Due medaglie pregiate dai Campionati Italiani Invernali di Lanci disputati nella vicina Lucca per opera del discobolo Alessio Mannucci e della martellista Rachele Mori. Per Alessio la medaglia tra le promesse era annunciata, tale era il divario in questo momento con i coetanei italiani, ma il non ancora ventunenne (compirà gli anni a luglio) pupillo di Carnevali ha messo al collo anche il bronzo tra gli assoluti, cosa che non era in preventivo. Non si è accontentato di vincere ma ha fatto anche il record personale con il suo 57,34, ottenuto al sesto e ultimo lancio che ha dato il suggello ad una prestazione maiuscola. Fare il suo primato in una manifestazione nazionale ha indubbiamente più valore di farlo in una gara regionale e questa è stata la forza di Alessio. Ora tutti noi speriamo che qualche gruppo militare si accorga delle sue potenzialità e lo accolga nelle sue file perché continuare come in questi due ultimi anni con il solo sostegno della famiglia e in parte dell’Atletica Livorno diventerebbe insostenibile.
Rachele era stata data in grandissima condizione ma, probabilmente, ha sofferto l’esordio in una gara nazionale con atlete alle quale rendeva tre anni di esperienza. Non le era mai successo di fare cinque nulli ed è dovuto intervenire coach Ceccarini a consigliarle di fare un lancio con soli tre giri e sotto controllo. Detto fatto e martello atterrato a m. 54,62. Chi conosce la specialità sa dove sarebbe arrivato il martello in quell’occasione con un giro in più. Si è messa al collo l’argento e si è conquistata l’esordio in azzurro. Ad Ancona inizierà la sua carriera internazionale che tutti noi ci auguriamo sia lunga e piena di soddisfazioni.
Non è andata benissimo a Pollyana Gurrieri, rimasta molto sotto (34,55) le sue ultime prestazioni, ma vicissitudini personali dell’ultima settimana avevano minato le sue sicurezze e in pedana non sembrava la solita Polly ma la sua ombra. Un sesto posto tra le promesse non è comunque cosa da buttare.
Insoddisfatto anche Dario Ceccarini (13esimo con 52,72) ma c’era da aspettarselo. Ha preparato questi campionati in venti giorni. Ha ottenuto la qualificazione ma poi ha pagato la caduta del rendimento, ma a Dario bisogna dire solo grazie per la ultra ventennale carriera vissuta tra il bianco verde e il rosso blu della Firenze Marathon. E’ andato meglio Matteo Crivelli (9° con 54,44) che sta per finire gli studi universitari a Pisa e rientrerà ad Asti per portare il suo contributo di conoscenza acquisito in questi anni di permanenza al Campo Scuola di Via dei pensieri.