveva corsa da ragazza e che ora parte da un soddisfacente 8”49, mentre Margherita Del Corona con 8”52 rimaneva a 1 centesimo dalla sua miglior prestazione. Ancora progressi cronometrici per Dalia Carcea che ha chiuso in 8”61 dal 8”72 di una stagione fa. Prima volta per Michela Cicinelli (9”11) e per Matilde Baldanzi (9”23).
Pochi gli ostacolisti in campo e Dalia Carcea lima anche questa volta la sua miglior prestazione nei 60 HS da 10”34 a 10”30, tempo però che non le è sufficiente per accedere alla finale. Personale anche per Andrea Foresi nella prima prova (9”18 quando aveva 9”22) ma nella seconda ne combinava di tutti i colori arrivando per fortuna incolume al traguardo.
Mauro Giuliano, che aveva disertato la quarta e ultima prova del cross di Fossone, ha provato un 800 indoor ad Ancona ma, con un eccessivo rallentamento ai 600 dopo 29”0 ai 200, 59”8 ai 400 e 1’31”8 ai 600) chiudeva in 2’02”18 alle spalle del pugliese Tulipani (1’59”73). Il minimo per fare i 1000 agli italiani indoor, comunque l’aveva già, grazie al 1’59”16 di Agropoli.