Un tempo manifestazioni di questo genere erano la norma: due o più società che cavallerescamente si sfidavano a colpi di punteggio. Non così oggi, trovandoci quasi sempre alle prese con Gran Prix, Campionati e meeting di ogni sorta. In mezzo a un tale panorama, il “Quadrifoglio in Villa” di Genova rappresenta dunque una piacevole eccezione. Tanto più gradita se – come abbiamo fatto noi – la si prende a metà tra una piccola finale del CDS e una grande festa.
Ogni trasferta che si rispetti ha bisogno di un grande pullman zeppo di gente. E le decine di bianco verdi presenti sono un perfetto spaccato della nostra società: dai “piccoli” ai “grandi”, dai più “forti” ai (poco) meno… Anche se spostato dall’autunno a metà aprile, il Quadrangolare di Genova non varia la sua formula: Trionfo Ligure, Carispezia, Atletica Livorno e US Maurina hanno schierato ragazzi, cadetti e assoluti in gare anche inconsuete (500 m, 4×200 m). Nel 2012 ci prendemmo la prima edizione. Quest’anno c’è mancato davvero poco! A pari punti col Trionfo Ligure, la vittoria se n’è andata col conteggio dei terzi posti.
Un risultato figlio di tante buone prestazioni individuali. I nostri capitani non ci hanno deluso andandosi a prendere la vittoria nelle discipline d’elezione. O andandoci molto vicino; come Marco Landi, doppio argento negli 80 metri (9.14 contro 9.08 di Matteo Lessi) e nella 4×200 (con Luca Poggianti, Nicholas Tori e Matteo Michelotti fa 1:31.70). E come Caterina Bianchini, che al successo (sempre negli 80: 10.43) ci è andata ancora più vicina: un solo centesimo e l’avrebbe spuntata su Rita Ricciotti.
Per il resto, vittorie “facili” delle coppie Luca Marsi – Francesca Boccia nell’asta (4.20 e 3.50) e Ilaria Cariello – Andrea Rinaldi nel lungo (5.63 e 6.24). Giulia Morelli si è imposta con ampio margine nei 3000 metri (10:13.46), buttando giù ben 10 secondi dal vecchio primato. In cima al podio, ma a pari misura con i secondi, ci vanno anche i saltatori Filippo Lari (2.01) e Francesca Bechere (1.40). Risultati non esaltanti per chi conosce il loro potenziale, ma alle prove che contano mancano ancora delle settimane e questi non sono che i primi passi in gara.
Più che mai solido il comparto lanciatori, che ad essere il “settore trainante” della società ormai ci hanno preso gusto. Con tutte le sortite che hanno fatto a fine inverno, a Genova ci sono arrivati più in forma che mai. Natalia Novi – Eric Fantazzini è la coppia vincente nel martello. Ed è proprio da questi due che arrivano le due “perle” della giornata: 58.82 e 48.70 che sono fior di personali. Altro PB di spessore: il 16.21 di Mannucci lanciando il peso da 6 kg.
Buone nuove anche dal gruppo promozionale, che già ha avuto parecchie manifestazioni dedicate per scaldare i motori. Margherita del Corona (10.87, PB) e Chanda Bottino (10.87) dettano legge allo sprint delle cadette; successo di squadra che si ripete con ampio margine nella 4×200 – oltre a Margherita e Chanda, Ludovica Raiola e Francesca Rocchiccioli per un ottimo 1:49.34. Fresco di record sociale cadetti nei 1200 siepi, Andrea Mattera conferma poi il salto di qualità pure nei 1000 metri: 2:48.63, secondo in volata e personale abbassato addirittura di 10 secondi. Torna “sulla terra” il coetaneo Jean Carlos Marcuccio, vincitore del peso (12.13) ma ben distante dai 14 metri tondi del mese precedente. Altro argento di categoria: nell’alto con Melissa Becherini (1.48).
Con tutte le prestazioni meritorie che rimangono, inevitabile fare una sintesi. Molto bello il 5.41 in lungo della Boccia: a quanto pare non ha bisogno dell’asta per essere competitiva… Il martello assoluti poi aveva solo sei atleti e tutti bianco verdi; ciò non impedisce ai quattro uomini di fare tutti sopra i 50 metri (oltre al già citato Fantazzini, 52.56 di Dario Ceccarini, 52.06 di Matteo Lodovichi e 51.81 di Matteo Crivelli), e a Martina Pellegrini di attestarsi a 38.68. E infine, chiudendo al terzo e al quarto posto nei 500 metri, Alessandro Bacci ed Emilio Marconi giocano d’esperienza su di una distanza sconosciuta cavandone fuori risultati discreti (1:05.80 e 1:06.40).
Gianmarco Lazzeri – foto di Alessandro Bacci