QUATTRO CADETTI CAMPIONI NELLA PRIMA GIORNATA A CAMPI BISENZIO

Flagellata dal vento, che ha reso la prima giornata dei Toscani Cadetti di Campi Bisenzio meno afosa, ma ha inciso e non poco sui risultati delle corse e di alcuni concorsi. Quattro le vittorie, tre prevedibili e una gradita sorpresa.
Il primo a salire sul podio e a ricevere la maglietta di campione toscano è stato il saltatore in alto di Michael Mazzantini Cesare Bertini. Finalmente guarito dai problemi tendinei che ne avevano bloccato la crescita tecnica, Cesare ha saltato al primo tentativo m. 1,78 aggiungendo 8 cm. al suo personal best. Ha struttura e dedizione al lavoro che possono far pensare di rivederlo protagonista anche nelle categorie assolute.
Il titolo di Eleonora Parlanti era annunciato dai tempi di iscrizione nei 300 ostacoli, ma il vento che soffiava con raffiche anche di 5 m/s metteva in grande difficoltà le atlete. E’ stata sempre in testa, ma sollecitata a meno di 2 metri dalla Amabile che arrivata sul primo ostacolo del rettilineo lo toccava cadendo e lasciando strada libera alla livornese. Il tempo di 50”84 non è il suo migliore ma gareggiare con il vento non è stato facile. Non c’era il suo tecnico Alessandro Bacci, impegnato con gli allievi a Rieti, ma congratulazioni a lui per il buon lavoro che sta portando avanti.
Quello di Nicola Baiocchi sui 1000 non poteva sfuggire, rimanendo negli occhi la recente prestazione di Livorno. Però Nicola non stava benissimo e ha corso con parsimonia, teleguidato da bordo campo da coach Saverio Marconi. Ha cercato di far meno fatica possibile e ha controllato con la coda degli occhi chiunque tentasse di superarlo e i suo rettilineo finale in progressivo è stato bello a vedersi. Il tempo di 2’46”78 non aggiunge nulla al suo valore ma, in questo momento, è sufficiente per essere protagonista in regione.
Il pulcino Leo Carcea ha messo le penne ed è stata la più bella sorpresa della giornata. Il primo problema da risolvere era stato il giorno prima quando, dovendo gareggiare a causa del Covid con un attrezzo personale, non ne trovava uno idoneo. Tulle le sue palle di ferro, usurate dall’uso in allenamento, erano, anche se di pochi grammi, inferiori al dovuto. Risolto il problema si è tranquillizzato ed ha affrontato la gara con serenità. Non è un gigante e nella cerchia degli avversari era il più piccolo, ma la sua tecnica rotatoria, merito anche di coach Davide Paolini, era di buon livello e il suo quinto lancio di m. 12,89 era sufficiente per raggiungere l’obiettivo del titolo. Un consiglio a Davide che se vorrà continuare a fare il tecnico a buon livello dovrà trovare un accodo con la fidanzata e trovare il tempo di seguire i suoi atleti almeno nelle gare importanti.
La forza del vento alle spalle ha annullato quelle che sembravano buone prestazioni. Di queste, in campo maschile Edoardo Batoni 14esimo in 10”09 (vento +2.5), Davide Garzelli 20esimo in 10”38 (+3,4), Valerio Bortolotti 31esimo in 11”64 (+3,4) e le femmine Margherita Milani sesta in 10”52 (+3,0), Yoake Garzelli 15esima in 10”97 (+4,0), Aurora Bardarè 18esima in 11”19 (+4,8) e Giorgia Liguori 22esima in 11”32 (+4,0).
Buone cose dal lungo, specialità gradita alle femmine, numerosissime come sempre. Due ammesse al ristretto numero delle finaliste che, graziate dalla diminuzione dell’intensità del vento, hanno potuto festeggiare i loro nuovi PB. Quarta Emma Canessa con m. 4,76 e vento a +2,0m/s ultimo limite consentito e sesta Giulia Quochi con 4,74 e vento a +1,4m/s. Con loro anche Aurora Sarti 15esima con 4,41 (+3,4), Teresa Mariani 20esima con 4,13 (+2,2), Lucrezia Elisabetta Gambarini 23esima con 3,97 che è il suo nuovo personale grazie ad un vento alle spalle di solo 0,8m/s e Anna Siria Nicolardi 32esima con 3,42 (+3,1).
Nei 1000, dietro Baiocchi, abbiamo apprezzato i progressi di un giovane, Antonio Del Vecchio, il migliore dei nati 2006, che ha portato il suo PB a 2’56”55 per un quinto posto finale e anche di Flavio Sorbo, un altro 2006 arrivato 16esimo migliorandosi con 3’13”33, mentre è andato in difficoltà il longilineo Gabriele Altini 35esimo con 3’36”39.
Il salto in alto non è vissuto solo sulla buona prestazione di Bertini, ma si deve gioire anche per il progresso di Alessio Spagnoli che ha incominciato a saltare a misure basse e dopo ben 9 salti ha fatto il suo personale con 1,62 che gli ha regalato un miglioramento di 2 cm. e un quinto posto in classifica in coabitazione con il compagno Manaseb Scotto.
Due esordi sui 300 ostacoli: il migliore è stato Francesco Savi settimo in 46”93, mentre Andrea Garofoli, con un orecchio a che faceva a Rieti il fratello maggiore in finale nei 400 hs., chiudeva decimo in 47”84. Nel getto del peso è rimasto fuori dalla finale, nono con 6,93, Filippo Beccaceci al quale consigliamo una intensa frequentazione della pedana insieme a Leo sotto la guida di Paolini.

B.G.

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