RAIOLA E FIORINI ASTA BIANCO VERDE

Spettacolo bianco verde nella pedana di salto con l’asta a Prato. Gara lunghissima nella rinnovata pedana pratese ma finita molto bene per i colori dell’Atletica Livorno. Ben diretta dall’onnipresente Giacomo Giusti e non offuscata dalla capitana Francesca Boccia assente per gli ultimi impegni per la laurea, Rebecca Raiola ha potuto timbrare un’importante vittoria. La minuscola saltatrice con l’asta è entrata in gara a 2,95 superati al primo tentativo, ha proseguito senza errori a 3,10, mentre sono stati necessari due tentativi alla misura di 3,25. Rimasta sola ha fatto mettere l’asticella a m. 3,40 che sarebbe stato il suo nuovo personale. Non ce l’ha fatta ma è stato solo un rinvio.

Il primo dei maschi ad entrare in gara è stato il sedicenne Davide Garzelli, primo anno di categoria che aveva buoni ricordi della pedana dove in maggio aveva fatto il suo personale di m. 3,10. Niente da fare questa volta e dovrà accontentarsi di superare m. 2,90 per un 13esimo posto. Entrava poi in competizione Francesco Peroni, un veterano che nel lontano 2006 iniziava la sua carriera atletica cercando di diventare uno sprinter. Francesco, laureato e con uno studio medico, si diletta ancora con l’atletica. Dieci anni fa scopriva il salto con l’asta e stabiliva con 3,80 il suo personale. A Prato ci prova almeno ad eguagliarlo ma si dovrà accontentare di 3,70 e un decimo posto. L’irrequieto Federico Di Napoli, lunga permanenza nelle prove multiple sotto la tutela di mister Fabio Canaccini, si è evoluto nel salto con l’asta. Pochi giorni fa ha uguagliato con 4,10 il suo primato a Genova, sentiva di essere in buona condizione, ma la cura dei particolari non è il suo massimo. Si dovrà accontentare di un sesto posto e della misura di 3,90. Chi non ha fallito l’impresa è stato l’eclettico Jacopo Naele Fiorini. Jacopo discende da quel monumento bianco verde che è il padre Massimo, cinquanta anni di atletica nel sangue, ancora recentemente espressi tra i master in specialità per lui poco traumatiche come il salto triplo. Da un padre così non poteva che uscire uno senza alcun timore. Arrivato all’atletica a 15 anni, relativamente tardi rispetto alle attuali abitudini, sta bruciando le tappe pur avendo problemi non di poco conto per la preparazione abitando e studiando a Pisa. La gara pratese era iniziata male a 3,90 superati solo al terzo tentativo, ma proseguirà benissimo con m. 4.05 e 4.20 al primo tentativo. Ci vorranno tre prove per superare 4,30 ma l’urlo di gioia e gli applausi saranno per il bianco verde vincitore.

In contemporanea si correvano gli 800 dove le speranze di coach Saverio Marconi erano per Gabriele Spadoni, purtroppo uno dei pochi rimasti nel gruppo ad allenarsi con serietà. Già al primo giro si notava che la condizione di Gabriele non era al massimo ed infatti finiva molto lontano, settimo, e con un tempo di 2.05.72 che non soddisfa lui e il tecnico. Della gara doveva essere protagonista anche il giovane Gabriele Ceccarini ma un improvviso malessere lo ha consigliato a ricoverarsi e fare dei controlli. Auguri da tutto il mondo bianco verde.

La pedana del triplo vedeva la presenza di una neofita del gruppo curato da Giulia Volponi ed affiancato a quello di Massimo Favoriti. Melissa Bastiani è al secondo anno di attività e si concentra solo sui salti in estensione. Il vento che a Prato non manca mai la disturba non poco mettendola in difficoltà nelle rincorse. Sarà nona e prima delle non ammesse alla finale con 10,40, ventoso, ma poco importa visto che proprio su quella pedana aveva fatto tre centimetri in più un mesetto fa.

B.G.

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