E’ ormai assodato che la pedana del lungo dell’impianto indoor lucchese è meno performante rispetto a quella indoor del Ridolfi ed anche a quella del Mandela Forum. Non si tratta probabilmente del materiale (ottimo) ma della disposizione con una vetrata alla fine della buca che segnala un certo timore a chi deve saltare. Andrea Rinaldi, infatti aveva avvicinato i 7 metri solo sette giorni prima e qui, dopo un incoraggiante 6,65 iniziale, non è riuscito più a trovare un saldo decente. Chi, invece, è andato controcorrente è stato il colligiano Dennis Nesimoski che, abituato a casa sua a saltare nella vigna dopo essere passato nelle forche caudine di un cancello, trova del tutto normale avere una parete di vetro davanti ai suoi salti. Aveva terminato il 2014 con 6,21, ha iniziato il 2015 a Firenze con un buon 6,36, al sesto tentativo nella gara lucchese ha sfiorato i sei metri e mezzo atterrando al suo nuovo top di 6,49. Indubbiamente un buon punto di partenza per il giovane di origini macedoni.
Un passetto indietro per Michael Mazzantini, anche lui protagonista con 6,43 a Firenze e solo 6,12 a Lucca e per Andrea Warin, 6,30 al Ridolfi e addirittura 5,82 al Martini. Si è in un certo senso salvato Luca Secchi anche se il suo 5,48 non lo indica certo in progresso.
Nella gara femminile la prima allieva che arriva dal vivaio del G.P. Arcobaleno, Angelica Liut, origini friulane, aveva come miglior misura da cadetta nel 2014 m. 4,81; a Firenze si era portata a 4,92 e a Lucca ha superato per la prima volta la barriera immaginaria dei 5 metri atterrando a 5,02 e lasciandosi alle spalle la ben più esperta ed accreditata Giulia Favoriti che, da un po’ di tempo a questa parte, fa più salti nulli che buoni. Giulia dopo un 4,71 fuori pedana e quindi abbastanza lungo, ha fatto due salti nulli che la lasciavano fuori dalla finale a otto. Andrà sicuramente meglio la prossima volta.