A Ostia, la finale dei CdS di serie B del Tirreno, l’hanno vinta le nostre bimbe che sono arrivate seconde. Già, perché? Perché in realtà la vittoria è appannaggio della GioiaAtletica ASC Cilento imbottita di atlete lettoni. Pensate che hanno gareggiato con il numero 9, significa che erano ammesse con il nono punteggio ed hanno vinto con 80 punti contro i nostri 52 sufficienti, però, a superare il CUS Palermo, nostro obiettivo, perché entrata come prima società e ce la siamo lasciata alle spalle con i loro 45 punti. Quasi 30 punti significa essere stati surclassati, per forza, sembrava l’armata della nazionale B della Lettonia. Praticamente si vedevano solo delle bionde massicce, alte, strutturate con i relativi accompagnatori (mariti e tecnici), saranno giunte con un volo charter ? Speriamo, almeno la società avrà risparmiato sui trasporti. Riflessione su … vale la pena? La risposta è senz’altro no, specie quest’anno quando si parla di cambiare la formula dei CdS a partire dal 2018. Quindi, vincere una serie B ha senso per società come noi, ma loro cosa ci hanno guadagnato (solo spese senza fine), specie se la vittoria non vale neppure la promozione che, comunque, restando così i regolamenti, avrebbero dovuto confermare con un punteggio che, senza le lettoni alle fasi regionali, avrebbero raggiunto con difficoltà, vedi appunto il loro ingresso come none. Tra l’altro non hanno vinto la serie B per la strana suddivisione territoriale fatta dalla FIDAL dove il confronto diretto non c’è e non può essere fatto neppure a distanza. Messe in un angolo della tribuna (scoperta) dove non si parlava italiano, hanno svolto il loro compito, lo speaker durava fatica nel farsi capire quando le chiamava al podio per la premiazione dove arrivavano in ritardo per via della necessaria traduzione.
Allora, a maggior ragione, BRAVE BIMBE !!! Veniamo alle gare.
Giornata ideale: sole, vento pressoché zero, temperatura ottima. Le nostre, seppur con la stanchezza di una fine di stagione, hanno saputo tirare fuori tutta la grinta necessaria per fare delle belle gare con prestazioni di buon livello. Determinate, coese, sorridenti e pronte al tifo con striscioni, strumenti, vestiti, cappelli su una tribuna “morta”, non solo per le fredde lettoni ma in generale anche da parte di tutte le altre squadre. Si parte esponendo il lutto al braccio, iniziativa spontanea che dimostra come si possa manifestare i propri sentimenti anche continuando a gareggiare, per ricordare la tragedia e i morti dell’alluvione che ci ha colpiti giorni addietro. Nastro adesivo nero che veniva rigorosamente tagliato a strisce, una per ogni nostra rappresentante.
Prima gara il martello dove Natalia non trova subito l’assetto tecnico giusto ma si rifà in progress vincendo con un over 50, primi otto punti. Vanno al via i 100 mt. e Irene si comporta bene con una buona partenza ed una progressione facile, tempo 12”45 a soli nove centesimi dal suo pb, quattro punti. Nell’alto Francesca faceva il suo con 1,50 ma era un po’ in difficoltà nel trovarsi in una pedana importante dove alcune avversarie erano di un certo rilievo. Nei 100 hs la “scommessa” fatta di lanciare nell’agone dei CdS assoluti una giovane Marta al primo anno allieva, è stata vinta perché ha ottenuto un ottimo 15”81 (pb sui bassi 15”07) giungendo terza nella prima serie dopo una “certa” Caravelli, e quarta in totale. Negli 800 Sharon parte convinta, tiene il suo ritmo e pur priva di sprint finale giunge quinta con un dignitoso 2’16”46, ma contavano i punti e li ha portati. Nei 200 Caterina si difende con un 26”46 e non riesce a portare punti anche se si rifarà con le compagne nella staffetta veloce andando a vincerla. Nel triplo la combattiva e sempre agonista grintosa Ilaria supera per due volte i 12 metri e con 12,06 porta quattro punti; Sara si infortuna leggermente al quarto salto ma anche lei riesce con il suo discreto 11,76 a portare tre punti, nel complesso un buon triplo. Arriva il secondo otto punti con una bella 4×100, fluida con cambi tranquilli ma un tempo 48”43 vicino a quello della qualificazione. Bene Irene che arriva al cambio con qualche metro di vantaggio che Caterina mantiene mentre Ilaria lo incrementa un po’ e porta a Chanda, che parte bene senza emozionarsi, il testimone arriva al traguardo con la bella e fluida corsa a grandi falcate della nostra giovane promessa. Giulia fa il suo più che onorevole 5000 con 17’56”21, nella prima parte tiene bene il ritmo, nella seconda cala un po’ ma la fatica di una sua lunga e intensa stagione si fa sentire, arrivano tre punti importanti quando le gare si avviano al termine. E’ la volta della marcia con Sara che non riesce a marciare fluida e veloce ma tiene il ritmo fino in fondo, porta 6 preziosi punti e ottiene un 26’48”26 che non la soddisfa ma che è appena di 15” sopra il suo pb, brava. Chiude la 4×400 (Giorgia, Sharon, Chanda, Ilaria) che non ripete l’omologa veloce e giunge terza portando gli ultimi sei punti che ci consentono di arrivare prime tra i club italiani.
Complimenti a tutte perché non deludono mai e grazie ai tecnici presenti: Angioni, Favati, Favoriti e Canaccini.