Sembra che all’Atletica Livorno crescano solo lanciatori di martello. Indubbiamente il fatto di avere una gabbia tutta per se e fuori dai pericoli di dover lanciare in un campo affollato, favorisce la nascita di appassionati del non facile attrezzo. Se abbiamo avuto bisogno di un discobolo lo abbiamo avuto da Collesalvetti, un lanciatore di peso da Cecina e un giavellottista da Viareggio. Indubbiamente c’è qualcosa che nel reclutamento non funziona alla perfezione e i responsabili tecnici (Buonaccorsi e Canaccini) dovranno al più presto trovare i correttivi.
A Pisa, nei campionati regionali allievi/e abbiamo toccato il fondo con 3 soli partecipanti (ma al massimo sarebbero potuti essere cinque con le due discobole, assenti nell’occasione) Due, però, sono stati i titoli regionali portati a casa e, guarda caso, entrambi nel martello. C’è stato, finalmente, l’esordio con 5 kg. di Jean Carlos Marcuccio, il musicista che lancia anche il martello. Fino ad ora aveva dovuto gareggiare con gli junior e fremeva. Rimandato l’esordio di Modena per l’influenza, è sceso in pedana al campo scuola di Pisa. Dopo il primo lancio nullo si è di nuovo affacciata l’ansia dei tre nulli alla misura d’entrata che da favorito degli italiani lo avevano cacciato tra i non classificati. I partecipanti erano solo 6 e il pericolo questa volta non c’era. Altro nullo anche al secondo tentativo e poi due lanci di m. 50,09 e 50,77. Saranno le uniche misure valide ma sufficienti per conquistare la maglia di campione toscano per il neo allievo di Riccardo Ceccarini.
Non è voluta essere da meno la compagna d’allenamenti Ilaria Sangiacomo. Lei a Modena aveva stracciato il suo personal best e a Pisa si è pienamente confermata. Non molto alta, non ha difficoltà a rimanere in pedana e, infatti, tutti e sei i suoi lanci sono stati validi con una successione di buon valore: 42, 44 – 41,57 – 41,48 – 43,87 – 45,26 – 43,39. Come Jean Carlos ha già ottenuto il minimo per gli italiani ed ha ora con il tecnico Ceccarini una intera stagione per affinare la condizione cercando di non fare il passo del gambero come nel 2016.
Il terzo rappresentante era il giavellottista Lorenzo Russo, entusiasta neofito della specialità, proveniente da quella marea di saltatori in lungo che un anno fa costrinsero la società a impiegare un terzo allenatore. Lorenzo sta imparando, si allena e gareggia con costanza. Al primo approccio con l’attrezzo da 700 gr. non ha fatto gridare meraviglie ma il suo l’ha fatto: 36,07 all’esordio, un lancio sbagliato a 29,21 e poi ancora 36,52 che sarà il prossimo obiettivo da superare per l’allievo di Mario Poropat.