Tutto come previsto nella prima giornata dei Campionati Italiani Individuali a Misano Adriatico per i gemelli Dini. Troppo forte il marocchino, in attesa di naturalizzazione, Yassine Rachik per sperare di batterlo sui 5000 ma gli indomiti bianco verdi gli hanno reso la vita difficile fino allo sprint finale dove la maggiore prestanza dell’atleta delle Cento Torri Pavia, come era già avvenuto agli italiani di cross, ha avuto la meglio. Il caldo umido, anche se leggermente mitigato dal vento, non ha permesso di ripetere i tempi che avevano stabilito a maggio, ma in quelle condizioni il 14’39”60 di Lorenzo ed il 14’46”52 di Samuele sono invidiabili per la coppia dei non ancora diciottenni mezzofondisti di Saverio Marconi.
Quello che nessuno si aspettava è invece successo nel lancio del martello. Una stranita Elisa Magni, capolista stagionale italiana del lancio del martello tra le under 23, lasciava la gara dopo le qualificazioni in lacrime con tre nulli, cosa che non le succedeva da 5 anni quando era ancora al primo anno allieva e affrontava per la prima volta le big in un campionato italiano a Cagliari. Se si pensa che la Pizi, la sua bestia nera, ha vinto con poco più di 55 metri c’è da mangiarsi le mani e qualcos’altro.
Eccellente piazzamento, quinta, per Alessia Guidi che esordiva, con un po’ di timore sulla distanza dei 10 km. di marcia in pista. Non per la distanza, aveva già fatto due 10 ed una 15 su strada, ma per i 25 giri che rendono la gara insopportabile per chi non è preparato anche mentalmente. Alessia è partita con prudenza senza preoccuparsi di stare in fondo alla lunga striscia delle partenti ed ha impostato una gara lineare con una forbice di non più di 3 secondi tra il giro più lento e quello più forte, bagnandosi con costanza ogni giro senza preoccuparsi della perdita di contatto con le avversarie ed andandole a riprendere nei secondi 5 km. quando caldo e fatica si facevano sentire. Ha finito in 55’46”72, tempo che qualche maschietto che a Viterbo lottava per il titolo italiano allievi di società le invidierà.
Elena Faroldi, già con la testa a Londra, si è trovata in grande difficoltà con le folate di vento che variavano continuamente di direzione anche se purtroppo sempre da dietro o di lato. Sciupato il primo lancio, a campanile come si dice nel calcio, si è leggermente migliorata nel secondo ma pur avendo la fortuna di lanciare per ultima e conoscendo i risultati delle avversarie non riusciva a piazzare quel lancio di 39 metri che le sarebbe valso la finale. Finiva decima con un’abbastanza deludente 36,11.
Non miglior fortuna hanno avuto le saltatrici in lungo di Massimo Favoriti. Giorgia Degl’Innocenti non ha sfruttato a dovere il vento generoso alle spalle, che spesso però sballa le rincorse, e si è arenata a 5,36 (12^) che non soddisfa le sue ambizioni. Più indietro (17^) Francesca Boccia con 5,23 ma per entrambe ci sarà la prova d’appello nelle loro specialità preferite che sono il triplo e l’asta.