Più forti della scaramanzia, più duri della pista. I bianco verdi che venerdì 13 hanno onorato la terza di Gran Prix hanno lottato contro un terreno duro più del marmo ed un’infausta collocazione infrasettimanale nel calendario. Per di più c’era un meteo per niente simpatico sempre sull’orlo del collasso. Eravamo a Quarrata, per il Memorial “Sergio Ulivi”.
Quando in epoche remote si decisero a stendere una nuova pista, i quarratesi ci avevano in testa il “famolo strano”… Perciò vollero gialle le corsie pari e rosse tutte le altre. Come al Centro CONI di Tirrenia! E in effetti, l’anello dello Stadio Raciti è più o meno nello stesso stato!
Atletica Livorno che portava saltatori, lanciatori, mezzofondisti e atleti di prove multiple. Ilaria Cariello si riaffaccia sui 100 metri con la terza prestazione di sempre: un 12.80 che le vale il sesto posto. Una puntatina veloce al di fuori delle discipline di cui è dominatrice. E infatti, appena un’ora dopo stravincerà il salto triplo con 11.68. Nella stessa gara, primo podio in categoria assoluta per Angelica Liut, forte di 10.37. Un centimetro dietro si becca il legno l’eptatleta Cloé Sassetti.
Non erano salti da attendersi la buona misura, e allora la sfida era tutta per il piazzamento. Come nel lungo maschile, con la medaglia d’argento di Michael Mazzantini (6.26). L’oro di Vannini distava otto centimetri: un 6.34 arrangiato alla bell’e meglio nell’ultimo tentativo valido per la finale. Francesco Peroni fa settimo (5.38) atterrando più volte sulle stesse misure. Peccato per l’ultimo salto valido (5.34), in cui si è preso una folata di vento contro. E all’uscita dallo stadio, l’ho visto un po’ zoppicante: speriamo che la durezza della pedana non abbia fatto troppi danni. A un passo dalla finale troviamo Federico Di Napoli (5.15) e Gabriele Penco (5.00).
Federico si lancia quindi nel giavellotto allievi, terzo in 26.74. Stessa gara al femminile: Pollyana Gurrieri agguanta vittoria e personale (32.26). Nei 100 metri avrebbe poi fatto sedicesima in 13.47. 14.12 la spallata di Marzio Signorini, che almeno fa passi avanti nel peso di categoria (7.61). In cima alla classifica, la coppia Diego Paolini e Mirco Colia (12.66). Con 12.92, Diego ritocca di due centimetri il PB del Quadrangolare di Genova.
Non male il giavellotto di Valentina d’Agostino, che con 30.56 entra nel club delle vittorie sofferte (a 30.55 la pisana Letizia Bruschi). Per lei, primato che arriva dalla gara dei 100 metri (14.76). La prestazione d’eccellenza ce la regala Alessio Mannucci, vincitore con ampio margine nel peso assoluti. Un 13.83 che avvicina di molto il 13.85 di Arezzo e sa di piacevole conferma.
Sei bianco verdi alla partenza dei 1500 metri. A fine gara, sorride uno solo. Alessio Ristori corre una gara di carattere che lo dichiara quinto col bel tempo di 4:07.05. Prima che Casini piazzasse un finale fulminante, era proprio il nostro a dettare l’andatura, per evitare che il passaggio al giro venisse troppo lento. In quel momento io (Gianmarco Lazzeri) avevo già perso terreno, per risvegliarmi ormai tardi nel trecento finale (4:10.77, nono). Federico Meini la gamba giusta non l’ha mai trovata: 19esimo in 4:21.48.
Non ottengono un granché neanche Manuel Lucioli (4:31.74), Gabriele Spadoni (4:35.75) e Dario Guidi (4:42.02). Quest’ultimo, in una situazione che ha del paradossale, si mette a protestare per il ritmo lento ancora in gara, sentendo il tempo sul mille! E davvero, se non ci fosse stata la prestazione di Alessio, ci saremmo messi l’animo in pace: su questa pista non si poteva fare poi più di tanto.
Gianmarco Lazzeri