UN ORO E TRE BRONZI DI RI…SI’ATORI

Questo l’esito dei campionati italiani juniores e promesse svoltisi a Firenze nel lungo fine settimana di gare contraddistinto da bel tempo e caldo.

Diciamo subito che l’oro, e quindi il titolo italiano, è stato conquistato, bissando quello invernale, da Alessio Mannucci nel lancio del disco categoria junior. Dopo il pb ottenuto a Tarquinia con 58,61 ha dovuto rallentare gli allenamenti e curarsi un dolore nella zona pelvico-addominale, quindi è andato a Firenze non in ottima forma e comunque ha ottenuto un buon 54,73. Ad ora, come dice il prof. Carnevali, suo coach, è l’unico lanciatore italiano ad avere il minimo (e qualcosa in più) per gli Europei di Luglio. Si curerà per riprendere a pieno gli allenamenti in vista dell’importante appuntamento di Grosseto, mancano quaranta giorni e quindi, con il titolo in tasca, può lavorare sereno per ben comportarsi in quel della maremma. Bravo Alessio, silenzioso, gran lavoratore, con enormi sacrifici (su e giù da Collesalvetti e con una scuola come l’ITI da portare avanti), step by step sale sui podi e nei metri. Complimenti da tutta l’armata bianco verde.

L’inaspettato, il possibile, l’atteso, così potremmo definire i tre bronzi ottenuti dai nostri atleti a Firenze. Partiamo dal primo. Inaspettato perché si sapeva che Giulia Morelli stava bene ed aveva una gran voglia di gareggiare e di fare bene ma che si migliorasse così tanto (sette secondi e mezzo), da scendere sotto gli 11’ nelle siepi, crediamo non ci sperasse neppure lei. È stata bravissima e con un bel 10’58”22 ed una gara accorta ma decisa e con la grinta che sempre la distingue, va sul podio meritatamente e, unica donna livornese, porta a casa una medaglia conquistata con tenacia. Ha gareggiato anche nei 1500 dove ha vinto la sua serie – la prima – ma, se fosse stata nella seconda, non avrebbe sfigurato ed avrebbe sicuramente ottenuto il suo pb ed un buon piazzamento, comunque 12°.

Il bronzo possibile era quello di Andrea Rinaldi, viste le ultime gare e le misure ottenute, a gara finita ci poteva stare anche il metallo più prezioso. Pensate che ha la stessa misura (7,27) del secondo e scende di un gradino solo per la seconda misura che è inferiore, è anche a soli 5 cm. dal primo – che gara !!! -. Bravo Andrea, con gli esami di maturità tra i piedi, pardon, no quelli sono buoni, nella testa invece un po di ingombro lo creano, ha saputo fare un’ottima misura ed una grande gara.

Il bronzo atteso era quello di Eric Fantazzini, così è stato ma poteva/doveva esserci di più. Ancora, come quando era più giovane, non riesce a controllare l’ansia da gara. Ha prestazioni eccellenti in tutti i test possibili, tra i migliori in Italia, poi in gara, specie di alto livello, un po si perde, ma la struttura e le potenzialità ci sono tutte e quindi sguardo al futuro con questa medaglia al collo. La sua misura – 59,02 – non è delle migliori, considerato che ultimamente stava sopra i 60, che se avesse ripetuto, gli valevano l’argento. Avanti Eric.

Ed ora i finalisti: diamo precedenza alle donne con Biricotti sesta con 11,93 ed una buona serie di salti, brava, in forma piena vista anche la gara di Livorno over 12. Natalia Novi con un buon 50,80 arriva settima e per lei, visto il mese circa di stop per l’infortunio alla caviglia, è una buonissima prestazione che la soddisfa, anche se non totalmente, perché vorrebbe sempre di più e nelle gambe/braccia le misure le ha. Nei maschi buon sesto posto di Barattini nella 10 km. di marcia con un tempo di 46’14”12 che non lo soddisfa ma, evidentemente, viste anche le ultime gare, è un po uscito di forma, capita; è giovane e deve crescere perché il resto c’è tutto, in particolare la testa. Anche Bacci Andrea arriva in finale dove è settimo con un discreto 54”93, se avesse ripetuto il tempo di batteria (54”01), o ancor qual cosina di meglio, cosa possibile, poteva aspirare a posizioni più alte.

Menzioni per: Diletta Signori che corre i 5000 ottenendo un buon pb di 18’50″60 migliorando notevolmente il suo precedente di oltre 10″ e giungendo undicesima; la Pacicca con un discreto 5.23 non accede alla finale e arriva quindicesima; Denza che nei 400hs con un 58”06 giunge 18°; Grossi, nella marcia, ventesimo con 51’35”48; pure 20° l’ottocentista Guerrazzi con 2’19”01; la velocista Bono giunge 35° nei 400 con un modesto 1’01”44; la 4×400 promesse (Michelotti, Poggianti, Foresi, Rinaldi) arriva ultima (14°) con un 3’30”49 che peggiora il tempo ottenuto al Calderini pochi giorni fa. La Perullo si ritira nella marcia, la 4×400 femminile non si presenta perché la Bianchini non era in condizioni di gareggiare, visto il dolore al ginocchio che la disturba da diversi giorni e che le ha consentito di fare presenza (era più forte di lei la “chiama” in camera d’appello) nei 200 con un 26”09 che la vede collocata al 17° posto ma non ultima.

 

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