Giovanni Morelli, “morellone” per gli amici, è stato un protagonista dei primi 30 anni dell’Atletica Livorno, prima come atleta e poi come dirigente. Classe 1938, in tempi nei quali non si incominciava lo sport a 6 anni, è stato un ottimo lanciatore di disco e peso alla soglia dei 30 anni. Lasciato il suo lavoro sul porto era una presenza fissa al Campo Scuola sotto le cure del quasi coetaneo prof. Renato Carnevali. I suoi migliori anni sono stati il 1967 e 1968 quando è stato capace di lanciare il disco a m. 43,96 e gettare il peso a m. 12,98. Un grande appassionato che, prima e dopo la sua gara, non faceva che incitare i suoi compagni di squadra. In uno sport individuale come l’atletica, per lui era più importante la società dell’individuo. Quando si avvicinava a qualcuno di noi con il pugno chiuso e il mignolo all’aria erano dolori, dopo gli incitamenti le rampogne e non di poche parole. Terminata l’attività oltre i 30 anni è subito entrato nel consiglio direttivo dell’Atletica Livorno rimanendovi fino al 1985 e per un certo periodo anche come vice presidente. Ha portato all’atletica i suoi due figli, Massimiliano e Deborah, e quest’ultima in particolare ha avuto grandi risultati nei salti essendo tutt’ora la miglior saltatrice di triplo di tutti i tempi. Da qualche anno aveva problemi di salute ma, fino a che le forze lo hanno sostenuto, si faceva accompagnare al campo per salutare il suo vecchio allenatore che ancora curava i lanci. E con il bel tempo era una presenza quasi fissa.
Ciao “morellone” da chi ti ha conosciuto e da tutti quelli, e sono molti, che ti hanno sentito solo parlare di atletica. Il mondo bianco verde è ora un po’ più povero.