TITOLO TOSCANO A LIGUORI E DI GIAMBATTISTA

La tornata fiorentina dedicata alla consegna dei titoli toscani indoor 2023 si è conclusa con l’assegnazione di due titoli ad allieve in maglia bianco verde e altre quattro medaglie per secondi e terzi posti. La prima in ordine di tempo è quella assegnata alla lanciatrice di martello Giorgia Liguori. La brava Giorgia, avviata sulla strada dei lanci da Cristina Sanfilippo ed ora allenata da Riccardo Ceccarini, è stata molto fallosa in pedana e dopo una qualificazione al primo lancio di m. 41,28 doveva aspettare il primo di finale per spedire la palla di ferro con maniglia al nuovo personale di m. 47,63 (aveva 43,21 dal maggio 2022). E’ la miglior prestazione italiana del momento ma bisogna tener conto che in gennaio si è gareggiato pochissimo outdoor. Maggiori difficoltà per Vittoria Trumpy che raramente fa dei nulli ma un anno fa a Parma riuscì a fare meglio. Questa la successione di lanci di Vittoria: 35,44 – 35,23 – 36,05 – 37,14 – 39,19 – x. Dopo il quarto posto di Vittoria troviamo altre due bianco verdi: Linda Samaritani capace di migliorarsi di poco più di un metro lanciando a m. 30,65 (aveva dal maggio scorso 29,33) con questa successione di lanci: 29,56 – 26,37 – 29,10 – 30.65 – 27,33 – x . Subito dietro il nome nuovo del settore: Marina Zarcone capace di lanciare a m. 29,10 per un meritato sesto posto. 26.49 – x – x – 24,66 – 22.68 – 29,10 la sua progressione di lanci.

Terminata la gara femminile si continua con i maschietti e Elia Sighieri che al suo esordio lucchese con l’attrezzo era riuscito a fare ben 6 nulli questa volta riesce a mettere l’attrezzo nel settore per ben due volte: 46,78 al secondo e 48,87 al quarto che è un buon lancio con il martello da 5 kg. che è, per ora, la terza misura italiana (tenendo conto di quanto detto prima per la Liguori) dietro il reggino Lentini e il vincitore del titolo toscano Ceccanti.

Intorno alle 16 iniziano a lanciare le discobole e anche qui si conquista una medaglia d’argento. Cristina Sanfilippo ha lasciato la direzione dei giovani discoboli ed è subentrato Stefano Gelsi. Pur non essendo lontanissime le visioni tecniche dei due per Elena Aurora Giovannini ci sono state delle iniziali difficoltà. Sta incominciando, comunque, a inquadrare quello che il tecnico desidera ed ha fatto una gara decente culminata da una medaglia d’argento ottenuta con questa progressione di lanci: 28,21 – 31,12 – 28,98 – 28,09 – 30,71 – x.

In palestra il risultato migliore giunge dalla saltatrice con l’asta Costanza Di Giambattista. La cecinese entra in gara a m. 2,55, superati al primo tentativo come m. 2,65, ma maggiori difficoltà le ha trovate alla misura vincente di m. 2,75 superati al secondo tentativo, quando le avversarie avevano già lasciato la pedana e la favorita fiorentina Letizia Rossi incappava in tre errori alla misura d’entrata. A grande favore di Costanza è stata la capacità di gestirsi da sola per la contemporanea assenza del tecnico cecinese Campailla, impegnato nella sua attività lavorativa e Giusti impegnato ad Ancona nei Campionati Italiani Junior e Promesse. Lode quindi alla sua freddezza e capacità.

In contemporanea dalla parte opposta della palestra si disputava la gara per il titolo del salto in lungo allieve. Sempre abbastanza numerose le atlete (13) e per noi Alessandra Marasco e Chiara Marrucci assistiti a bordo pedana dal tecnico Giulia Volponi. Buona la prestazione di Alessandra che, alla seconda esibizione fiorentina, si migliora molto (aveva 4,26) portando il suo personale indoor a m. 4,50 (4,28 – 4,30 – 4,43 – 4,29 – 4,40 – 4,50 la sua successione di salti). Sembra invece in regressione Chiara Marrucci, lontana dalle prestazioni di un anno fa e che sarà decima con 4,15 derivanti da una successione (3,90 – 4,15 – 4,02).

Altri salti, in questo caso il salto triplo, si disputava sull’altro lato dell’impianto. Nella gara femminile impegnata la longilinea Chiara Scotto, purtroppo anche lei senza tecnico per l’improvvisa assenza di Michele Pincelli sostituito da un dirigente come Ganni. Chiara ci mette tanta volontà ma stacca sempre lontanissimo dall’asse di battuta e le misure ne risentiranno non poco. Sarà quinta con il non brillante risultato di m. 9,19 ottenuto al secondo tentativo dopo un 9,04 e seguito da 8,83, x , 9,11 e 8,90.

In contemporanea va in onda il salto in alto, gara lunghissima anche per il numero elevato di partecipanti (15) e l’inizio con l’asticella a m. 1,10. Presente e aiutante dei giudici in pedana il nostro Andrea Lemmi, appena ritornato dall’Islanda, oltre che istruire i suoi pargoli. Esce abbastanza presto Valerio Bortolotti che supera 1,40 e 1,50 e chiudeva come ottavo sbagliando i tentativi a 1,54. Non va molto oltre Giovanni Tascini con 1,40 alla prima, 1,45 alla seconda, 1,54 alla terza per un settimo posto. Aveva ambizioni di vittoria Iacopo Storai, ma dovrà inchinarsi al cascinese Duccio Secchi e al piombinese Marco Beccari (con quest’ultimo che alternava un salto con l’asta a quello in alto). Sarà terzo con 1,76 ben lontano da quello che aveva fatto quasi un mese prima a Marina di Carrara. La sua progressione era 1,62 – 1,70 – 1,73 alla terza – 1,76 al primo tentativo.

Le speranze di vittoria e di un titolo erano poi poste nell’allieva Aurora Sarti, ma queste venivano azzerate dalla piccola ma dinamica Miriam Minuti, livornese dell’Unicusano proveniente dal Casentino. Aurora, dopo aver assestato la rincorsa, un errore a 1,45, faceva sempre alla prima 1,48 – 1,51 – 1,54 ma, quando la Minuti superava 1,57, al primo tentativo con grandi esibizioni di gioia, spegneva la luce e si accontentava dell’argento.

Chiude la serata il triplo maschile che vede tra i protagonisti Jacopo Ganni, seguito a bordo pedana dal padre Flavio onesto saltatore di fine secolo. Jacopo sfiorerà una medaglia arrivando quarto facendo esattamente la stessa misura che aveva fatto una settimana prima sempre a Firenze (11,76). La successione dei salti è la seguente: 11,52 – x – x – 11,47 – 11,76 – x.

B.G.

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