Per iniziativa degli attivissimi organizzatori di Cecina è andata in onda la quinta prova del Trofeo Primavera alla quale è stata aggiunta una giornata per il settore assoluto, un po’ disturbata dal forte vento ma che ha fatto segnare prestazioni di un certo valore.
Si è iniziato alle 16,00 con i 400 maschili che hanno visto il successo del nostro Giacomo Bianchini. Il 22enne atleta di Luciano Benvenuti ha chiuso in 50”03 e ha lasciato il campo deluso perché si aspettava quel piccolo salto di qualità che tarda ad arrivare, ma le difficoltà di allenamento sono notevoli anche perché il campo di Pietrasanta ha chiuso per rifacimento della pista e deve peregrinare tra Pisa (rinnovato ma lontano) e Camaiore (più vicino ma disastrato). In altre serie abbiamo i successi di Luca Solfato che, dopo due anni, è sceso da 56”66 a 54”79 e lo specialista di prove multiple Francesco Mattolini che a sua volta con il suo 57”23 ha rosicchiato alcuni centesimi al suo PB di aprile.
Nell’analoga gara femminile il successo sfugge a Chanda Bottino, arrivata alle spalle della senese Giannini ma con un buon 56”75 non lontanissimo da quel 56”53 che l’atleta di Fabio Canaccini ha stampato a Rieti nel 2018. Divaga dai suoi adorati 800 Elena Maggiorelli e stabilisce con 1’01”51 il suo PB sulla distanza nella stessa serie dove Alessia Milani ha chiuso con 1’04”41. Una bella sorpresa il 400 della multiplista Emma Canessa capace di correre e vincere la sua serie in 1’01”78 da esordiente, senza alcuno stimolo dalle avversarie arrivate lontanissime.
Lotta in famiglia, ma per il secondo posto, nel salto in alto tra le sorelle D’Agostino. Come record personale si equivalgono anche se le migliori prestazioni le hanno semprer fatte indoor. La maggiore esperienza della più anziana (non ancora 23enne, beata lei!) ha ragione con 1,50 sulla non ancora diciassettenne Federica (1,45).
Si corrono poi i 150 per i cadetti. Specialità spuria che ha poco spazio nei programmi atletici ma che è molto utilizzata in allenamento e in gara per controllare la condizione di forma senza intaccare le specialità canoniche. Ovviamente Francesco Savi con 18”19 e Andrea Garofoli con 18”73 polverizzano le prestazioni fatte un anno fa. Fanno il punto e mettono in casella la loro prima prestazione sulla distanza Laerte Manteri (18”72), Giovanni Tascini (18”91), Filippo D’Ercole (19”08), Leonardo Saladino (19”58) e Rahul Repetti (21,89).
La stessa distanza è anche propinata alle cadette che, essendo quasi tutte del 2007, non l’hanno mai affrontata in competizione. La migliore è Yoake Garzelli con 20”30 e, distribuite nelle altre sei serie, notiamo l’emergente Nicoletta Attucci (20”70), la sorprendenete Alessandra Marasco (20”79), Anna Bertoneri (21”32), Elissa Lonzi (22”01), Vittoria Fiorini (22”02), Eleonora Bastone (22”45), Terra Bertolini (22”93), Ada Petracchi (23”79) e Greta Andolfi (25”91).
I cadetti gareggiano anche nel salto triplo dove esprime i primi vagiti Davide Garzelli: 9,55 – 9,40-9,67 – 9,15 sono le sue primissime prestazioni ma sembra che gli sia piaciuto e la prossima volta tenterà l’assalto ai 10 metri.
Due bianco verdi di coach Fabio Canaccini nel disco assoluto. Pur rimanendo lonatano dai suoi massimi Ivan Senegaglia fa con 36,76 la sua miglior prestazione di questo inizio d’anno e una esperienza a metà ha fatto anche il giovane specialista di prove multiple Manaseb Scotto. Lui allievo, lanciava con l’attrezzo degli assoluti e, anche se per poco, il suo 22,86 non è stato sufficiente per entrare in finale perdendo l’occasione per fare altri tre lanci molto istruttivi.
Nel salto in lungo la vittoria, prevista, era per Margherita Milani ma il suo salto di 5,13 non resterà negli annali per quel venticello (+2,6 m/s) eccesivo. Va meglio a Aurora Sarti capace di portare ilsuo PB da 4,45 a 4,62. Poco dietro vediamo Anna Siria Nicolardi (4,57), Aurora Bardarè (4,53) e poi Melissa Bastiani (4,19), Sofia Sarri (3,83), Valeria Domenici (3,59) e Giulia Mini Cartei (3,58).
Nei 1200 siepi ci si giocava un posto nella rappresentativa toscana che gareggerà a Modena e la palla se la giocavano i nostri due: Gabriele Ceccarini e Antonio Del Vecchio. Per fortuna ora c’è il fotofinish perché nello scorso secolo ci sarebbero stati discussioni e lamentele. I due cadetti di Saverio Marconi piombavano sul traguardo contemporaneamente. A occhio nudo tutti avrebbero avuto difficoltà a dire chi era piombato per primo sul traguardo ma la macchina ha sentenziato che per 1 centesimo (3’39”52) contro 3’39”53 la vittoria e la maglietta toscana andava consegnata a Gabriele. Antonio si dovrà accontentare di vincere sul piano perché nelle siepi è la seconda volta che viene rimontato e battuto dal compagno d’allenamenti.
Era diventata una protagonista nel peso e nel martello Giorgia Liguori, ora lo è anche nel disco dove ha vinto la gara cadette portando il suo personale da 26,65 a 30,75. Non voleva trasferirsi dallo sprint ai lanci ma penso che ora sia convinta e contenta della sua nuova carriera. In gara c’erano anche Amalia Dell’Omo Altieri quarta con 16,17, la sorellina minore di Marta Giale Giovannini che per non dirazzare ha anche lei il doppio nome di Elena Aurora che esordisce con 15,75 e poi Linda Samaritani anche lei alla prima esperienza e che fa 10,28.
Meno brillanti, ma ci hanno provato, i maschietti Filippo Beccaceci e Simone Miele capaci rispettivamente di mandare il disco da kg. 1,5 a m. 15,73 e 10,92. Nei 1000 ci ha provato Silvia Battiato che pensiamo sia soddisfatta di aver concluso una gara dopo tanto tempo in 3’36”69. Se insisterà ci sono margini di miglioramento.
Rimanendo nel campo del mezzofondo si apprezza il secondo posto nei 3000 di Diletta Signori. Troppo più forte in questo momento la sestese Ilaria Spighi, poco il supporto delle altre. Isolata in seconda piazza terminava in 10’48”82 con la mente al prossimo esame universitario a Padova anziché al risultato in pista.
Sul far della sera c’è stata una bella prestazione del prof. Curzio Pulidori che, respirando aria di casa (lavora a Livorno ma risiede a Cecina), ha vinto un 3000 in pista dopo tantissimo tempo. Con il suo 9’18”86 ha avuto ragione dello stradaiolo del Sempredicorsa Giacomo Barontini e distanzia tantissimo anche uno stanco Gabriele Spadoni che era il favorito della gara dall’altezza del suo PB di 9’11”9 e che, in quest’occasione, non è riuscito a far meglio di 9’42”46.
B.G.