LORENZO E SAMUELE DINI CAMPIONI ITALIANI ALLIEVI

Saverio Marconi aveva fatto gli scongiuri ma era certo che questa era la volta buona. A Camerino, nell’ultimo collegiale, i gemelli Dini, Perco e Quazzola si erano accordati per disputare gare diverse a Rieti, ma l’insidia era sempre dietro l’angolo. Era proprio l’ultima occasione per vestire la maglia tricolore e dopo tanti secondi posti non volevano passare alla storia come i Tano Belloni dell’atletica leggera. Alla resa dei conti tutto è sembrato molto semplice. Lorenzo sui 1500 ha preso subito la testa del folto gruppetto ed ha impostato la gara su un ritmo sostenuto ma non suicida (1.02.2 ai 400). Si staccano tutti meno uno, il teatino della Falco Azzurro Federico Gasbarri. Passaggio regolare anche agli 800 in 2’05”8 ed ai 1000 in 2’37”1 ma l’abruzzese non cede. I garretti di Lorenzo questa volta sono molto più temprati alle battaglie ad alto livello ed il suo progressivo a trecento metri dal traguardo è sontuoso e la vittoria gli arride con un buon 3.55.15. Pochi minuti dopo è la volta di Samuele, schierato sui 3000. Per lui è sufficiente un passaggio ai 1000 in 2’50” ed il gruppo si sgretola perdendo man mano consistenza. Tra i primi a staccarsi due delle medaglie del recente campionato su strada, Nicola Nembrini (oro) ed il tanzaniano Lukas Manyika (bronzo proprio davanti a Samuele). Man mano che passano i metri Samuele, che controlla sul tabellone elettronico gli avversari, si rende conto di essere il più forte ed insiste fino a conquistare ai 2000, passati in 5’45”, un vantaggio abissale che conserva fino sul traguardo dove ferma il crono su 8’35”54. Il giorno dopo, per festeggiare il loro 17esimo compleanno, davano il loro contributo alla 4×400 che con David Baldacci e Andrea Bacci conquistava un buon ottavo posto in 3’30”12. 
Una speranza di medaglia c’era anche con il lanciatore di martello Francesco Neri. Il ragazzone di Riccardo Ceccarini, ogni tanto cicca le gare, ma quelle importanti lo stimolano più che mai. Battere il primatista italiano allievi, il friulano di Udine Marco Bortolato, non era preventivabile ma arrivare secondo era possibile. E così è stato. Terzo dietro il milanese Antoj fino al quarto lancio, lo superava al quinto con 63,08 per poi incrementare ancora a 66,18 all’ultimo tentativo. Il prossimo anno Bortolato non ci sarà ed il titolo allievi, che si assegnerà al Ridolfi di Firenze, potrà essere suo come lo era stato l’anno scorso quello cadetti in Trentino. 
Una medaglia pregiata e del tutto inaspettata (ma Pucini è maestro in queste imprese) è giunta con il bronzo della 4×100 allieve. Ben lanciata da Valentina Lensi, che in staffetta si esalta, la 4×100 bianco verde ha cambiato per prima con Caterina Bianchini che ha ben tenuto. Peccato la frenata di Giorgia Degl’Innocenti per non uscire dal settore dopo essersi accorta di aver anticipato troppo la partenza e che permetteva un recupero della Camelot e delle friulane di Pordenone. Buona la tenuta di Sara Repeti sul tentativo di sorpasso delle locali della Studentesca e brillante terzo posto con 49”93. 
Nelle otto, che indicano l’eccellenza, sono giunte anche Giorgia Degl’Innocenti nel triplo (un quinto posto da incorniciare con m. 11,77), Eleonora Gori (un sesto posto con 36,37 vicinissimo al suo recente personale e con un anno ancora nella categoria) e Francesca Boccia (ottava nell’asta con un 3,20). 
Hanno fatto una salutare esperienza Andrea Bacci, rimasto fuori per due posti dalla finale dei 400 hs. in 56”95 (ma deve imparare a gareggiare anche di mattina quando i ritmi organici sono ancora non al massimo), Caterina Bianchini, 13esina nei 400 ed insoddisfatta del suo 1’01”43 ma il prossimo anno vorrà andare sul podio, Alice Bonatti 16esima nei 5 km. di marcia in un normale per lei 27’35”23, Luigi Marri 23esimo nei 5 km. di marcia ma pervenuto al personale di 25’15”73, Amanda Ferri 24esima in una gara di disco da dimenticare (27.73) e Sara Repeti, 25esima nei 400 ostacoli con 1’12”0 ma troppo lontana da una condizione accettabile.

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