I Campionati italiani di qualsiasi livello sono la manifestazione alla quale ci si deve presentare al massimo della condizione per esprimere tutto il potenziale dell’atleta. Per i giovani questo non è sempre vero perché spesso si è al primo approccio all’alto livello e l’emozione a volte fa cattivi scherzi. Ne sa qualcosa Jean Carlos Marcuccio che l’anno scorso da cadetto si era presentato da favorito per il titolo del lancio del martello ed era tornato a casa con tre nulli nelle prove di qualificazione. Quest’anno è maturato (anche se i nulli sono ancora eccessivi) ed è stato l’unico bianco verde ad andare a medaglia: settimo con m. 52,22 e miglior prestazione dei nati 2001. L’ha imitato Michele Del Corona, il quale dopo una gara anonima nei 400 ostacoli (20° con 59”18) è esploso negli ostacoli alti. Personale di 14”88 e ammissione alla finale B dove accusando un po’ la fatica delle tre gare giungeva settimo con 15”30 che era comunque il suo precedente record. Una prestazione da ricordare per l’atleta di Mauro Telleschi che nel 2018 ha intenzione di andare in USA per studiare e progredire anche con l’atletica.
Da segnalare anche i sensibili progressi di Chanda Bottino, velocista di origine indiana ma a Livorno da piccola che, nei primi mesi da allieva, aveva sofferto il passaggio di categoria anche per un serio problema muscolare. Rientrata in piena efficienza ha ripreso la strada interrotta e ha stabilito con 25”54 il suo PB che cancella non di poco il precedente 25”72 di Sesto Fiorentino.
Progresso cronometrico anche per il marciatore Giulio Scoli che sembra aver assorbito abbastanza bene il passaggio dai 5 ai 10 km. Personale con 51’20”24 che gli valeva il tredicesimo posto. Dignitoso anche Marco Melis il quale, con 52’41”30 e 16° posto, è stato in linea con il suo recente tempo di Orvieto. Una grande delusione per Giorgio Favati è stata invece Lisa Franceschi che, con gli occhi da cucciola bastonata, ha fatto la sua peggiore gara della sua carriera chiudendo il gruppo con 30’19”00.
Sempre positiva la mini lanciatrice di martello Ilaria Sangiacomo che ha sfiorato l’ingresso in finale con m. 45,27, poco sotto i suoi limiti l’altra mini atleta Rebecca Raiola, che nell’asta è riuscita a saltare m. 2,70 per un 31esimo posto e il mezzofondista Dario Guidi impegnato in due gare. Bene sui 3000 con 9’10”05, un po’ meno nei 1500 dove faceva scattare il cronometro a 4’19”41.
Un discorso a parte merita Marta Giaele Giovannini. La sedicenne atleta di Telleschi ha le qualità per diventare un’importante protagonista nelle prove multiple ma finché non risolve il suo problema con i lanci, andrà sempre incontro a delusioni. Nell’eptatlon i lanci sono due su sette prove e lanciare il peso da kg. 3 a m 9,08 e addirittura fare tre nulli nel giavellotto è un handicap insuperabile. E’ arrivata 18° con 4024 punti ma se si guardano le altre prestazioni: 15”07 PB e primato sociale allieve nei 100 ostacoli, 26”44 nei 200, 1,53 nell’alto, 5,22 nel lungo, 2’30”27 negli 800 si capisce quanto può valere. Sarà per il prossimo anno.
Le delusioni vengono dalla saltatrice in lungo Valentina Arcamoni che non riusciva a fare un salto nelle tre prove di qualificazione e dal mezzofondista Mauro Giuliano, che in allenamento sembra sempre star bene salvo spegnersi troppo spesso in gara (51° con 2’05”13 negli 800) e in parte dalle due staffette. Per ragioni contingenti i due quartetti non erano quelli originali che avevano fatto il minimo. Sono state iscritte lo stesso ma ci si augura che le note negative del 50”55 della 4×100 formata da Arcamoni, Bottino, Del Corona e Guarducci (14°posto) e del 4’20”96 della 4×400 che aveva come componenti Guarducci, Furukawa, Carcea e Milani (19° posto) non demoralizzi troppo le giovani atlete.