Dopo un anno d’idee, progetti, decisioni, sull’opportunità di organizzare/partecipare ad un triangolare, la Società ha deciso di aderire al quadrangolare organizzato dalla consorella genovese: Trionfo Ligure.
I contatti si erano avviati da tempo e domenica 21 ottobre – una giornata di sole e caldo estivi – si è saliti a Genova in massa: 58 atleti, Presidente e Cerrai, oltre a tre tecnici e numerosi genitori. Abbiamo vinto sì, ma hanno vinto lo sport, l’atletica, la festa, l’amicizia.
Un’intensa giornata di atletica vera, bella e semplice senza appassionarsi troppo alla vittoria, ma alla genuinità dell’incontro, alla voglia di gareggiare giocando per stare tutti insieme. Sì, tutti, anche i giudici: nessuno si è indispettito, nessuno ha fatto o voluto fare il super, tutti si sono aiutati ed anche i piccoli problemi sono stati superati con serenità. Che bello poter entrare e uscire dal campo senza barriere, divieti o dinieghi, pur nel rispetto delle regole e dei ruoli, essere vicini agli atleti e con loro. Al termine ci siamo detti: “facciamo prima a fare i conti a mano che con sigma”, forse non è vero (anche se per una gara così non era facile), ma è certamente un’affermazione che ha ridato il senso della sportività e dell’amicizia tra le persone che fremevano, ma senza la smania, per sapere chi aveva vinto, tra le risate per i conti che non tornavano, senza imbroglio ma con molta lealtà.
Per noi, è la prima volta che si stava tutti insieme: ragazzi, cadetti, allievi e i grandi (nel senso di età).
Pensate che i lunghisti e triplisti hanno chiesto e ottenuto di fare due staffette svedesi, una maschile ed una femminile che hanno gareggiato fuori classifica e si sono iscritte al momento, sul campo, è vero anche che la femminile ha fatto un tempo superiore a quello che la Ruffini, da sola, ha fatto sui mt. 2000 dove ha migliorato il suo vecchio personale.
Di massima i risultati sono stati buoni, in relazione al fatto che con questa gara si chiude la stagione 2012, dodici primi posti, nove secondi posti hanno contribuito alla vittoria finale della “squadra-società”. Buone le misure dei saltatori, paragonabili ai loro standard, più difficile dirlo per i tempi degli/delle ostacolisti e velocisti impegnati su gare ibride, singolari e affascinanti, che una volta aprivano la stagione agonistica addirittura alla “Pasqua dell’atleta” come sulle nostre piste; comunque tempi interessanti. I piccoli, un pò spaesati e intimoriti di ritrovarsi in mezzo ai grandi (in Toscana non si fanno questi abbinamenti utili a crescere), si sono fatti rispettare a dimostrazione del buon lavoro che si sta facendo nel nostro settore giovanile. Dove è stato possibile, come nel salto in lungo femminile, la gara unica ha messo a loro agio anche le piccole che sono state seguite e caldeggiate dalle compagne maggiori – bell’esperimento -. Di seguito i risultati di tutti.