Dopo ben sei mesi, eravamo alla fine di Settembre 2021, abbiamo avuto ragione e, seppur lenta e burocratica, la giustizia sportiva ha fatto il suo dovere. In molti ci dicevano che non saremmo arrivati a niente, che avremmo fatto un buco nell’acqua, che avremmo perso, che ormai non c’è più giustizia e così via. La nostra insistenza è stata premiata e, forse, per la prima volta, una sentenza porta alla luce il fenomeno degli atleti stranieri utilizzati solo per le finali dei CdS da alcune società con uno scopo che non si è mai capito come pure il fine di queste attività disoneste tali da far arrivare fino all’imbroglio e l’utilizzo di atleti con il doppio tesseramento. Riporto solo il dispositivo finale della sentenza emessa dal Giudice Sportivo federale che consta di ben 14 pagine.
Se ne parla sempre nelle riunioni, sui campi di gara, tra dirigenti e tecnici, con gli atleti amareggiati di perdere contro la furbizia altrui, ma in pochissimi, forse mai nessuno, hanno intrapreso questa strada che, come dicevo, segna un confine tra ieri e domani, così almeno noi dell’Atletica Livorno speriamo, dopo aver speso circa € 2.000, ed aver avuto pazienza e fatto ricorsi su ricorsi per arrivare a vincere, purtroppo non sul campo, ma comunque in modo corretto e lecito.
Per i nostri atleti ed i nostri tecnici, che tutti i giorni, in tutte le stagioni (caldo, freddo, pioggia), si allenano e si battono sui campi di gara era doveroso arrivare alla fine e tagliare questo traguardo.
Grazie a tutti.
Un grazie particolare al nostro ex atleta e azzurro Bruno Bellandi che da avvocato, in un momento di grosse difficoltà familiari, ricordiamo che nel giro di questi ultimi mesi, proprio quelli della “battaglia legale”, ha perso prima la madre e poi il padre, ci ha seguito, ha istruito i ricorsi, è venuto a Roma davanti alla corte federale dove, con emozione, sentimento e passione ha sostenuto la causa sentendosi ancora sul campo insieme a tutti gli amici di oggi. A lui un grande abbraccio.
Il Presidente ed il Consiglio Direttivo tutto.