Nella notte di martedì 11 febbraio, improvvisamente e in modo inaspettato, ha chiuso gli occhi Maila Salani, non dimenticata mezzofondista bianco verde degli anni settanta. Chi l’aveva vista nelle vacanze natalizie l’aveva trovata in ripresa dopo un necessario intervento, ma il male ha avuto il sopravvento sulla sua forte fibra. Maila Salani è stata una protagonista di un bel periodo per le corse di resistenza nell’ambito dell’Atletica Livorno. A quindici anni nel 1976, allenata dal prof. Ciro Marrapese, correva i 1500 in 4’43”6, la sua gara preferita, ma spaziava dagli 800 corsi in 2’20”6 ai 3000 in 10’34”8. Insieme alla compagna inseparabile Cinzia Biondi conquistava il titolo italiano juniores di cross, primo e unico oro bianco verde nella storia della specialità. Piccola di statura, si distingueva per i grandi occhialoni con la montatura nera, per i capelli al vento e per una grinta da indomabile. Poteva fare grandi cose, ma allora le ragazze andavano subito a lavorare, perché lavoro ce n’era e allenarsi diventava impossibile. Lascia un marito e una figlia affranti e un padre, Bruno, un appassionato dell’atletica leggera, giudice di gara, che deve sopravvivere nel dolore della doppia perdita di due figli in pochi anni. A Bruno, al marito ed alla figlia le condoglianze dei tanti che l’hanno conosciuta ed apprezzata.
Nella foto sono ritratti in piedi da sinistra Giuliana Fanfani, Cinzia Biondi, il prof. Ciro Marrapese, l’altro tecnico Gino Ficini e Patrizia Panichi; in ginocchio da sinistra Sandra Lugetti, Michela Milani, Maila Salani e Tiziana Panichi.