FIORINI ANCORA CAMPIONE ITALIANO

 

La carriera da master di Massimo Fiorini continua con un ennesimo successo in campo nazionale. Il più longevo dei nostri saltatori (classe 1958) ha vinto anche nel 2017 il titolo italiano SMM55 ad Ancona nel salto triplo con la misura di m. 11,36. E’ mancato il consueto duello con il campione lombardo Giancarlo Ciceri che, iscritto, non si è presentato in pedana, ma la superiorità dimostrata sui suoi coetanei è stata addirittura schiacciante. Massimo, atleta di punta della squadra bianco verde negli anni ’80 dello scorso secolo ha sempre curato la sua preparazione fisica frequentando con un gruppo di amici il Centro Coni di Tirrenia e non nascondeva la speranza di poter, un giorno, gareggiare in atletica con il figlio. Avvenimento che, forse, si avvererà quest’anno avendo Jacopo nel frattempo accettato di tesserarsi con l’Atletica Livorno per iniziare un percorso in atletica leggera.

Chi sta facendo passi da gigante nella categoria è lo sprinter Alessandro Garofoli, uno che l’atletica leggera fino al 2015 l’aveva vista solo in televisione. Venuto al campo per sgranchire le gambe dopo il lavoro d’ufficio (e per dare un’occhiata ai figli che nel frattempo la frequentavano), ha trovato in coach Patrizio Serru un consigliere eccellente ed un gruppo di ex velocisti molto coeso. Ad Ancona si è schierato sui 60 metri, pista e ambiente che lo esalta particolarmente. Quinto posto assoluto con 7”58 (aveva 7”69) una prestazione che qualche nostro ventenne fatica ancora a ottenere. Congratulazioni.

Da non dimenticare anche le prestazioni di Renzo Romano e Paola Paolicchi, che l’atletica leggera, iniziata con la maglia bianco verde, ha legato per la vita. Renzo ha vinto il pentathlon e i 60 ostacoli, Paola il pentathlon. Renzo settimanalmente si fa trovare al campo scuola di Livorno dal suo vecchio coach Paolo Falleni per un ripasso della tecnica degli ostacoli e Paola periodicamente viene anche lei per una salutare sgambata con le giovani generazioni di Giuseppe Pucini. Un piccolo cruccio che le due figlie di atletica non ne vogliono sentir parlare.

 

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