INTERVISTA AI VELOCISTI

  Nel 2015 la velocità bianco verde coglie le maggiori soddisfazioni dal giro di pista. Marco Landi e Ilaria Germani hanno stampato sui 400 metri prestazioni di tutto rispetto, tirando a lucido i rispettivi primati personali. Così, non è stato troppo difficile scegliere i migliori rappresentanti dell’Atletica Livorno per il settore. Com’era già stato per i mezzofondisti, ho rivolto a Marco e a Ilaria alcune domande, ricavandone due brevi interviste.6_03_12_2015

Comincio con Marco, che mi dedica qualche minuto del suo stretching abituale prima dell’inizio dell’allenamento.

Se fino al 2014 potevi ancora dirti un velocista a tutto tondo, il 47.74 di quest’anno cambia un po’ le cose. Sei diventato un quattrocentista?

 SONY DSCDi certo volevo diventarlo. Tutta la preparazione dello scorso inverno era incentrata sui 400 metri. Almeno tutta quella che sono riuscito a fare: con l’incidente del 30 dicembre ho perso due mesi di lavoro, e tutto quello che ci avevo messo fino a quel momento, se n’è andato via così. Preparandomi nei mesi di marzo, aprile e maggio sono riuscito comunque a correre due volte sotto i 48”, migliorandomi di mezzo secondo. È la mia gara del futuro: non trascurerò la velocità pura, ma mi sposterò sempre più verso il giro di pista.

E nonostante l’incidente, i progressi del 2015 sono stati in linea con le attese?

A fine 2014 il mio obiettivo era di fare intorno ai 47.50. Non ci sono andato lontano. Il personale sui 400 è arrivato appena al secondo tentativo (a luglio a Livorno). Da quella gara sono uscito molto felice: non pensavo di correre subito così forte.

A fine settembre a Matera sei stato uno dei bianco verdi più in forma. Come ci si sente a dare il massimo proprio a una finale del CDS?

SONY DSCA Matera volevo scendere ancora una volta sono i 48”, e dopo la pausa estiva mi sono allenato al massimo per questo motivo. Di stare benissimo lo sapevo già dagli ultimi allenamenti. Al CDS mi capita spesso di andare forte, sia perché è un appuntamento che preparo bene, sia perché riesco a trovare le giuste motivazioni. Per la staffetta 4×400 ero carichissimo: sapevo di dover dare un contributo fondamentale, ed ho fatto meno di 47” nel giro lanciato. A fine frazione ero elettrizzato…

Sappiamo che sei un patito dello stretching. Dopo i risultati che hai ottenuto, sarai ancora più convinto del tuo metodo…

A me lo stretching fa bene! Distendo la muscolatura e sento di poter recuperare più velocemente. Ci passo almeno venti minuti a fine allenamento, col rullo arrivo anche a mezz’ora… Se sono costretto a tirare via, do un’altra ripassatina a casa!

Ormai è qualche anno che fai atletica. Cosa di questo sport non daresti mai via?

L’allenamento con i compagni, che alla fine sono dei veri amici. L’ambiente in cui mi sono inserito è veramente piacevole. E poi, l’atletica crea dipendenza… i 400 sono faticosi, ma la voglia di farli cresce sempre di più!

A cosa punti il prossimo anno?

Se tutto va bene, penso di poter correre attorno ai 47.30. Per quanto riguarda i campionati, il sesto posto di giugno agli Italiani promesse sui 400 metri lo considero un punto di partenza. Dal 2016 non sarò più promessa, e tutto sarà più difficile. Cercherò comunque di entrare nella finale assoluta.

***

Ilaria risponde alle mie domande alle 19:40, poco prima che la fatidica campanella annunci l’imminente chiusura del campo. Intervistatore e intervistata si sono appena allenati.

2015 anno di grandi miglioramenti… Come giudichi la passata stagione?SONY DSC

Quest’anno le aspettative erano molto alte. Puntavo a scendere sotto i 59” sui 400, ed era tantissimo che lo desideravo! E dopo tanti anni passati tra infortuni e altri problemi che mi tenevano ferma, finalmente ci sono riuscita. Ero alla prima fase del CDS, primissima gara dell’anno sui 400. Lo volevo a tutti i costi, e andavo sui blocchi molto convinta di far bene. E alla fine è arrivato questo bel tempo (58.22). Avercela fatta è stata una grandissima gioia! Ho fatto grandi sacrifici: un inverno passato ad allenarmi da sola, perché poi dovevo fare l’istruttrice ai bimbi. Ci ho messo grande passione, e alla fine posso dirmi davvero molto soddisfatta.

Tutto questo perché non hai avuto problemi durante la preparazione?

1_03_12_2015Sono quindici anni che faccio atletica, se non di più. E ogni anno, puntualmente a metà della preparazione invernale ho sempre avuto problemi. Stavolta le cose sono andate diversamente: se ho avuto qualche piccolo miglioramento, penso sia dovuto alla continuità nell’allenamento. Così sono riuscita a far vedere le mie capacità spuntar fuori… Molto lodevole, insomma. Per la prossima stagione all’aperto, punto a fare ancora grandi risultati, finché reggerà il mio fisico!

Nello specifico, dove vorresti arrivare in futuro?

Azzardo un 57.99 sui 400! Tutto il resto verrà da sé, non m’interessa… Anche se mi hanno detto che gli 800 metri sono forse la distanza più giusta per me, ancora sto rinunciando e penso che rimarrò sulla “mia” distanza.

Com’è iniziato il tuo lunghissimo rapporto con l’atletica leggera?SONY DSC

Da bambina stavo sempre a fare giochi di corsa, come il “rinchiapparello”. E ancora non sapevo che esistesse uno sport in cui si correva e basta! Poi scoprii l’atletica, vincevo le mie prime garette e mi divertivo. Da lì ho insistito e insistito al punto che sono rimasta.

E l’Atletica Livorno è l’ambiente adatto per dare sfogo alla tua passione?

Sicuramente: l’Atletica Livorno è una seconda famiglia, e il campo una seconda casa. Ormai la macchina non devo nemmeno guidarla, al campo ci va quasi da sola! Quest’anno ho cambiato allenatore, perché con questo vado più d’accordo caratterialmente. Con i compagni di allenamento mi trovo sempre bene, ora come in passato.

Gianmarco Lazzeri

Condividi questo articolo