Con Pippo Lari che ha ripreso a correre ma, dopo un mese di cure e senza essere più stato in pedana, non poteva certo andare agli italiani e rischiare oltre una brutta figura anche un nuovo infortunio; con Sara Biricotti, anche lei out, dopo che un banale dolorino si è invece rivelato una cosa seria che la terrà lontana dalle pedane per diversi mesi, con Lucrezia Di Caro in gravissimo ritardo di condizione per problemi di gestione dell’allenamento, l’avventura degli allievi agli indoor di Ancona si prospettava molto anonima. Ci ha pensato, invece, Andrea Rinaldi, il grillo saltante della banda di Massimo Favoriti a mettersi in buona evidenza. Il primo giorno Andrea, in una delle più belle gare di lungo mai disputate in Italia (i primi 4 sono entrati tutti tra le dieci migliori prestazioni italiane di tutti i tempi), è stato il migliore dei sedicenni uguagliando con 6,68, nella prestazione più importante dell’inverno, il suo primato personale e con tanti salti intorno al suo top conquistando un settimo posto in finale. Ancora meglio il giorno dopo nel salto triplo con un sesto posto e un 13,76 che fa ben sperare per il suo futuro. Il bianco verde, infatti, è ancora fisicamente in divenire e la differenza con gli avversari era ben visibile. Un successo che premia il saltatore che già da cadetto si era messo in mostra con una medaglia di bronzo e continua a salire nei
Rimanendo nell’ambito dei salti un discreto Andrea Warin, che si è scaldato saltando e se avesse potuto fare più dei tre tentativi, sicuramente, sarebbe andato più lontano
del 6,22 con il quale ha conquistato il 22° posto. Tante erano le attese di Andrea Foresi, che aveva fatto il minimo alla quarta prova di un pentathlon, ma la voglia di spaccare il mondo l’ha mandato in confusione e il suo 29° posto, con un modestissimo 5,71, non lo può certamente appagare.valori.
Modesto sia il piazzamento (25°) che il tempo sui 5 km di marcia (25’59”78) per Lorenzo Grossi. Il ragazzo non è entrato ancora nell’ottica che per fare i risultati ci si deve applicare con continuità, mentre per lui siamo ancora nella fase della socializzazione. Di positivo c’è che ora le gare le finisce senza problemi con i giudici, e questo è un bel passo avanti . Giuseppe Pucini aveva avvertito Irene Buselli che non ci sarebbe stato tempo per preparare adeguatamente un campionato italiano indoor, ma in cuor suo l’atleta sperava almeno di passare un turno. Ma, appena uscita dai blocchi, ha capito che la condizione non c’era e il suo 8”17 nei 60 era il suo limite attuale. E’ giovane ed è importante che non si scoraggi e continui ad allenarsi con impegno crescente.