Foltissima rappresentanza bianco verde ai Campionati Italiani Assoluti di Rovereto. La nuova formula, con l’inserimento dei minimi B da conseguire partecipando ai vari campionati regionali, e le fasi di qualificazione per tutti i concorsi, distinti dalle finali, è piaciuta agli atleti, un po’ meno alle società, che in un momento di crisi finanziaria generalizzata hanno visto elevare, e non di poco, le spese per partecipare alla manifestazione.
Il livello tecnico della manifestazione è stato molto elevato, anche se molti big, con l’assenso della federazione per non interrompere la via che li porterà tra un mese a Zurigo, hanno disertato. Non è stato il caso dell’immenso, grandioso Nicola Vizzoni che ha infiammato gli spalti dello Stadio della Quercia con bordate del suo martello che cadeva sempre più lontano. Il capitano della nazionale negli assoluti si esalta, trascina l’attenzione del pubblico e finisce per conquistare con 75,99 il suo ventottesimo titolo di campione d’Italia. Bisognerà trovare il modo di clonarlo perché il vuoto che lascerà nella specialità quando si deciderà a lasciare sarà enorme.
Ci sono stati poi due podi sfiorati da atleti bianco verdi o di ambito bianco verde: João Neves Bussotti e Andrea Lemmi. João ha cambiato l’obiettivo dopo la prestazione di Nembro, si è agevolmente qualificato per la finale degli 800 ma quando c’è stato da lottare per il titolo, o almeno per una medaglia, le energie spese qualche giorno prima a Trento, avevano ingolfato il suo motore e ne è venuto fuori un onorevole, ma non soddisfacente quarto posto. Quando due giorni dopo ha visto lo svolgimento della finale dei 1500, si rosicchiava le mani. Andrea è stato perfetto fino a 2,16 sempre saltati al primo tentativo; dopo due nulli a 2,19 tentava il tutto per tutto a 2,22 cercando il colpo grosso che però non arrivava. Un vero peccato per il medagliata dei campionati indoor.
Luca Marsi, in dubbio fino a qualche giorno prima se partecipare o no agli assoluti di decathlon per problemi a una coscia, ha retto bene la fatica e con il suo sesto posto finale ha migliorato di un posto la sua miglior posizione in un campionato assoluto dopo anni che non frequentava più la specialità.
Per la terza volta quest’anno Samuele Dini corre i 5000 in 14’18” e spiccioli, segno di una condizione fisica stabile che ha esercitato i picchi di rendimento in specialità più brevi come i 1500 e i 3000. Lusinghiero, comunque il suo settimo posto in una mandria di marpioni.
Ilaria Cariello non finisce di stupire, aveva la diciannovesima prestazione tra le iscritte del lungo e quindi condannata a tornare subito a casa, ma da vera fighter si è piazzata con 5,85 tra le dodici ed in finale si migliorava a 5,86 guadagnando un bel nono posto mettendo dietro nomi importanti ma meno battaglieri. Prima della finale del lungo ha cercato gloria nelle qualificazioni del triplo con un miglior salto di 11,79.
E’ arrivata dodicesima Sonia Ruffini nei 5000, ma la sua gara è stata una sofferenza perché la condizione precaria, già dimostrata in occasione dei toscani, non era migliorata. Gli sforzi fatti in inverno con successi sia indoor che nel cross e l’impegno per raggiungere la nazionale ai Campionati del Mediterraneo le hanno prosciugato le energie e non ha avuto il coraggio di rinunciare al suo primo campionato italiano assoluto su pista. Tra l’altro nell’ultimo mese ha fatto un grande rush finale per dare tutti gli esami universitari che mancavano per finire in pari la facoltà di logistica e questo ne ha affossate le già scarse energie.
La condizione buona l’aveva invece Irene Antola, ma è mancata la sagacia tattica. E’ vero che era solo la seconda volta che affrontava le siepi, ma passare ai 1000 in 3’21” è stato un autentico suicidio. Già il secondo km. corso in 3’41” era il prodromo ad un finale sulle ginocchia. Sfinita è arrivata in fondo e migliorando anche il suo personal best a 10’58”50 che è però lontanissimo dalle sue possibilità del momento.
Ha deluso Francesca Boccia nell’asta, ed è una notizia perché Francesca è una che agli italiani, siano essi indoor che all’aperto, ha sempre brillato. Evidentemente le peregrinazioni tra le pedane pisane per potersi allenare alla meno peggio hanno svilito la sua condizione, già messa a dura prova dagli esami universitari.
Un discorso a parte meritano le staffette: la 4×100 femminile non è riuscita nemmeno a partire per problemi fisici alla Buselli e alla Girardi e l’impossibilità di gareggiare della Cariello che sarebbe stata costretta a fare 3 gare nella stessa giornata (cosa che lei avrebbe sicuramente fatto ma che non è permessa dal regolamento); la 4×400 che acquistava un pimpante Marco Landi, perdeva contemporaneamente Andrea Bacci e João Bussotti, e con un entusiasta Nicholas Tori in prima frazione si difendeva con onore correndo con Emilio Marconi, Marco Landi e Alessandro Bacci in 3’19”55 che è la terza staffetta mai messa in campo dall’Atletica Livorno,precedendo di un centesimo il risultato ottenuto nel 1986 da Serru, Marrucci, Romano e Fiorini.
Luca Lemmi, sofferente da tempo per problemi muscolari, ha avuto la sorpresa di vedere nei risultati il suo nuovo record personale di 9’13”09, che migliora di alcuni decimi il suo personal best del 2012 a Bressanone, ma lo ammette lui stesso ci sono forti dubbi sulla correttezza dei tempi presi nella sua serie.
Marco Landi discreto nella sua frazione della 4×400, due ore prima era stato disastroso nelle batterie dei 200 corsi con mancanza di fluidità. E’ una storia che si ripete e probabilmente incomincia a pensare più seriamente a un impegno futuro sul giro di pista.
CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI (Rovereto 18-19-20 luglio 2014)
200: 19) Marco Landi 22”42
800: 4) Joao Neves Bussotti 1’50”72 (2° in batt. 1’51”17)
3000 st.: 20) Luca Lemmi 9’13”09
4×400: 19) Atl. Livorno (Tori, Marconi, Landi, Bacci Al.) 3’19”55
5000: 12) Sonia Ruffini 17’56”78
3000 st.: 15) Irene Antola 10’58”50
Asta: 17) Francesca Boccia 3.30
Lungo: 9) Ilaria Cariello 5.86 (10° in qual. con 5.85)
Triplo: 19) Ilaria Cariello 11.79
Decathlon: 6) Luca Marsi 6421 (11”98 – 6.64 – 12.37 – 1.80 – 54”00 -16”18 – 33.45 – 4.40 – 54.26 – 5’08”49)
5000: 7) Samuele Dini 14’18”93
Alto: 4) Andrea Lemmi 2.16
Martello: 1) Nicola Vizzoni 75.99